Ma ora Wout vuole pareggiare il conto iridato

30.01.2021
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Domani a Ostenda l’ennesimo capitolo di un libro che Wout Van Aert sta scrivendo dal lontano 2012, insieme a un altro “autore”, Mathieu Van Der Poel. E’ il libro delle loro sfide, che ormai non è più concentrato solo sul ciclocross, ma si estende anche alla strada come il Giro delle Fiandre ha dimostrato lo scorso anno.

Wout Van Aert, Mathieu Van der Poel, Coppa del mondo ciclocross 2018. Koksjide
Il bilancio dei duelli iridati fra Van der Poel e Van Aert vede l’olandese in vantaggio per 5-4
Wout Van Aert, Mathieu Van der Poel, Coppa del mondo ciclocross 2018. Koksjide
Per Van der Poel un mondiale più di Van Aert: 5-4

Cinque a quattro

Domani sul difficile percorso belga i due si incroceranno per un altro campionato mondiale: finora il bilancio, iniziando dai confronti fra gli junior, è di 5 titoli a 4 per l’olandese, ma nel 2020 Van Aert era ancora claudicante per la terribile caduta del Tour 2019. Per questo la sfida sul terreno di casa è per il belga così importante e la vittoria di domenica a Overijse gli ha dato quella punta di ottimismo che mancava.

«Quest’inverno ho sentito di aver raggiunto un livello migliore rispetto ai due precedenti – ha dichiarato alla vigilia della gara sul sito www.redbull.comho potuto gareggiare di più e questo mi ha fatto molto piacere. Vincere il mondiale resta un obiettivo molto importante per me, ma ora guardo anche più avanti, ad altri target relativi alla strada e questo mi aiuta ad avvicinarmi all’evento con meno tensione».

La vittoria di Overijse ha dato a Wout grande fiducia
La vittoria di Overijse ha dato a Wout grande fiducia

Solo tecnica

Dopo Overijse il portacolori del Team Jumbo Visma ha un po’ staccato la spina, per avvicinarsi al mondiale con le pile cariche.

«Il mio allenatore chiama sempre l’ultima settimana prima della gara una “settimana di dirottamento”. Mi alleno molte meno ore in modo da poter essere completamente fresco all’inizio. Il focus è quindi sull’intensità e sulle tecniche incrociate».

Solo strada

Quest’anno la preparazione di Van Aert è stata diversa dal solito: niente stage specifico a dicembre, ma fisico e mente già proiettati verso la stagione su strada, partecipando al primo ritiro pre stagionale della squadra in Spagna dedicandosi anima e corpo all’asfalto, senza neanche portarsi le bici da cross.

«Una scelta del genere non solo è molto utile per la stagione su strada – dice – ma sicuramente aiuta anche nella preparazione per il mondiale di ciclocross. Grazie al bel tempo in Spagna e alle montagne che sono riuscito a scalare lì, ho ottenuto più profitto dal mio lavoro, soprattutto sul piano della resistenza».

In ritiro con la Jumbo Visma, Wout ha lavorato solo su strada, in salita, per la resistenza
In ritiro ha lavorato solo su strada: tanta salita

Re della sabbia

Il percorso di gara gli piace molto (ci ha vinto nel 2017 ai campionati belgi), soprattutto la parte su sabbia.

«Penso che questo sia davvero un percorso – dice – che mi si addice molto bene. Pedalare sulla sabbia richiede molta forza e soprattutto una buona tecnica. E anche il ponte alto che porta in testa alla spiaggia sarà decisivo. Fondamentale sarà la partenza, anche perché è un percorso all’inizio molto stretto e credo che già dopo poco la situazione di gara sarà chiara».

Start a tutta

Torniamo quindi alle discussioni nate sabato dopo la sconfitta subita ad Hamme: se il belga riuscirà a non perdere terreno al via dal rivale, sarà una sfida ad armi pari

«Mi aspetto una partenza molto veloce – ammette – la spiaggia arriverà immediatamente dopo, quindi è importante andare a tutta velocità dall’inizio. La mia parte migliore sarà proprio quella sulla sabbia, ho lavorato molto sull’esplosività e la tecnica proprio per questo. La difficoltà ai mondiali di Ostenda è che ci sono chiaramente due parti: una parte sulla spiaggia dove si possono usare pneumatici lisci – quasi senza battistrada – e una parte nell’ippodromo dove si corre sull’erba e il clima può avere una grande influenza».