Lo sguardo di Fausto Scotti è già rivolto ai tricolori. Il Giro d’Italia di Ciclocross è appena concluso, ma la scadenza di Lecce incombe ed è il momento di fare un punto della situazione.
«Arriviamo all’appuntamento – dice il tecnico azzurro – con un movimento in chiaro progresso di condizione. Se guardo alle prime gare del Giro a ottobre e a quello che è successo a Sant’Elpidio, è evidente che ci sia stato un generale miglioramento qualitativo. Invece dal punto di vista dei numeri, ogni gara ha confermato la vitalità del movimento, ma se quello italiano è considerato il più grande al mondo, con oltre 3.000 praticanti, non è un caso…».
La sconfitta di Dorigoni ti ha sorpreso?
No, innanzitutto perché Jakob viene dall’ultimo periodo di carico e la stessa gara di Sant’Elpidio era inserita nella tabella di allenamento. Sapeva già di non poter rendere al massimo, ma a Lecce la musica sarà ben altra. Poi non va dimenticato che Filippo Fontana è andato veramente forte, ha confermato quel che si diceva di lui da junior, a Sant’Elpidio volava. In queste condizioni nella gara di Lecce sarà lui il favorito fra gli under 23.
A ben guardare, nelle categorie giovanili avrai difficoltà nello scegliere i nomi…
Spero proprio di averle, queste difficoltà… Il fatto è che ancora attendiamo di sapere quale sarà il programma di gare ai mondiali di Ostenda: l’Uci ha detto che darà una risposta il 16 gennaio. Probabilmente aspetteranno di capire quale sarà l’evoluzione della pandemia in Belgio e soprattutto le ultime ordinanze del governo locale. Noi abbiamo avuto la fortuna di fare l’intera attività, in altri Paesi – dal Belgio all’Olanda, dalla Francia a tanti altri – i ragazzi non hanno gareggiato. Saremmo avvantaggiati? Forse, ma non è questo che conta. L’importante è poter dare a questi ragazzi l’emozione di una gara iridata. Vedremo…
Torniamo agli elite: senza parlare di una sua possibile convocazione, come hai visto Aru?
Non era un percorso fra i più adatti a lui, c’era tanto da guidare e discese anche pericolose sulle quali giustamente non ha rischiato, ma la volete sapere una cosa? L’ho cronometrato sui tratti pedalabili in salita e andava più forte anche dello stesso vincitore Fontana. In certi passaggi mi ha impressionato. Dopo i tricolori vedremo cosa fare, intanto ho comunque deciso che finita la gara di Lecce faremo un raduno sul litorale laziale con 12 atleti elite per impostare la trasferta mondiale.
Come vedi la gara tricolore?
Il percorso è ampiamente pedalabile e presumo che si svilupperà una bella battaglia fra Dorigoni e Bertolini che puntano da tempo l’appuntamento. Anche Colledani su quel percorso può dire la sua e Cominelli non parte battuto, ma deve sicuramente partire meglio di come ha fatto a Sant’Elpidio. Nelle altre categorie ci sarà lotta serrata. Se fra gli under 23 Fontana si fa preferire di pochissimo, fra gli junior è un terno al lotto. Sono tanti che possono vincere e nelle stesse categorie femminili ci sarà ugualmente grande battaglia, uno spettacolo assicurato.
Vedremo all’opera Lechner e Arzuffi fra le elite?
Sicuramente e con loro Silvia Persico, che se la può giocare. La lotta per il titolo non uscirà da queste tre.