Alzini, brutta caduta in pista. Il 2025 non si vuole raddrizzare

10.06.2025
5 min
Salva

Una gara in pista in Germania, corsa a punti. Una ruota che scoppia nel gruppo davanti a lei che stava rientrando da un altro giro guadagnato e in un momento Martina Alzini si è ritrovata per terra con un male cane alla spalla (in apertura indossa il tutore che la immobilizza). Come lei è caduta Anita Baima, con segni profondi ma nulla di rotto. Le foto su Instagram meritano un approfondimento, quest’anno non va nulla come dovrebbe. La milanese è a casa sua sulla sponda bresciana del Garda, cercando di convivere con le limitazioni dell’infortunio. Oltre a una costola rotta e varie abrasioni, la frattura della scapola è il boccone più duro da masticare e mandare giù.

«Ho dovuto fare quel post – sorride la campionessa del mondo 2022 di inseguimento a squadre – più che altro perché tanti mi chiedevano perché non fossi a correre. Alcuni sapevano della caduta, ma non cosa fosse successo in realtà. Insomma, era una gara con la nazionale. Eravamo io, la Guazzini e le due giovani Anita Baima e la Sara Fiorin. Per il nostro calendario era un periodo senza impegni su strada e veniva bene anche per fare un po’ di punti».

Subito dopo la caduta in Germania, con abrasioni e botte, Alzini ha vinto la prova in cui è caduta
E cosa è successo?

Stava andando bene, ci stavamo divertendo. Il giorno prima la “Guazza” era arrivata prima nell’omnium, mentre il secondo giorno io ho vinto la gara in cui sono caduta. Mancavano pochi giri alla fine e io ne avevo presi tre, quindi la classifica non poteva cambiare. Tra l’altro hanno pure fatto le premiazioni con un braccio al collo. Vi giuro, io una cosa così non l’avevo mai vista in vita mia. Sono arrivata a 28 anni…

Dove eravate a correre?

A Singen in Germania, una gara di classe 1. Stavo rientrando dal giro acquisito, quindi mi trovavo in quel solito momento di confusione. Da quello che ho capito, a una ragazza malesiana, che era in mezzo al gruppo, è esplosa la ruota davanti, coinvolgendo nella caduta anche Anita Baima che si è ferita il volto. L’ho sentita anche ieri, ha una ferita profonda anche al ginocchio, però niente di rotto. Insomma, mi sono trovata nel mezzo e non ho potuto farci niente. Così abbiamo scelto di rientrare in Italia. Le prime visite in ospedale non segnalavano nulla di rotto, ma inizialmente ho fatto solo le radiografie. Però il giorno dopo ho fatto una risonanza, perché avevo troppo male alla spalla.

Non erano i soliti postumi della botta, insomma?

In 28 anni non mi ero mai rotta nulla e ho capito che era un dolore mai provato prima, che non era un fatto solo di botte. All’inizio hanno parlato di una micro frattura. Però l’ortopedico ha visto bene tutto e ha parlato di una frattura più seria. Ho pubblicato la foto della lastra per far capire che comunque non è una cosa lieve e che starò un bel po’ fuori. Per assurdo, se mi fossi operata subito, avrei fatto prima.

L’ultima volta avevamo incontrato Martina Alzini alla Roubaix: qui con Chiara Consonni
L’ultima volta avevamo incontrato Martina Alzini alla Roubaix: qui con Chiara Consonni
La squadra come l’ha presa?

Personalmente all’inizio ho pensato proprio a quello. Dovevo partire per andare a correre, temevo potessero fare storie, invece continuo a ripetere che questa squadra per me sta diventando sempre di più una famiglia. Mi piace il ruolo che ho e ho fatto una riunione con tutti i tecnici. Ho preferito parlare chiaro. Gli ho detto di non pensare che la pista faccia male alla strada, ma Magnus (Backstedt, ndr), che tra l’altro è uno dei migliori direttori sportivi con cui abbia mai lavorato, mi ha risposto: «Marti, gli infortuni succedono anche in allenamento. Potevi uscire dalla doccia, inciampare nel gradino e spaccarti una caviglia». Ha commentato così. Ha parlato dei rischi del mestiere e ha aggiunto che ha due figlie che corrono in bicicletta e sa di cosa stavamo parlando. Mi stanno lasciando tranquilla, ma questo non toglie che sia stata una stagione sfortunata.

Per quanto tempo dovrai restare ferma?

Avrò il tutore per i prossimi 15 giorni e mi hanno detto che è già un po’ al limite, perché una persona normale lo terrebbe per un mese. Vedremo poi il decorso con le varie terapie, per capire che cosa posso fare. Però la spalla non la posso muovere, devo aspettare che l’osso si saldi. Pensavo che il 2024 fosse stato l’anno più ostico (ride amaramente, ndr), invece si può sempre peggiorare.

Il programma non prevedeva il Giro e neppure il Tour, giusto?

La squadra non fa il Giro. Avevo appena concluso la Vuelta e non avevo in programma il Tour. Però comunque di gare adesso ce ne sono veramente tante. Avrei fatto il Baloise, la nuova gara WorldTour di Copenaghen e le altre in Belgio. Poi ci sarebbero stati i tricolori che penso non farò. Sono solita lavorare per obiettivi e ad oggi purtroppo sul calendario non posso e non saprei quale obiettivo indicare, se non quello di guarire.

Dalla risonanza è emerso che il colpo alla spalla è in realtà una frattura della scapola destra
Come passano le giornate?

Ho deciso di rimanere qua a Brescia perché la mia vita è qua. Vivo da sola, ma sono molto fortunata perché ci sono tante persone che mi stanno vicino e hanno capito la situazione. Insomma, anche da questi momenti vedi chi ti vuole bene e chi no. Il gatto mi sta attaccato come una cozza e per ora la sto prendendo con filosofia. Se per stendere i vestiti o farmi da mangiare normalmente impiego 10 minuti, con un braccio solo serve mezz’ora. Mia mamma sta facendo sacrifici al lavoro per starmi accanto il più possibile, quindi non mi sento di dire che la sto vivendo male: forse perché sono vecchietta? Sono vecchietta (sorride con una punta di ironia, ndr), quindi ne ho viste di ogni e non ne sto facendo un dramma…