Il team JCL UKYO ha iniziato la sua stagione, viaggiando e correndo in giro per il mondo. La continental nipponica, che da quest’anno vede una grande matrice italiana e un progetto di crescita ben delineato, ha trovato la sua dimensione. La vita di Alberto Volpi, manager della squadra, è diventata ancor più frenetica di quando lavorava nel WorldTour (foto apertura JCL Team UKYO). Le cose da fare sono le stesse, ma la macchina organizzativa non prevede lo stesso numero di bulloni, e far girare gli ingranaggi non è sempre semplice.
«Sono di ritorno da Colle Brianza (provincia di Lecco, ndr) – ci dice subito Volpi al telefono – sono stato con i ragazzi e ho mostrato loro la casa dove si appoggeranno per i prossimi mesi. Per il momento ci sono tre giapponesi, rientrati giovedì dall’Oman. In questi giorni con loro ci saranno delle persone di fiducia che gli mostreranno le strade sulle quali allenarsi. Assieme a loro vivono un meccanico, un massaggiatore e il fotografo».
Due mondi, due staff
L’esordio del JCL Team UKYO è avvenuto tra le dune del deserto saudita, poi si sono spostati in Oman e ora tocca al calendario europeo. Non ci si ferma mai, il tempo per riprendere fiato è davvero poco.
«Le trasferte sono sempre complicate – continua Volpi – devi pensare al trasporto delle bici, dei materiali, preparare i documenti per le dogane, i visti. Sono sempre procedure impegnative, c’è tanto da fare ed è un compito che ricade su di me, ma grazie alla mia esperienza so come destreggiarmi. Certo, ora siamo in pochi, ma tutti ci diamo una grande mano.
«L’impatto è stato buono – racconta – siamo tutti soddisfatti. Organizzare la vita di tutti non è semplice, ma dall’altra parte ho trovato persone volenterose e che hanno grande rispetto. I ragazzi e lo staff che vive a Colle Brianza rimarrà per tre mesi. Una volta finito questo periodo, torneranno in Giappone e affronteremo qualche gara lì. Abbiamo due staff praticamente: quello in Italia e l’altro, ridotto, in Giappone. Quest’ultimo è composto da un meccanico e due massaggiatori».
Il materiale per le gare arriva dal Giappone o lo avevate già qui in Italia?
Un mix delle due cose. Alcune cose dal Giappone, come il materiale meccanico, le ruote e le bici. La parte di alimentazione e dell’integrazione, invece, dall’Italia. Assemblare il tutto non è stato semplice a causa del viaggio.
Cosa vuol dire avere una squadra divisa in due?
Che tutto va organizzato al meglio. In questo momento è semplice, facciamo arrivare i corridori con il visto da turista, della durata di tre mesi. Una volta finito questo periodo loro sono costretti a tornare in Giappone per i successivi tre. Il massimo di giorni consecutivi che possono fare in Italia con questo visto è 180. Con il calendario che abbiamo è fattibile, ma in futuro potrebbe servire un altro genere di visto.
Quello lavorativo?
Esatto, che però burocraticamente è più complicato da ottenere. Dovresti avere una società in Italia che si prenda la responsabilità delle persone e dei corridori.
I contatti con la parte giapponese sono semplici?
Mi devo svegliare presto, ma si fa tutto con mail e videochiamate. La finestra per lavorare insieme è corta, a causa del fuso orario. Quando da noi sono le 7 del mattino da loro sono le 15. Quindi la prima cosa che faccio al mattino è mettermi in contatto con loro.
L’abbigliamento, i caschi, le bici, tutto era in ordine per i primi appuntamenti?
Siamo partiti con tutti i prodotti ufficiali, senza problemi. Ora stiamo attendendo che ci inviino del materiale come caschi, occhiali e divise. La fornitura è annuale, ma a breve servirà un’integrazione, soprattutto per i materiali di usura: come le divise. Siamo in attesa che il nostro fornitore, Santic, ci dia risposta.
Il calendario è stato assemblato bene?
Siamo davvero felici di questo inizio. Andare a fare una corsa di Aso come il Tour of Oman non è scontato per un team continental. Il 28 febbraio ci sarà la prima gara del calendario italiano: il Trofeo Laigueglia. Per noi è un appuntamento importante, si tratta di una corsa 1.Pro. Successivamente andremo al Tour de Taiwan. Avevamo anche l’invito per il Giro di Sicilia e di Calabria, ma sembra che non saranno organizzate. Uno degli appuntamenti più importanti sarà il Tour of the Alpes, saremo l’unica continental presente.
In Oriente quando andrete?
Dopo Taiwan correremo il Tour de Kumano e Giro del Giappone, due corse in casa. Infine abbiamo il Giro di Korea, finiti questi appuntamenti ognuno tornerà a casa per correre i propri campionati nazionali.
Avrai altri appuntamenti in Giappone?
Proprio in occasione del Giro del Giappone. Avrò modo di incontrare la parte organizzativa e pianificare il futuro, in vista anche di altri investimenti. Ho un grande margine di manovra all’interno del team, tanto che sono io che gestisco il budget, ma poi serve dare conto ai vertici. Siamo fiduciosi e lanciati in questa prima stagione, vi faremo sapere come andrà!