Pontoni sulla Persico: «Sul podio salirà quando serve»

04.01.2023
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Due quarti posti e un sesto tra Coppa del Mondo e Superprestige. La stagione di Silvia Persico procede spedita verso l’appuntamento pianificato sin da quando correva ancora su strada, ossia i mondiali di inizio febbraio. L’azzurra, che nel 2022 ha centrato il podio iridato in entrambe le specialità facendo un salto di qualità enorme, ha iniziato la stagione sui prati molto più tardi, ma sta procedendo su un cammino segnato in grande sicurezza, anzi lasciando intravedere molte prospettive interessanti.

La stagione della lombarda è iniziata il 26 dicembre. Finora già 5 vittorie in carniere
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Il cittì Pontoni non ha mai nascosto che punta molto sulla campionessa di Alzano Lombardo, proprio considerando le caratteristiche tecniche del percorso iridato di Hoogerheide e ha quindi guardato le sue prestazioni con grande attenzione. Non è arrivato il podio, ma in certi momenti non è neanche fondamentale che lo si ottenga.

«Se però guardate la gara di Val di Sole – dice – il podio era a portata di mano, le è sfuggito solo per piccoli errori di guida che su quel percorso e considerando le sue caratteristiche sono normali. Oltretutto ha corso l’ultimo giro senza freni, per la rottura della guaina, senza quell’inconveniente sono convinto che si giocava la piazza d’onore. Poi a Zolder si è ripetuta, è la dimostrazione che è già lì, a quel livello. Ora bisogna solo pensare a raggiungere la miglior forma possibile quando servirà».

Essere finita ai piedi del podio due volte non c’è rischio che possa però anche lasciarle un tarlo psicologico?

Conoscendola, assolutamente no. Silvia è una ragazza che sa prendere sempre l’aspetto positivo anche dalle situazioni peggiori, figuriamoci dopo prestazioni del genere. Questa è la sua forza, se il podio non è arrivato significa che se lo prenderà più avanti. In questo caso posso davvero parlare in sua vece, la conosco troppo bene.

Pontoni con l’azzurra dopo il bronzo mondiale: il cittì confida molto su di lei per Hoogerheide
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Che programmi ha?

Con il suo staff siamo in perfetta sintonia, con contatti molto frequenti. Andrà ora per un periodo di allenamento in Spagna con il suo team su strada e tornerà per i tricolori, poi affronteremo insieme le tappe di Coppa del mondo restanti fino al mondiale. Sta lavorando con grande serenità e la cosa mi rende molto fiducioso. Poi le gare si vincono e si perdono, l’importante è arrivarci sapendo di aver fatto tutto il necessario.

Dal punto di vista tecnico i percorsi affrontati e quelli che arriveranno, che informazioni ti danno in vista dei mondiali?

Ben poco. Val di Sole è qualcosa a sé stante e questo è notorio. Zolder è un percorso molto più impegnativo, Zoonhoven sarà molto diverso considerando la vasca di sabbia dove si passa. Di Benidorm non sappiamo ancora, ma penso che anche quello sarà molto diverso da Hoogerheide. Noi il tracciato mondiale lo conosciamo bene, lo scorso anno ho portato una nazionale folta ad affrontare la prova di Coppa del Mondo proprio pensando alla gara iridata d’inizio febbraio. Silvia su quel percorso ha gareggiato più volte, lo conosce bene, so che è davvero adatto alle sue caratteristiche, non tanto tecnico e filante con quei 37 gradini che alla lunga faranno la differenza.

Per la Persico una grande prestazione a Vermiglio: il podio è sfuggito per pochissimo…
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Persico ma non solo perché anche da altre ragazze sono arrivate prestazioni interessanti…

E’ giusto non focalizzarsi solo sulla Persico. Sara Casasola ad esempio è un’altra che ha fatto grandi gare, in Val di Sole è finita ottava ma anche lei con un po’ di fortuna poteva anche entrare nella Top 5. A Diegem nel Superprestige ha sfiorato la presenza nelle prime 10 ma ha confermato di essere a quei livelli. Poi bisogna considerare che le gare possono anche prendere una piega tattica e magari lei può anche finire più avanti, infatti a Jesolo ha battagliato con la Persico fino alla fine. Non dimentichiamo poi la Lechner che sta crescendo e per i mondiali sarà sicuramente pronta.

Allarghiamo un po’ lo sguardo: ti sorprende che le olandesi restano dominatrici ma con nomi diversi rispetto a quelli soliti di Brand e Vos?

Per nulla, l’Olanda ha il più grande bacino di praticanti della specialità e può attingere continuamente a nuovi talenti. E’ in atto un profondo rinnovamento, se pensiamo che con i nuovi innesti molti considerano la Alvarado “anziana” solo perché ha 24 anni, per il fatto che è da più tempo nel giro rispetto alle nuove Van Empel, Pieterse, Van Anrooij. E’ chiaro che col passare degli anni le grandi dovranno pian piano lasciare spazio e in questo festival arancione si inseriranno solo presenze estemporanee, magari proprio come la Persico. E attenzione perché dalle categorie inferiori arriveranno sempre nuovi talenti, come ad esempio la Molengraaf.

Alvarado e Vos agli ultimi europei. La vecchia guardia olandese punta forte sui mondiali di casa
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E per i mondiali, spazio alle nuove leve?

Non sarei così sicuro, per ora vecchie volpi come Brand e Vos vanno ancora tenute in considerazione. Quel che è certo è che la marea arancione dominerà ancora a lungo, noi dovremo essere bravi a cavalcarla…