Lo sport insegna che da un errore possono nascere grandi cose: Laurens Sweeck lo sa bene. Anche nel ciclocross. La domenica prima agli Europei era all’inseguimento della coppia di testa Iserbyt-Vanthourenhout. Lottava per il podio. Aveva ormai staccato l’olandese Lars Van Der Haar, ma ecco un errore in curva. Il piede a terra, una ripartenza neanche semplice e tutto era perduto. Soprattutto il morale. Sweeck ha rivisto quell’errore nella sua testa più e più volte e alla fine ha tratto da quella delusione una forza enorme.
A Leuven da padrone
Primo a Niel mercoledì nel Superprestige, primo nella quarta tappa dell’Ethias Cross 2020 a Leuven sabato e non in una maniera comune, ma da vero padrone della corsa. E’ passata una settimana ma sembra un secolo. Iserbyt, forse ancora appagato del titolo europeo, pare tornato quello timoroso e inconcludente delle sue prime apparizioni fra gli elite. Sweeck è in fuga con Toon Aerts, il grande deluso di S’Hertogenbosch, mentre dietro Vanthourenhout recita lo stesso ruolo di Sweeck in Olanda.
Volata di rimonta
Aerts ha voglia di vincere, tira sempre lui e non dà spazio a Sweeck.
«Guidare in seconda posizione non è sempre un vantaggio – racconterà Sweeck alla fine – se commetti un errore su un passaggio tecnico puoi perdere molto tempo e io lo so bene».
Arrivando sul rettilineo, Sweeck si tiene alle spalle di Aerts, al riparo dal vento, poi …«pedale a fondo sull’acceleratore e vediamo chi la vince!».
Ha vinto lui. Una parentesi: davanti sono tutti belgi, ma tanto ci vorranno anni per uscire dalla diarchia Belgio-Olanda, come dice gente che ne capisce qualcosa, vedi i nostri vecchi campioni del mondo…
Regina Alvarado
D’altronde basta guardare cos’è successo fra le donne a Leuven. La francese Perrine Clauzel, ringalluzzita dalla bella prova europea, nel primo giro ha provato il colpo a sensazione. E’ rimasta davanti altre due tornate, poi si è spenta come una fiammella, finendo sesta dietro alle olandesi.
Chi ha vinto? Qui ormai sembra che Del Carmen Alvarado non voglia lasciare che le briciole alle avversarie. Ha controllato la Betsema chiamata a fare selezione, per poi rimontarla all’arrivo. La sua collezione non ha interruzioni. Ma se in quadra (Alpecin-Fenix) hai uno che si chiama Mathieu Van Der Poel, è facile imparare e fare come lui…