Pidcock salta i mondiali cross: scelta giusta o sbagliata?

02.02.2024
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Tom Pidcock si è chiamato fuori. Al via del mondiale di ciclocross di domenica a Tabor, il campione britannico non ci sarà. La sua motivazione?

«Il fatto di non correre il mondiale di cx – ci ha detto due settimane fa a Benidorm – fa una differenza enorme rispetto alla stagione su strada. Se si corre nel primo fine settimana di febbraio, allora porti via qualcosa dalla stagione su strada».

Un affermazione decisa, che fa riflettere su molti punti di vista. Davvero due settimane possono compromettere un avvio stagionale? Lo abbiamo abbiamo chiesto a Michele Bartoli che di classiche ne ha vinte e sa quanto sia importante questo periodo.

Preparare una stagione su strada, con il ciclocross che avanza fino a febbraio è delicato?

E’ chiaro che se gli atleti hanno in programma di partire forte, assolutamente sì. E’ anche vero che non è una cosa per tutti. Solo dei “motori” importanti come Van der Poel, Van Aert o Pidcock possono pensare di farlo. Però ci sono dinamiche fisiche da valutare in ogni momento e questo può cambiare i programmi.

Nel 2022, PIdcock ha vinto il mondiale cross a Fayetteville: poi due forfait nel 2023 e 2024
Nel 2022, PIdcock ha vinto il mondiale cross a Fayetteville: poi due forfait nel 2023 e 2024
Nello specifico a cosa bisogna stare attenti? Bisogna limitare i fuorigiri anche negli allenamenti?

Il ciclocross è una specialità anaerobica. Si racchiude in un’ora di fuori soglia. Quindi è chiaro che anche durante l’allenamento settimanale si deve bilanciare ogni cosa, concentrandosi maggiormente sui lavori di qualità. Sono anche convinto che la loro preparazione settimanale punti molto anche sulla strada perché è quello che devono fare tutto l’anno.

Portare avanti due settimane di troppo una preparazione specifica per il ciclocross può veramente compromettere l’avvio stagionale su strada?

Secondo me no. Però è chiaro che ognuno ha la propria visione e il proprio approccio alle gare su strada. Non c’è una cosa buona o una cosa cattiva, c’è semplicemente un modo di fare dettato da abitudini e sensazioni

Abbiamo visto Van der Poel correre molto e dominare nel ciclocross…

Il suo obiettivo finale è il mondiale. Allungare due settimane la preparazione, personalmente non la vedo come una cosa negativa. A meno che magari un profilo come Pidcock non abbia iniziato a sentire un po’ di fatica. In quelle situazioni appena avverti un po’ di affaticamento il pensiero va subito alla strada. E allora è bene stoppare subito. Si sacrifica il campionato del mondo, ma si recupera per la strada.

L’ultima prova di ciclocross a Benidorm chiusa da Pidcock al nono posto
L’ultima prova di ciclocross a Benidorm chiusa da Pidcock al nono posto
Pensi che i tecnici Ineos stiano cercando il pelo nell’uovo per portare Tom il più pronto possibile alle classiche?

Oggi si vive di questi dettagli.

Per quanto riguarda l’aspetto mentale, secondo te per un atleta del suo livello dare forfait a un appuntamento importante può danneggiarlo?

Atleti di questo livello se fanno una scelta così importante è perché hanno un obiettivo più grande nella loro testa. Quindi non lo accusa minimamente a livello mentale. Se lui ha preso questa decisione per fare le classiche al meglio, a mio parere non gli peserà affatto. Per esperienza mia personale, quando decidevo di non fare una corsa seppur importante per farne un’altra, non è che ci rimuginassi sopra. Anche per lui sarà così, non gli porterà uno strascico particolare.

Vedere Van der Poel così forte può avere inciso sulla sua decisione? Può essere una valutazione obiettiva della propria condizione? 

Si va sempre per vincere. Se avesse fatto il mondiale sarebbe comunque partito con l’idea di vincere, questo per forza. Però è chiaro che se ci vai, è bene che tu sia convinto al 100%, se no è meglio stare a casa. I campioni…le comparse ai grandi eventi non le fanno. 

Nel 2023 Pidcock è partito subito forte aggiudicandosi la Strade Bianche il 4 marzo
Nel 2023 Pidcock è partito subito forte aggiudicandosi la Strade Bianche il 4 marzo
Sulla base della tua esperienza, la preparazione delle classiche è qualcosa di delicato dove anche due settimane possono fare la differenza?

Queste corse si preparano a livello di importanza come si prepara un Grande Giro. C’è una periodizzazione di squadra che detta i tempi. E’ anche vero che ognuno si conosce e sa cosa è meglio per lui.

Se Pidcock avesse continuato e avesse fatto il mondiale arrivando giù dal podio, la sua preparazione sarebbe stata compromessa per tutta la stagione?

Assolutamente sì. In quel caso, allora sì che la psiche potrebbe avere una parte importante. Sai che se affronti obiettivi importanti e prendi delle batoste: questo può incidere sulle sue sicurezze interiori. Potrebbe quindi influenzare negativamente i mesi successivi.

Veniamo alla domanda centrale. Secondo te quello di Pidcock è un forfait furbo o un’affermazione sincera?

Dal momento che ha preso questa scelta dico che ha fatto bene. Se un campione come lui decide di non fare il mondiale, evidentemente è consapevole che se sbagliasse qualcosa, potrebbe avere ripercussioni. E allora, meglio evitare.