Non era una tappa facile, quella di Follonica per il Giro d’Italia di ciclocross. Intanto per il tempo atmosferico con la pioggia battente che ha reso il percorso scivoloso e intriso di fango. Poi per la forzata assenza di quasi tutti i big azzurri, impegnati nella contemporanea tappa di Coppa del Mondo a Tabor, città ceka che richiama sempre grande partecipazione in casa italiana.
Per questo il fatto che, nonostante la pioggia non si sia mai fermata, avere oltre 500 atleti al via fra le varie categorie è stato un risultato clamoroso: Follonica è rientrata nel circuito rosa dalla porta principale, regalando spettacolo e anche qualche storia degna di nota.
Come quella di Antonio Folcarelli. Si ha un bel dire che non c’erano Bertolini e Dorigoni, impegnati nelle stesse ore a riportare il vessillo italiano nella Top 10 della Coppa del Mondo d’elite, ma per vincere come ha fatto il laziale, significa che devi avere le gambe pronte e indifferenti alla pioggia e al freddo e considerando le difficoltà nelle quali spesso il giovane Folcarelli si è dibattuto, non è cosa da poco.
Stagione persa per un… investimento
Per Folcarelli il successo, arrivato dopo aver imposto il suo ritmo sin dalle battute iniziali guadagnando costantemente sui rivali, ha un sapore particolare: «La stagione passata era andata in fumo per un incidente tanto insensato quanto grave: ero in discesa in una gara e dietro una curva mi sono trovato un tizio che attraversava… L’ho preso in pieno, col risultato di rompermi il polso destro. Dopo 10 giorni ero già in bici con il tutore, ma per tornare normale ci sono voluti tre mesi e le gare che contavano erano andate».
Ciò nonostante, Folcarelli ha vissuto una stagione nella Mtb abbastanza redditizia: «Ho vinto le due gare principali dei Monti Aurunci, la mia zona, tra cui la Marathon che è una classica e ho chiuso ottavo ai Campionati Italiani. Considerando quel che avevo passato, non è poco».
Il nome Folcarelli nel mondo italiano dell’offroad è un’istituzione: oltre alle vittorie ottenute da Antonio, soprattutto a livello giovanile, suo padre Massimo è tra i più celebrati Master, campione del mondo a ripetizione nella sua categoria sia nel ciclocross che in Mtb. I due hanno un team intitolato a loro nome. Il loro connubio è continuo, fra lavoro e bici: «Alle 5 e 30 siamo già al nostro banco al mercato, significa che ci si alza molto prima e si lavora fino all’una e mezza. Poi al pomeriggio via con l’allenamento e mio padre è sempre con me, almeno non ci annoiamo…».
Un sogno tutto azzurro
Dietro i due della Selle Italia Guerciotti, Folcarelli è considerato insieme a Cominelli la principale alternativa e non è un caso se i due siano in lotta per la maglia rosa: «Io ci provo – ammette il laziale – ma a parte il divario in classifica, dipenderà molto dal meteo. I percorsi come quello di Follonica mi piacciono molto: era già duro con l’asciutto, ma si poteva fare tutto in bici. Con il fango sono aumentati a dismisura i tratti a piedi, c’era da correre molto e io mi trovo bene in questi casi».
Ogni vittoria accresce non solo la sua autostima, ma anche le speranze di guadagnarsi la considerazione di Pontoni: «Con il nuovo cittì non ho ancora avuto contatti, spero di spingerlo a considerarmi tramite i risultati. Sarà estremamente difficile guadagnarsi una maglia azzurra considerando che i Mondiali sono al di là dell’Atlantico, ma io continuo a sperare. Intanto voglio essere al massimo per le gare internazionali, dal 5 dicembre in poi. La nazionale bisogna meritarsela, di questo sono convinto».
Intanto la Casasola ruggisce
Intanto dietro Cominelli, pur finendo a oltre un minuto e mezzo ha rafforzato il primato mentre Marco Pavan, terzo, è saldamente leader degli Under 23. Continua fra le donne la crescita esponenziale di Sara Casasola, la portacolori della DP66 Giant SMP anche lei a suo agio sul tracciato intriso d’acqua. La differenza con Rebecca Gariboldi (Team Cingolani), in evidenza nelle prime tappe, è emersa sin dalle battute iniziali mentre l’unica che ha provato a contrastarla è stata l’elbana Alessia Bulleri (Cycling Cafè).
Fra gli junior, assente il bronzo continentale Luca Paletti dominatore assoluto delle prime gare, la gara è tornata a essere incerta come lo scorso anno, quando ogni tappa decretava un vincitore diverso. Questa volta l’ha spuntata Simone Vari, che come il terzo arrivato Federico De Paolis è tesserato per il Race Mountain Folcarelli: in terra grossetana la famiglia Folcarelli ha fatto davvero festa, considerando anche papà Massimo primo tra i Master di fascia 2…