Realini, la crescita passa da (tanta) strada

25.12.2021
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Prosegue il viaggio tecnico sui nostri atleti, e in questo caso, atlete del ciclocross. L’importanza di creare un motore grande per sfidare i protagonisti e le protagoniste del Nord Europa diventa sempre maggiore. Per un Dorigoni che punta sulle marathon, c’è una Gaia Realini che invece ha insistito, e molto, sulla strada.

E stando ai profili dei maggiori interpreti, sia maschili che femminili, del cross sembra proprio essere questo il viatico vincente: appunto fare la strada d’estate. La portacolori della Selle Italia – Guerciotti è partita molto bene, tanto da raggiungere quattro podi (una vittoria, quella di Brugherio) e si è assicurata una maglia azzurra per i campionati europei.

L’abruzzese, classe 2001, impegnata negli ultimi campionati europei (sesta tra le U23)
L’abruzzese, classe 2001, impegnata negli ultimi campionati europei (sesta tra le U23)
Gaia, questa estate hai fatto parecchia strada, come ti stai trovando in questa stagione del cross?

Sicuramente non avendo staccato al termine della stagione su strada e avendo tirato dritto, la gamba nelle prime gare girava molto bene. Poi dopo Tabor, ho staccato tre settimane e ho ripreso l’8 dicembre.

Questo stacco è stato totale?

No, no… Comunque mi sono allenata normalmente. Ho solo preso una pausa dalle gare. Adesso piano, piano sto riprendendo il ritmo. La mancanza dalle corse un po’ si è sentita.

Hai notato differenze nel cross con l’aumento del volume su strada? Vedendo i migliori interpreti, Lucinda Brand, Marianne Vos… sembra che sia la strada a tracciare la via vincente nel cross…

Per me dipende anche dal fisico, ma quei nomi che avete citato voi effettivamente fanno pensare che sia meglio passare dalla strada. Però c’è anche qualche bravo crossista che viene dalla mountain bike.

Realini Riale 2021
Al Giro Donne, Gaia è arrivata undicesima nella generale e seconda tra le giovani (nella classifica per la maglia bianca)
Realini Riale 2021
Al Giro Donne, Gaia è arrivata 11ª nella generale e 2ª tra le giovani
A te è piaciuto fare la strada?

Molto, io facevo sempre davvero poche gare, invece da quando sono con il team di Fidanza (Isolmant – Premac, ndr) ho potuto conoscere meglio questo ambiente e questa disciplina. E ne ho scoperto un altro lato che mi è piaciuto.

Da zero a dieci quanto pensi di essere cresciuta?

Difficile quantificare, posso dire però che sono due anni che sto lavorando bene. Ma il mio obiettivo è quello di migliorarmi anno dopo anno.

In percentuale quanto è aumentato il tuo volume su strada nell’ultimo anno?

Direi l’80%, senza esagerare. Negli altri anni facevo sei o sette gare, quest’anno ne ho fatte davvero tante e sì, è stato un impegno crescente.

Beh, passare da qualche garetta al Giro d’Italia… Questo ti ha reso anche diversa, più conosciuta, agli occhi delle avversarie?

Non credo, nel cross non sono una molto in vista, soprattutto a livello internazionale.

In Italia però sei una delle ciclocrossiste più importanti, tutto ciò ti responsabilizza?

Veramente no. Io guardo molto sia alle più grandi che alle più piccole, a chiunque abbia qualcosa in più. E al termine delle gare analizzo tutto e mi chiedo: perché quella ragazza in quel punto è andata meglio di me? Perché su quel tracciato è stata più brava? Motivi tecnici? Motivi atletici?

In Val di Sole, seconda gara dopo la pausa autunnale, la Realini è stata 20ª
In Val di Sole, seconda gara dopo la pausa autunnale, la Realini è stata 20ª
Che crossista sei? Prediligi i percorsi stretti e tecnici o quelli dove c’è da spingere?

Adesso quelli dove c’è da spingere…

E tu ti senti più crossista o stradista?

Bella domanda – sorride la Realini – più stradista… E non l’avrei mai detto!

Visto che sei così votata alla causa, il prossimo anno resterai con Fidanza. Lui era sicuro che il tuo futuro fosse sull’asfalto…

Sì, resto con la sua squadra. Poter fare il Tour sarebbe una bellissima esperienza dato che è una gara tutta nuova.

Per adesso la piccola, ma grintosissima, abruzzese resta concentrata sul ciclocross. L’obiettivo è certamente quello di far bene ai campionati italiani – come ci ha detto lei stessa – e ai mondiali. Ma conoscendo la sua grinta e la sua tenacia tra qualche anno potremmo trovarci tra le mani un’ottima stradista.