Francesca Baroni è stata accontentata. Lei ama il fango e oggi lungo l’anello di Ferentino proprio non mancava. E’ stato senza dubbio questo elemento, tanto caro al cx, il protagonista della tappa numero sei del Giro d’Italia Ciclocross.
Una vera festa, con tanto sole, 750 iscritti in tutto e un sacco di squadre del Centro – Sud Italia che si sono misurate con le quelle del Nord, una sorta di anticipazione del campionato italiano di Lecce del prossimo gennaio.
Dominio Guerciotti
Pronti via e subito le due portacolori del Team Selle Italia-Guerciotti sono scappate, con Gaia Realini e appunto Francesca Baroni a fare il ritmo. All’inizio la più giovane e minuta Gaia è anche stata in testa in qualche passaggio, ma poi non ha potuto far altro che mettersi sulle ruote della più forte compagna di squadra.
«Ha imparato molto oggi Gaia – ha commentato il tecnico azzurro Fausto Scotti – per me è lei la vera “sorpresa” tra le donne. Anche perché Baroni è molto più esperta su questo tipo di tracciato».
Ma Gaia è anche furba. In un vero guado appena dopo il passaggio sotto lo striscione d’arrivo lei andava spesso un po’ più avanti, allungando di fatto un paio di metri, però lo attraversava nel punto più basso e alla fine risparmiava energie.
Teocchi e Gariboldi ok
La differenza oggi la si faceva a piedi, visto che per le donne mediamente il 60-70% dell’anello è stato affrontato così (dalle top rider), in pratica non meno di 25′ dell’intera competizione che è durata circa 40′. Serviva molto fiato e non solo potenza. E chiaramente attitudine alla corsa a piedi.
La terza classificata, una delle poche a tenere a tiro le due Guerciotti, ma sempre a debita distanza, è stata Silvia Persico. La portacolori della Valcar-Travel Service all’inizio aveva anche provato ad osare ma poi ha capito che era meglio assestarsi sul proprio passo.
E molto hanno speso anche i meccanici. Per loro un vero via vai nella zona box, con due cambi di bici a tornata. Ad un certo punto è stato scavato un solco per far defluire l’acqua delle pompe idropulitrici. Un vero piccolo inferno.
Una buona gara in rimonta per Chiara Teocchi. La portacolori dell’Esercito l’avevamo vista molto tranquilla prima del via. Stava mandando giù l’ultimo gel prima di schierarsi.
Baroni motivata
Ma cosa ci lascia il circuito delle Molazzete? Ci dice che Francesca Baroni sta assumendo una costanza di prestazione da renderla un punto fisso della nazionale. Vince sui tracciati scorrevoli, sulla sabbia, su quelli super fangosi e sotto la neve. E’ un vero mastino, che tra l’altro in corsa mostra di sapersi gestire. Sa dosare le energie. Certo, deve crescere… ne ha di strada per raggiungere i livelli di Eva Lechner, ma l’età è senza dubbio dalla sua.
Adesso sarà davvero interessante capire come andrà l’italiano salentino quando a Lecce ci saranno tutte ma proprio tutte le protagoniste.
L’ex campionessa europea, Chiara Teocchi sta crescendo come abbiamo visto e di certo Eva Lechner con il ritmo acquisito nel percorsi del Nord Europa partirà da favorita, ma sarà interessante capire quanto. E questo ce lo dirà solo la gara. Intanto però il 6 gennaio c’è prima l’ultima tappa del Giro Ciclocross.