Soudal-Quick Step: un po’ famiglia, un po’ bandiera

06.01.2023
6 min
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Quando sul palco della grande edicola in ghisa sale Remco Evenepoel, i bambini si agitano sulla schiena dei genitori. Il giovane campione del mondo, vincitore anche della Liegi e della Vuelta, trasuda di orgoglio, fasciato dalla nuova maglia Soudal-Quick Step. Ovviamente non si capisce nulla di quello che dicono e forse l’appartenenza, generata da questa lingua così inospitale, li rende una comunità tanto forte.

«Quando mi dicono che in Olanda ci sono più biciclette che da noi – ci ha appena detto l’importatore belga di Castelli, che al team fornisce le maglie – rispondo che è vero. In Olanda hanno la cultura della bicicletta, da noi invece c’è la cultura del ciclismo».

Squadra e famiglia

A Popsaland, accanto alla stazione dei treni di De Panne, oggi è il Family Day e proprio per questo la Soudal-Quick Step ha scelto l’immenso parco giochi per presentare la squadra 2023. Il mare ruggisce rabbioso a pochi chilometri dalle spiagge di Dunkerque e dello sbarco in Normandia. E’ il giorno del compleanno di Patrick Lefevere, che compie 67 anni e sul palco del teatro è la perfetta spalla per lo speaker. E’ lui a dettare il ritmo e ad interromperlo quando sente di voler dire qualcosa. Soudal ha portato i soldi e il rosso che fino allo scorso anno tingeva altre maglie, Patrick ha mantenuto la guida e l’ispirazione.

«Questa squadra – dice – vuole essere vicina alle famiglie, perché sono certo che fra i bambini che oggi vedranno sfilare i nostri campioni, ci saranno i tifosi del domani. Sta diventando un percorso impegnativo. Sono arrivate la squadra delle donne e abbiamo potenziato il Development Team. Forniamo a tutti il meglio, dai materiali all’abbigliamento, la preparazione e la nutrizione. Ammetto di avere un pessimo carattere, dopo una vittoria penso subito alla successiva. Se mi fermassi a pensare al bello che abbiamo fatto, mi addormenterei».

Una serie Amazon

Nessun problema: ricordare certe vittorie sarà ancor più facile quando in primavera su Amazon Prime Video andrà in onda la serie dedicata al 2022 della Quick Step-Alpha Vinyl. Ne fanno scorrere sullo schermo una piccola parte, i 18 minuti ad altissima intensità che raccontano la vittoria di Liegi. La riunione della vigilia. Alaphilippe capitano e Remco in contropiede. La caduta del campione del mondo. La paura della sua compagna Marion Rousse nella postazione della diretta. Lo sgomento di Bramati e del meccanico Luigi, che racconta e quasi piange. La commozione è roba vera. Poi l’attacco di Remco e la vittoria.

«Siamo stati per un anno con la squadra – racconta Tijl Verstraeten, che ha seguito la serie per Amazon – sempre e dovunque, da gennaio a fine stagione. Abbiamo seguito ogni cosa, ogni momento, anche quelli più tesi. Ricordo di aver fatto un’intervista a Remco in cui diceva che questa squadra è una famiglia. Forse il segreto è proprio questo, lo staff eccezionale che permette ai corridori di fare il loro lavoro. Questa storia del Wolfpack è qualcosa di vero…».

Alaphilippe racconta brevemente le sue ambizioni e poi riparte
Alaphilippe racconta brevemente le sue ambizioni e poi riparte

Alaphilippe mascherato

La giornata va avanti fra interno ed esterno, fra il teatro e la piazzetta dove bambini e famiglie sentono e ridono per le battute dei corridori. Il cielo è grigio, la temperatura resta intorno ai dieci gradi.

Entrando in uno dei saloni dell’hotel che accoglie la squadra, ci siamo accorti di un Alaphilippe contrariato e inaspettatamente con la mascherina in faccia. Julian farà una rapida apparizione sul palco, racconterà di volersi rifare dopo il 2022 storto e poi andrà via. Fino a ieri si è allenato bene con gli altri, stamattina si sentiva strano. La prudenza non è mai troppa: incombono le prime corse e il secondo ritiro di Calpe. Meglio non correre rischi.

«E soprattutto, meglio adesso che a primavera – dice Evenepoel parlando del compagno – quando LouLou potrà rifarsi. Ad agosto rimetterò in palio la mia maglia iridata e sono offeso con i signori dell’UCI – aggiunge ridendo – perché terrò la maglia 11 mesi e non 12. Ma se proprio qualcuno deve portarmela via, deve essere un corridore del Belgio o in alternativa uno qualsiasi di questa squadra. E fra loro, Julian occupa un posto speciale».

Squadra e Federazione

Sul palco sfilano gli sponsor, tutti o quasi orgogliosamente belgi, sotto lo sguardo compiaciuto del presidente della Federazione belga Tom Van Damme.

«La squadra cresce – dice – e ha per sponsor alcune delle migliori aziende del Belgio. Questo per noi è molto importante, perché serve anche per convincere altri investitori che si può fare. La nostra collaborazione con il gruppo di Lefevere è utile, perché permette di offrire una vetrina anche ai giovani corridori belgi, che soprattutto nella Development possono mettersi alla prova».

Passione, sogno, orgoglio

Lefevere annuisce. Sa di essersi aggiudicato una battaglia molto importante e che adesso il suo progetto può crescere. Sul divano accanto a lui siedono i due fondatori di Soudal e una rappresentante di Quick Step. Se anche c’è un filo di rammarico per aver perso il primo nome, non lo dà a vedere.

«Siamo due grandi compagnie del Belgio – dice – entrambe attive sul mercato internazionale. Abbiamo dei valori in comune, che si chiamano passione, sogno e orgoglio. Questa squadra è il posto ideale in cui farli vivere».

Cinque o niente

Lefevere li ascolta annuendo, poi prende la parola con il piglio del padrone di casa e un po’ gonfia anche il petto. Difficile dargli torto.

«Ero stanco di contratti biennali – dice – ho anche pensato di fermarmi. Così al momento di iniziare questa nuova avventura, ho detto a Soudal, Specialized e Quick Step che avrei voluto un impegno di cinque anni, oppure non se ne faceva niente. Loro hanno subito aderito e così adesso si può lavorare meglio. Abbiamo fino al 2027 per dimostrare che siamo i migliori».

Quando i corridori sfilano e poi ci raggiungono per le interviste, alla fine della giornata manca soltanto la sfilata in bici per le vie del parco, seguiti dalle ammiraglie. Le storie, le interviste e gli approfondimenti raccolti inizieremo a raccontarveli da domani. Per ora resta la sensazione di aver partecipato a una coinvolgente festa popolare, con i corridori nei panni dei supereroi.