Francesca Barale dopo quattro stagioni lascerà la Picnic PostNL. Ha firmato un triennale con la Movistar a partire dal 2026

Barale sorride: un mondiale guadagnato e il futuro in Movistar

19.09.2025
4 min
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L’annuncio della sua prossima squadra e la prima convocazione ai mondiali. E’ stato un mercoledì da leoni per Francesca Barale che prima è stata ufficializzata dalla Movistar con un triennale a partire dal 2026 e poi ha completato la propria valigia per il Rwanda.

Se le voci di un suo probabile trasferimento dalla Picnic PostNL erano in evoluzione, la sua partecipazione al campionato del mondo sembrava piuttosto in dubbio. Invece due giorni fa è giunta la chiamata per Kigali che può dare l’inizio ad una nuova Barale. Avviarsi verso la chiusura della stagione indossando maglia azzurra in un mondiale, indipendentemente dal risultato e dalla prestazione, è uno stimolo che porterà frutti e consapevolezze anche durante il periodo di letargo dal ciclismo. Per però Francesca non è finita qua, perché ad inizio ottobre verosimilmente ci sarà ancora da correre un europeo U23 con la voglia di fare bene.

Futuro e crescita in Spagna

A suo modo la ventiduenne Barale è già stata una pioniera. Nel 2022 fu infatti la prima junior italiana ad essere ingaggiata da un team WorldTour. Dalla piacentina BFT Burzoni alla multinazionale olandese DSM, l’attuale Picnic PostNL. Un salto triplo difficile che poi nel corso degli anni successivi fu emulato da altre atlete. Ora il contratto di tre anni firmato con Movistar, che si sta ridisegnando dopo il ritiro di Van Vleuten e l’arrivo di Reusser o nuovi talenti come Ferguson, rappresenta una bella investitura per l’ossolana.

«Sono molto contenta della mia scelta di andare alla Movistar – ci dice Barale al telefono – dopo quattro anni avevo bisogno di cambiare. Rifarei tutto quello che ho fatto, sia chiaro, ma ora ho bisogno di uno step in più. Credo che Movistar sia una realtà che mi aiuterà in questo. Sia nel mio ruolo di supporto alle capitane, sia nel ritagliarmi il mio spazio e magari scoprire quello che posso fare siccome non mi sono ancora specializzata. Ho da sempre questa incognita di capire ancora che tipo di atleta diventerò o posso diventare.

«La trattativa è iniziata abbastanza presto – finisce di raccontare la notizia di mercato – perché già questa primavera la Movistar si era interessata a me. Avevo ricevuto altre proposte, ma mi sono piaciuti fin da subito. Erano tra le mie prime scelte ed è andata così».

Barale nella Movistar cercherà di capire meglio che tipo di corridore può diventare
Barale nella Movistar cercherà di capire meglio che tipo di corridore può diventare
Barale nella Movistar cercherà di capire meglio che tipo di corridore può diventare
Barale nella Movistar cercherà di capire meglio che tipo di corridore può diventare

L’azzurro inaspettato

Tecnicamente l’ultima maglia azzurra indossata da Barale è di qualche settimana fa durante il Tour de l’Avenir Femmes. E considerando le rassegne europee ed iridate tra U23 e juniores a cui aveva partecipato, per lei non è quindi un colore nuovo. Questo azzurro adesso diventa però più importante, come ci spiega Francesca.

«Sono molto contenta – afferma sempre al telefono mentre sta svolgendo le prassi aeroportuali – perché è il mio primo mondiale elite, essendo poi speciale visto che si corre per la prima volta in Africa. Sarà un’esperienza bellissima. Avevo smesso di sperarci quando avevano annunciato che le U23 non ci sarebbero andate. L’avevo messo come obiettivo, soprattutto perché ero al mio ultimo anno da U23. Invece alla fine la convocazione è arrivata per la gara delle “grandi” e mi fa molto piacere.

«Il mio lavoro – chiude prima di imbarcarsi – di aiuto alle compagne durante la stagione è stato riconosciuto e può portare a questo tipo di soddisfazioni. Anche al mondiale il mio compito sarà quello. Abbiamo una capitana come Elisa (Longo Borghini, ndr) che è fortissima e lo ha dimostrato una volta di più anche quest’anno. Ci conosciamo bene, ci alleniamo sempre insieme ed è sempre stata il mio punto di riferimento. Poter essere lì ad aiutarla significa tanto. Non potrebbe esserci una situazione migliore per me. E poi sono molto felice della fiducia che il cittì Velo mi ha dato. Spero di fare bene e ripagarlo».