Ostenda, prima giornata tutta arancione

30.01.2021
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Una prima giornata tutta arancione, ai mondiali di ciclocross di Ostenda. I belgi avevano preparato con cura il terreno di gara. Si erano allenati su un tracciato molto diverso dai soliti, reso durissimo non solo dalla sabbia, non solo dal lungo tratto sul bagnasciuga, ma anche dalla pioggia che ha costretto gli organizzatori addirittura a drenare l’acqua nella parte finale. Tutto inutile, la nazionale olandese ha fatto il bello e cattivo tempo: 5 medaglie su 6 disponibili e soprattutto due titoli mondiali già in cascina, aspettando “Sua Maestà” Van der Poel.

Fila lunga e arancione sulla sabbia: se piove cambia tutto
Fila arancione sulla sabbia: se piove cambia tutto

Alvarado out

Fra le due gare, under 23 e donne elite, è stata quest’ultima quella più densa di emozioni, sin dalla partenza, quando alla prima curva la campionessa uscente Ceylin Del Carmen Alvarado ha svirgolato la bici frenando anche la belga Sanne Cant, che aveva preparato con cura la gara e che contava di far saltare il banco sulla sabbia.

Le due hanno perso posizioni senza più riuscire a riagganciare la vetta, mentre Denise Betsema metteva in pratica la sua tattica preferita: un primo giro a tutta per fare il vuoto. Una tattica che ha funzionato fin quasi a metà gara, ma la Brand aveva qualcosa in più soprattutto sulla sabbia (in settimana si era preparata con i colleghi maschi proprio su questo elemento) e nel terzo dei 5 giri l’ha ripresa. Solo che con lei c’era anche Annemarie Worst, quasi impalpabile per tutta la stagione, ma efficacissima nel momento che contava davvero.

Filippo Fontana era la nostra carta migliore: anche per lui 11° posto
Filippo Fontana era la nostra carta migliore: anche per lui 11° posto

Brand, era ora

Tre donne, tutte arancioni, a giocarsi la vittoria nell’ultimo giro: la Betsema è stata la prima fiammella a spegnersi, le altre due erano pronte a giocarsi tutto allo sprint e la Worst sembrava quella fisicamente più fresca, non così però mentalmente. Infatti sono stati due errori di pura concentrazione, a 4 curve dalla fine, a pregiudicarle una volata che a quel punto era di esito incerto.

Il podio U23: Kamp, Pim Ronhaar iridato e Kielich
Sul podio U23, due olandesi: Kamp e Pim Ronhaar iridato

Per la Brand, 31enne con due ori mondiali su strada (ma in prove a squadre) e tre podi iridati nel ciclocross negli ultimi tre anni, arriva la consacrazione dopo una crescita esponenziale soprattutto da fine dicembre.

«Per anni ho visto sfuggire questa maglia per un soffio – affermava non senza lacrime all’arrivo – ma ci ho sempre creduto, non mi sono preoccupata neanche quando la Betsema ha attaccato. Sapevo che la gara era lunga e dura, soprattutto dopo aver visto gli under 23».

Lucinda Brand scatena subito il forcing arancione
Lucinda Brand scatena il forcing arancione

Gabbiano Ronhaar

Già, la prova dei giovani, anche questa tutta arancione, ma non con l’epilogo atteso. Troppi gli errori commessi dal campione uscente Ryan Kamp, per ben due volte scivolato sui gradini di accesso al ponticello per errori di traiettoria. Molto più ordinato il suo connazionale Pim Ronhaar, per nulla impaurito dall’offensiva iniziale dei belgi, in 5 nei primi 8 all’arrivo ma logorati dal ritmo imposto dal rivale. Kamp saggiamente ha messo da parte le ambizioni personali, coprendo il compagno di squadra (che in apertura taglia il traguardo mimando il volo del gabbiano) e accontentandosi dell’argento.

Dopo esserci arrivata vicina tante volte, per l’arancione Lucinda Brand la maglia iridata
Dopo esserci arrivata vicina tante volte, per Lucinda Brand la maglia iridata

Fuori dai 10

Per l’Italia la “maledizione dell’11° posto”. In questo contesto aver centrato una Top 10 avrebbe dato alla spedizione azzurra un altro significato, ma prima Fontana (che pure è stato il secondo fuori dalla santa alleanza Olanda-Belgio, battuto solo dal britannico Turner che poco ha lenito la debacle dei suoi) e poi la Lechner, partita stranamente peggio della Arzuffi (finita 14esima) sono arrivati a un tiro di schioppo dall’obiettivo minimo.

Eva Lechner era molto motivata ma non va oltre l’11° posto
Eva Lechner era molto motivata ma non va oltre l’11° posto

«Hanno fatto quanto potevano in una giornata freddissima e su un percorso che non ti risparmia – il commento del Ct Fausto Scotti – con Eva abbiamo insistito parecchio, spronandola soprattutto nel finale. Fontana teoricamente valeva di più, anche un 5°-6° posto. Servirebbe che si dedicasse completamente alla disciplina, ma ha giuste ambizioni anche nella Mtb. Qui lottiamo contro i mulini a vento, tra sabbia e erba bagnata basta un attimo e sei a terra. La Worst ha perso il mondiale per una distrazione e qui non te lo puoi permettere».

Domani l’apoteosi finale, il duello Van der Poel-Van Aert, vincerà chi sbaglierà meno.