Verdetti uguali a sette giorni prima. Il Giro d’Italia di ciclocross ha fatto tappa a Osoppo e nelle due gare principali, quelle Open, i vincitori sono gli stessi di Corridonia. Gioele Bertolini e Sara Casasola hanno confermato di avere una marcia in più e guardano con ottimismo ai prossimi appuntamenti cominciando anche a pensare a come tradurre questa superiorità interna in buoni risultati in campo internazionale.
Ci tiene soprattutto la Casasola, vittoriosa in casa scacciando via anche i fantasmi di precedenti brutte esperienze: «Ci tenevo a far bene nella prova di Osoppo, dove qualche anno fa sotto la pioggia fui costretta al ritiro e persi la maglia rosa. Qui non potevo e non volevo sbagliare».
Casasola, un anno di problemi
Neoacquisto della Selle Italia Guerciotti Elite, la friulana voleva partire subito forte, ripensando a quanto avvenuto nel corso dell’anno: «Mi sono preparata con calma, considerando che ho chiuso la stagione su strada già con il Giro di Toscana a fine agosto. Le gare su strada in estate sono servite soprattutto per riprendere confidenza con la bici dopo essere stata ferma tre mesi per problemi fisici che hanno di fatto inficiato tutta l’annata. Ho praticamente perso un anno e mi dispiace perché avevo iniziato bene, fra Strade Bianche e Cittiglio che mi avevano dato fiducia. Considerando che ho chiuso solo una decina di gare è proprio un anno perso».
Nel frattempo però il panorama del ciclocross è cambiato, le esperienze dei vari VDP e Van Aert hanno fatto scuola e anche alcune big italiane come Persico e Arzuffi hanno fortemente ridotto il loro impegno nel ciclocross guardando più avanti nella stagione: «Sinceramente dispiace perché sappiamo bene che verrebbero fuori gare molto diverse con loro presenti, ma intanto questo principio vale anche per molte protagoniste all’estero, poi io sono abituata a guardare il mio giardino e non quello degli altri.
Un livello sempre molto alto
«Certamente cambia il tipo di gare, con loro presenti sarebbero più tirate. A Osoppo è venuta fuori una prova molto tattica, con me, la Gariboldi e la Bulleri che a turno provavamo gli attacchi e poi rallentavamo, alla fine è andata bene a me».
Sul tema però la Casasola tiene a chiarire un punto: «Io credo che le gare internazionali resteranno di livello molto alto, lo abbiamo visto anche nell’apertura di Coppa del Mondo in America (vittoria della Van Empel su Alvarado e Brand con 6 olandesi davanti, ndr). Per emergere servirà il massimo impegno: io sono convinta che quando Silvia, Alice e le altre rientreranno troveranno pane per i loro denti…».
Gioele e la tattica di squadra
Due vittorie su due, ma ora la friulana cambia registro: «Domenica a Porto Sant’Elpidio non ci sarò, gareggerò in Svizzera e poi dovrei avere altre prove estere, ma dopo la corsa di domenica prossima faremo il punto. Io spero di entrare nelle convocazioni per gli europei e fare bene nell’apertura di Coppa del Mondo, ci terrei visto quel che ho passato quest’anno. Vorrei una stagione tranquilla e soprattutto continua, sia nel ciclocross che su strada, per dimostrare quel che valgo».
Se la Casasola è emersa vittoriosa da una gara tattica, Bertolini ha potuto sfruttare ancora una volta il lavoro di squadra, che alla fine ha proiettato verso il successo lui anche grazie all’apporto del nuovo arrivato Ettore Loconsolo, secondo e al comando della classifica Under 23: «A Osoppo conta molto guidare bene non essendoci grandi difficoltà tecniche e Ettore ha dimostrato di saperlo fare. Il lavoro in sinergia ha sfiancato gli avversari». «Alla Selle Italia Guerciotti Elite sto imparando tanto – gli fa eco Loconsolo – infatti ho sofferto meno che la scorsa settimana».
La prima vittoria in carriera
Verdetti diversi rispetto a quelli di Corridonia invece fra gli junior. Quella di Alan Zanolini (Zanolini Sudtirol Post) ha un sapore unico perché è la prima in carriera per il corridore andato in fuga già alla seconda curva e rimasto in testa con caparbietà. Alla fine anche qualche lacrima per il portacolori della squadra di famiglia: «Finalmente ho potuto onorare la memoria di mio nonno Renzo, mancato quattro anni fa. Era un percorso da stradisti, ho pensato che se provavo dall’inizio avrei avuto qualche speranza, alla fine il sogno s’è realizzato».
Fra le ragazze ritiro per la leader di classifica Arianna Bianchi, che resta comunque al comando della classifica mentre a giocarsi la vittoria erano Nelia Kabetaj e Greta Pighi con vittoria per quest’ultima, che di carattere ne ha da vendere visto che ha cercato di tenere il passo delle più grandi: «Io sono al primo anno, andavano troppo forte, ma ho capito che ci sono anch’io e un domani ci riuscirò».