Vicenzo Nibali

Carretta, l’angelo di Nibali

13.10.2020
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Gianluca Carretta, osteopata, è uno degli angeli custodi di Nibali. Come il massaggiatore Pallini, il preparatore Slongo e il dottor Magni. Con le sue mani ha rimesso in sesto generazioni di campioni, ciclisti e non, da Basso a Savoldelli, da Cancellara ad Armstrong. Nonostante il Covid, la sua presenza accanto allo Squalo è stata preziosa. E anche attraverso i suoi trattamenti, dopo il mondiale la Trek-Segafredo ha iniziato a capire che il campione stesse arrivando.

La sua presenza al Giro d’Italia, pur al servizio di tutta la squadra, è strettamente connessa al capitano. Per cui la domanda che a un certo punto è saltata fuori è se la condizione sia qualcosa di tangibile e in che modo si manifesti.

«E’ in crescita – ha detto a bici.PRO dopo la tappa di Matera – sia fisica sia mentale. Era uscito con qualche dubbio dalla Tirreno, ma adesso che le sensazioni migliorano, anche il morale è in crescita».

Gianluca Carretta è da anni l’osteopata di Nibali, dopo aver lavorato con altri campioni
Gianluca Carretta è da anni l’osteopata di fiducia di Vincenzo Nibali
Qual è in questo caso il ruolo dell’osteopata?

Mantenere il suo equilibrio. Con Pallini facciamo lavoro di mantenimento. Lui pensa al trattamento muscolare dopo la corsa, io faccio il mio dopo cena.

Che cosa fate d’abitudine?

Un massaggio leggero per rigenerarlo e farlo riposare meglio. Manipolazione viscerale per migliorare la vascolarizzazione delle gambe. Non la classica manipolazione, perché le cose vanno perfettamente e non c’è bisogno di essere troppo energici.

Come si fa un massaggio perché Vincenzo dorma meglio?

Si lavora con molta dolcezza a livello del cranio, per recuperare meglio nella zona cranio-sacrale.

E il massaggio viscerale?

Facendolo dopo cena, non si lavora a livello dello stomaco, ma si effettua un drenaggio linfatico a livello del bacino, a integrare il lavoro di Pallini sui muscoli delle gambe.

Nibali si adegua facilmente?

Lui preferirebbe un lavoro più tosto, che però non serve. Lo conosco talmente bene, che mi lascia fare.

Com’è la situazione della schiena, dopo la frattura dell’Alpe d’Huez?

La controllo sempre e direi che non ha strascichi. Dopo l’infortunio qualche risentimento c’era, ma ora pare tutto in ordine. Però siccome è una zona che in bici viene stressata, un’occhiata va sempre data. Serve anche per liberare eventuali disfunzioni che possono interferire sulla funzionalità.

Quindi tutto bene?

Ad oggi sì. Il fatto che sia in equilibrio è il polso della situazione. Se non ci saranno variazioni, basterà mantenere il suo equilibrio. E’ il ritornello di ogni giorno con Pallini.