L’appuntamento con il massaggiatore è un aspetto irrinunciabile nella giornata di un corridore al Giro d’Italia. Ogni giorno ci si ritrova al pomeriggio affidando alle altrui mani esperte il proprio fisico, per rimetterlo a posto dopo le fatiche della tappa del giorno e prepararlo per quella successiva. Ogni giorno la stessa storia, ogni giorno una storia diversa, come spiega il massaggiatore della Trek Segafredo Michele Pallini: «Dipende da com’è andata la tappa, che cosa prevedeva, quanto è stata impegnativa per il singolo soggetto. Non si può mai dire prima che cosa ci troveremo sotto le mani…».
Quanto dura una seduta di massaggi?
Può variare da 45 minuti fino anche a un’ora e mezza, dipende molto dall’affaticamento muscolare e dai problemi che il corridore lamenta soprattutto nelle zone della schiena e del collo, ad esempio con Vincenzo Nibali (nella foto d’apertura, ndr) c’è la necessità di un lavoro specifico sul polso infortunato che richiede tempo e delicatezza.
Quanto massaggiatori agiscono in seno alla squadra?
Dipende, normalmente si prevedono un massaggiatore ogni due corridori, ma per il capitano c’è a volte una persona specifica. Comunque più di un paio di corridori al giorno è difficile farne, anche perché a comandare sono i tempi: calcolando che si arriva alle 17, i massaggi iniziano in albergo almeno due ore dopo e quindi tocca dividere i corridori in due gruppi.
A quel punto come gestite i tempi?
Un primo gruppo andrà ai massaggi mentre gli altri ceneranno, poi si invertiranno le parti. Non si finisce di regola prima delle 22 quando va bene e questo incide per il recupero dei corridori. Per noi è ordinaria amministrazione, le nostre giornate non hanno soste…
Durante i massaggi si parla?
Dipende dal corridore e soprattutto da com’è andata la giornata. A me piace avere un feedback dai corridori, sapere che cosa è successo da loro, ma a dir la verità a me parlano le gambe, massaggiando i muscoli ho la percezione di com’è andata, di come sta il corridore. Se la dolenzia non è eccessiva significa che il ragazzo sta bene ed è in forma, poi molto dipende dal collo e dalla schiena. Vista qual è la situazione si consulta se necessario il medio o l’osteopata per verificare il da farsi.
Al mattino prima della tappa si procede con un massaggio supplementare?
Può capitare, in base alle condizioni del corridore, ma spesso è più necessaria l’azione dell’osteopata e l’applicazione di bende e di quei particolari cerotti del kinesio taping. L’importante è essere sempre disponibili per le più piccole esigenze dell’atleta.