Come per la Gand degli uomini, anche la gara delle donne ha visto la vittoria di un’atleta Jumbo Visma (Marianne Vos) e due italiane fra le prime cinque: Balsamo e Bastianelli. In due frangenti a dire il vero s’è anche sognato in grande. Prima quando Longo Borghini e Paladin si sono ritrovate davanti a un soffio dall’arrivo e dietro sembravano non crederci. Poi quando Vittoria Guazzini s’è presa il gruppo sulle spalle e l’ha portato a giocarsi la volata, lasciando presagire l’assolo di Elisa Balsamo. La Vos ha messo tutte d’accordo, ma quei lampi d’azzurro non sono passati inosservati. E se di Elisa Balsamo abbiamo già detto nei giorni scorsi, approfondendo il discorso con il suo tecnico Arzeni, due parole con Marta Bastianelli serviranno a fare il punto su una delle due ragazze che il cittì Salvoldi ha individuato come leader per Tokyo.
Come è andata ieri?
Più di testa e cuore che del resto. Punto a entrare in condizione più avanti e mi serve far fatica. Nel 2020 ho partecipato solo a 9 corse. Già fatico di mio a trovare la condizione, ma così è stato come aver fermato un grande motore diesel. Tra il Covid e la mononucleosi, non è mancano niente.
Quindi ti aspettavi di fare fatica?
Lo avevo messo in conto, vedendo i dati degli allenamenti e delle corse. Quello che fai a casa non è mai come in gara. E quassù corriamo ogni tre giorni, proprio quello che mi serve. Sia chiaro, non posso accontentarmi di un quinto posto e per giunta in volata. Per il morale della squadra sarà pure un buon piazzamento, ma io preferisco alzare le braccia.
Si paga anche l’annullamento delle corse spagnole?
Ovvio. A casa ho fatto tanto dietro scooter, ma non sono mai arrivata alla fatica che si fa in corsa. Puoi pensare di aver lavorato bene, ma quando arrivi qui, vedi subito la differenza. E allora il fatto di restare fino alla Roubaix, anche se sulla Roubaix non ci sono ancora certezze, è utile per andare in forma.
Cosa sapete voi, si correrà?
Le ragazze della Fdj dicono di sì. Tra corridori francesi pare stiano raccogliendo firme per correrla. Non si capisce molto bene.
Solo 9 corse nel 2020 e poi cos’altro è mancato?
Ho patito non aver fatto il solito lavoro di forza in palestra. A casa abbiamo qualche attrezzo, ma non è la stessa cosa. E’ chiaro che una ragazza giovane faccia meno fatica, ma non mi preoccupo, perché a maggio sarò a posto e inizierà per me un’altra stagione.
Che corsa è stata la Gand?
Impegnativa perché il vento è stato pazzesco. Era difficile stare in gruppo, fra ventagli e le azioni sui muri. Poi non tutte le ragazze sono in grado di muoversi in certe circostanze e infatti ci sono state varie cadute.
Pensavi che Longo e Paladin sarebbero arrivate?
A un certo punto sì, perché dietro ci guardavamo. Poi in un secondo si sono organizzate e a quel punto erano troppo vicine per riuscire a sfuggirci.
Hai fatto nuovamente la volata da seduta, come mai?
E per fortuna almeno questa volta avevo le mani sotto, di solito le tengo sopra. Ho sbagliato treno, perché mi sono messa a sinistra, mentre la Vos è partita a destra. Dopo 140 chilometri non è tanto semplice avere questa lucidità, soprattutto se la condizione non è delle migliori. Ma se faccio quinta stando così, ho fiducia di poter migliorare presto.