Pesaro, magica Serata: brindisi e un pizzico di nostalgia

16.11.2024
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PESARO – Difficile scegliere quale sia stato il momento più bello nella Serata di Grande Ciclismo di ieri a Pesaro. Se i racconti dei campioni presenti in sala e intervistati da Riccardo Magrini e Luca Gregorio. Se i momenti di cabaret dei due commentatori di Eurosport. Oppure le premiazioni ai protagonisti del ciclismo giovanile. Se l’annuncio, fatto dall’assessore allo sport Mila Della Dora che entro un anno Pesaro avrà una pista ciclo-rotellistica o se ancora gli incontri prima che la serata iniziasse, in cui abbiamo avuto la possibilità di incontrare amici dalle provenienze più disparate che di solito troviamo alle corse con ruoli d’ogni genere.

E allora forse il momento più bello della Serata è stata la Serata stessa: per la passione da cui nasce da quattro anni e l’attesa che la accompagna. Ieri nel salone dell’Hotel Baia Flaminia c’erano 240 persone e alla fine nessuno di loro aveva voglia di andarsene.

Al tavolo dei campioni, abbiamo incontrato Rachele Barbieri e Manlio Moro. Filippo Baroncini, Gianmarco Garofoli e Giovanni Carboni. E poi, sparsi per la sala, Roberto Conti e Massimo Giunti, come pure Alberto Puerini e i suoi ragazzi del Pedale Chiaravallese. Fabrizio Vangi e il duo diesse Berti e anche Gianluca Geremia, tecnico regionale del Veneto. Ciascuno con la sua storia da raccontare, l’aneddoto, sia pure la stranezza di un controllo antidoping sull’onda del racconto di Moro che si è ritrovato gli ispettori, partiti da Nairobi, durante le vacanze in Kenya. Vita singolare quella di un professionista, con regole accettate e da accettare affinché si smetta di parlarne nel modo sbagliato.

Il tavolo dei campioni

E i ragazzi hanno parlato e detto cose importanti. Rachele Barbieri ha difeso il ciclismo femminile dall’affondo piuttosto intempestivo di Boonen.

«Le corse femminili a volte sono davvero bizzarre da guardare – ha detto il belga – le guardo, perchè spesso sono corse davvero impegnative. Però, tatticamente, l’80 per cento delle volte non si capisce cosa stiano facendo. E’ tutto così diverso dalle gare maschili. Penso che la differenza di livello tra le più forti e le altre sia ancora troppo grande». La modenese ha difeso l’imprevedibilità del ciclismo femminile dall’attesa a volta noiosa di quello maschile e ha invitato Boonen a seguire una corsa dall’interno per formarsi un’opinione completa.

Carboni ha raccontato il suo anno di ricostruzione al Team Ukyo e la scoperta della cultura giapponese e della loro accoglienza, che gli ha permesso di ritrovare le sicurezze per l’approdo dal 2025 nella nuova squadra. Garofoli ha ripercorso i suoi primi due anni difficili e raccontato le emozioni nel passare alla Soudal-Quick Step. Baroncini, con il cerotto sull’avambraccio per aver finalmente tolto la placca, ha parlato della prima vittoria e ricevuto il premio per la Challenge bici.PRO. E alla fine tutti hanno partecipato al taglio della torta, facendo saltare il tappo alle magnum di Prosecco Astoria che ancora una volta ha supportato il brindisi.

Una lunga storia

La Serata di Grande Ciclismo è l’appuntamento voluto quattro anni fa per la prima volta da Maurizio Radi e Giacomo Rossi, rispettivamente titolari dello Fisioradi Medical Center e di Ca’ Virginia Country House. All’inizio quattro amici al bar, come ha detto Radi scherzando, adesso invece un vero evento con numeri e protagonisti di spicco

Ci siamo anche noi di bici.PRO con la nostra Challenge perché è giusto metterci la faccia e sostenere (come si può) iniziative che fanno il bene del ciclismo. E veder sfilare sul palco i migliori giovanissimi, gli allievi, gli esordienti e gli juniores che sfilando sul palco e posando per le foto, gettavano ogni volta lo sguardo verso il tavolo dei campioni dà il senso del passaparola che rende questo sport vivo più che mai.

La Serata di Grande Ciclismo è organizzata da Maurizio Radi e Giacomo Rossi, con il microfono in mano
La Serata di Grande Ciclismo è organizzata da Maurizio Radi e Giacomo Rossi, con il microfono in mano

Vedendo sfilare sul palco i corridori di oggi, quelli che lo sono stati e quelli che lo saranno, soltanto alla fine, guidando verso casa, il pensiero è andato a un amico che non c’è più e che avrebbe popolato con la sua risata ben più di un momento.

Capita spesso, tornando nelle Marche di pensare a lui. Ce lo hanno ricordato le immagini di Garofoli con il pappagallo Frankie sul casco, l’abbraccio fra Magrini e Giunti e il ricordo delle maglie bianconere della Domina Vacanze. Sono passati sette anni, ma avere in questa sala anche Michele Scarponi avrebbe reso il sogno una splendida realtà. Ricordarlo in qualche modo ci ha scaldato ulteriormente il cuore.