NIEL (Belgio) – Felipe Orts Lloret, uno spagnolo in Belgio. Uno spagnolo tra i grandi del ciclocross. Il corridore iberico sta disputando l’intera annata nel regno del cross, un po’ come la nostra Francesca Baroni, di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa.
Orts però sta andando davvero forte. E’ anche salito sul podio del Superprestige, nel tremendo giorno di Niel, dove la disciplina del fango sfoggia a detta di molti la sua veste più pura. Il percorso era davvero tecnico e del tutto naturale.
Da Alicante a Bruxelles
Ma chi è dunque questo ragazzo? Insomma non capita tutti i giorni di vedere uno spagnolo a questi livelli nel ciclocross. Felipe Orts Lloret, classe 1995, di Alicante, su strada veste i colori della Burgos-Bh, nel cross sta correndo con i vessilli della Spagna, in quanto campione nazionale e della Bh, il marchio di bici. Fisico possente, Orts è alto 180 centimetri, per 70 chili.
«In effetti è difficile incontrare uno spagnolo quassù! Tanto più uno spagnolo di Alicante, del Sud della Spagna – ci racconta Orts – faccio la spola con il Belgio tutti i fine settimana, dal venerdì al lunedì. Ho deciso di fare così perché vicino casa c’è un’ottima connessione aerea con Bruxelles».
«Certo non è facile passare dalle temperature di laggiù a quelle del Belgio. Per esempio prima di Niel a casa mia c’erano 30 gradi e mi allenavo in maniche corte e qui ce ne sono 7-8, ma ormai ci sono abituato. Comunque mi sono trasferito nei Paesi Baschi proprio per avere un clima e percorsi diversi che nel resto della Spagna».
Un podio storico
Orts ha dunque agguantato anche un podio nel Superprestige, ma quel che più conta è la sua costanza agli alti livelli. I piazzamenti nei primi dieci sono diversi. Sta insistendo molto sul Superprestige e paga sempre qualcosa il giorno successivo in Coppa. Ma fare bene nel circuito belga forse è anche più importante in termini di visibilità.
«Un podio da queste parte è incredibile – dice con soddisfazione Orts – sono felicissimo. Io tra questi campioni… Però è anche vero che ci sto lavorando già da un po’. Sono molti anni, dieci, che mi sto concentrando sul ciclocross. E per riuscirci al meglio mi sono dovuto trasferire, come detto, nel Nord della Spagna. Non è il primo anno che faccio la stagione qui. E’ molto costoso, ma quest’anno le cose stanno andando bene e credo ne valga la pena».
Altre volte Orts era stato vicino al podio. Lui parla di un buon momento di forma. E forse il fatto di tornare a casa lo aiuta non poco. Il clima più caldo fa meglio al suo motore e ai suoi muscoli. Ma forse gli fa pagare qualcosa in termini di tecnica.
Tuttavia è anche vero che correndo tutti i weekend in Belgio, la stessa tecnica si mantiene viva. E tutto sommato anche i suoi colleghi del Nord durante la settimana curano molto di più la parte del “motore” che quella della guida.
Motore e tecnica
«L’obiettivo? E’ quello di fare meglio ad ogni anno e in ogni gara. E per questo è importante anche l’aspetto tecnico appunto. Ho una bici molto competitiva, che sviluppo a casa e con queste gare. Mi piace il fango, ma preferisco quello liquido e mi trovo molto bene anche sui tracciati secchi e veloci. Io poi sono abbastanza tecnico e di mio. Preferisco concentrami molto sulla parte fisica, tanto più che qui vanno davvero forte. E comunque in tal senso mi aiuta anche la stagione su strada».
E la sua stagione su strada è stata affrontata proprio da ciclocrossista puro: corse concentrate soprattutto a partire dal termine dell’estate, proprio per affinare la gamba e trovare i cavalli necessari per affrontare queste sfide al Nord.
In più nella sua zona, Alicante ci sono molti pro’. «Specie d’inverno – conclude Orts – con le squadre che vengono a fare i ritiri. Ma un grande salto me lo ha fatto fare la mia squadra, la Burgos-Bh, che mi ha consentito di disputare delle gare di primo livello. Gare che mi hanno dato molto».