Cecchini, la maglia rosa, la squadra giusta e le Olimpiadi

07.07.2021
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Quando Elena Cecchini annunciò che sarebbe passata alla SD Worx, fra i motivi di maggiore soddisfazione inserì la possibilità di correre per un anno accanto ad Anna Van der Breggen, nella squadra giusta per imparare il possibile prima del ritiro dell’olandese. Perciò, ci siamo chiesti, come starà andando l’esperienza ora che Anna veste la maglia rosa e fa rotta verso le Olimpiadi? Le ragazze della squadra olandese ieri sera facevano due chiacchiere in riva al lago, senza la minima voglia di guardare la partita dell’Italia, a capo della prima tappa un po’ tranquilla del Giro d’Italia Donne. E oggi che si corre la famosa tappa di Colico, con il giro del lago cui tante ambiscono, facciamo con lei il punto della situazione per com’è adesso.

Anna Van der Breggen non molla il colpo, la rosa è saldamente sua
Anna Van der Breggen non molla il colpo, la rosa è saldamente sua
Che cosa abbiamo capito della maglia rosa?

Sicuramente è una persona speciale. Tutti mi chiedono quale sia il suo segreto, ma io credo che l’unica parola che lo spiega sia: talento, qualcosa di innato che ha solo lei. In questo Giro è molto concentrata, cura i dettagli. Prima delle crono ha fatto le sue ricognizioni, si è preoccupata di quale fosse la bici giusta da usare. Pensavo che fosse più tranquilla, avendo come primo obiettivo le Olimpiadi, invece è motivata eccome.

Da cosa si vede?

Dal fatto che dopo la cronosquadre è rimasta male. Mi ha detto: «Volevo vincere e che tu passassi per prima, in modo che vestissi la maglia rosa». Il secondo giorno invece ha detto di voler chiudere il Giro. Ha preso il maggior vantaggio possibile sull’avversaria che temeva di più, Longo Borghini, in modo che adesso possiamo essere tranquille e controllare senza particolari affanni. Ora si lotta per le tappe. Un altro capolavoro l’ha fatto nella cronoscalata.

Qual è il tuo obiettivo in questo Giro?

Non ero mai stata nella squadra che vince la maglia rosa. L’anno scorso Niewiadoma la perse proprio alla fine per mano di Anna. Sono qui per tirare, siamo in due con questo ruolo: Chantal Blaak ed io. Ieri mi hanno dato la possibilità di fare la mia volata, ma dopo aver fatto avanti e indietro tutto il giorno a prendere borracce, alla fine sono arrivata un po’… giusta. Però avrò ancora la possibilità di provarci.

Qual è il clima in squadra?

Avete presente quello che si dice della Deceuninck-Quick Step? La nostra squadra è più o meno allo stesso modo. E’ tutto curato. Abbiamo bici al top. Ma il fattore testa conta al pari di tutto il resto. Ieri sera ad esempio abbiamo mangiato pizza, non si può essere troppo schematici. Prendiamo la cronoscalata…

Che cosa è successo?

La Fischer-Black in maglia bianca non aveva nessuno per seguirla dietro sull’ammiraglia. Io avevo già corso, mi hanno dato la radio e mi hanno chiesto di farlo.

In azione nella cronoscalata a Cascata del Toce, corsa senza particolari velleità: la cosa giusta da fare se poi c’è ancora da tirare
In azione nella cronoscalata a Cascata del Toce, corsa senza particolari velleità
Davvero Anna sta correndo l’ultimo anno?

Sì, lo ha confermato più volte. Smetterà a fine stagione e poi la vedo bene a fare il direttore sportivo. Ha una bella situazione fuori dal ciclismo. Sta finendo di costruire la nuova casa e, anche se potrebbe andare avanti altri 3-4 anni, è stanca dopo una carriera eccezionale. Le pressioni pesano e si ferma a 31 anni, ancora giovane. La squadra le ha fatto la proposta, ma credo ci pensasse anche da sé. Ha carisma. Vede la corsa. Cerca di insegnare quello che sa.

Al suo ritiro si apriranno più possibilità in squadra?

In questo Giro abbiamo tutto il podio e Demi Vollering potrebbe essere la prossima in rampa di lancio. Io sto cercando di godermi una gara dopo l’altra, consapevole che prima o poi ci sarà un’occasione anche per me. Volevo ricominciare a divertirmi e sta accadendo.

Hai parlato di Elisa Longo Borghini, cosa pensi di lei per le Olimpiadi?

Ci ha abituati così bene negli ultimi due anni, senza mai fallire un appuntamento, che fa notizia vederla in difficoltà. Ma può capitare e non c’è da preoccuparsi in vista delle Olimpiadi.

Un podio pieno di SD Worx. Con Elena e Anna Van der Breggen, la giovane Fischer-Black
Un podio pieno di SD Worx. Con Elena e Anna Van der Breggen, la giovane Fischer-Black
C’è stato un derby in seno alle Fiamme Azzurre fra Tatiana Guderzo e Marta Bastianelli, tue colleghe…

Credo sia ufficiale che a Tokyo andrà Marta. Il ruolo di Salvoldi in questo caso è stato difficile. Non so dire chi delle due meriti di più, di sicuro so che a Tokyo sarei andata volentieri anche io.