Poche ore al via del campionato italiano di ciclocross nella splendida cornice di Lecce. Appena terminata la lunga serie delle prove giovanili, ieri pomeriggio juniores, under 23 ed elite sono entrati in pista per testare il percorso in vista della gara di oggi. Dopo questa ricognizione, abbiamo carpito qualche impressione ad un uomo, Gioele Bertolini, e ad una donna, Chiara Teocchi. Se sul fronte del percorso la pensano allo stesso modo, non è così su quello della tattica.
Il cielo continuava ad essere plumbeo ma non pioveva. In questa situazione la prima annotazione da fare è stata che sono bastati pochi minuti di “riposo” e senza pioggia che il terreno ha iniziato subito a “tirare”, cioè a ricompattarsi.. Quella fanghiglia molle era scomparsa in poco tempo. Confermando quel che ci avevano detto gli organizzatori: questo fondo drena moltissimo. Ma sentiamo Chiara e Gioele.
Teocchi attenta
La portacolori dell’Esercito aveva girato un po’ prima degli altri a dire il vero. E aveva fatto tre tornate.
«Sì, ho fatto alcuni giri ma non li ho fatti velocemente anzi – spiega Chiara – mi sono fermata spesso ad osservare le curve, perché non c’è una traiettoria unica. Dovevo studiarle bene. Nel complesso è un tracciato abbastanza veloce, ma sorpassare sarà molto difficile.
«E’ un percorso interessante, ma soprattutto insidioso. E poi un fondo così non si trova spesso. Sotto è molto duro, ma sopra si è smosso parecchio. Si crea quella patina instabile che lo rende molto scivoloso e se ci sarà pioggia come sembra, lo sarà ancora di più. In queste condizioni è soprattutto l’anteriore a perdere aderenza. Ho studiato anche una posizione specifica per la partenza, che sarà importantissima».
Bertolini all’attacco
La disamina del Bullo è pressoché identica a quella della Teocchi quando si parla del terreno. A tal punto che gli chiediamo se si fosse messo d’accordo con Chiara!
«E’ un tracciato abbastanza veloce ed insidioso in quanto si scivola molto – dice il Bullo – bisognerà vedere per bene nel corso della mattinata come evolverà il terreno con i passaggi delle gare di junior ed U23, perché ho visto che si è scavato. Servirà molta sensibilità nelle curve, sarà importante uscirne veloci. Ci saranno ancora due finestre per provare: una tra junior e donne e una, più breve, prima della nostra gara. Ma credo che la decisione sul setup finale si prenderà dopo la prima prova. Mi prenderò tutto il tempo necessario».
La tattica
«Io credo – dice Chiara – che alla fine verrà fuori anche una gara tattica. A ruota si sta bene. E la mia idea, gambe permettendo, è quella di seguire le migliori. Perché Eva Lechner e Alice Maria Arzuffi sono più avanti. Avendo fatto la stagione in Belgio e Olanda loro due hanno altri ritmi nelle gambe. Dando uno sguardo alle gare delle categorie giovanili non ci sono state volate, ma neanche grandi distacchi».
Gioele la pensa invece un po’ diversamente dalla Teocchi riguardo alla tattica.
«Non lo so se va vale il discorso dello stare a ruota, perché i rettilinei, a parte un paio, non sono lunghi. La differenza la faranno i rilanci. Ci sarà da vedere chi vuol fare la corsa dura e chi invece vuol renderla lenta. Però che venga fuori una corsa tattica qua… non ci credo. Analizzando le gare di oggi (ieri per chi legge, ndr), seppur di allievi ed esordienti, ho visto gente a testa bassa che cercava di staccarsi a vicenda. Certo, non saranno junior o U23, ma un’idea te la possono dare anche loro: vedi se arrivano in gruppo o se fanno selezione. E la selezione c’è stata. Quindi per me sarà corsa dura. E’ un tracciato per gente scattante. Qui servono i primi 50 metri, poi devi sederti per mantenere. Serve uno scattista tecnico, uno che sappia tenere alta la velocità in curva».
Per la cronaca, è piovuto in modo incessante per tutta la notte… Ne vedremo delle belle.