«Sono stanco ma contento», Stefano Zanini archivia con un grande sorriso la decima edizione della sua Pedala con Zazà. Il grande ex corridore è un gigante buono e gli amici ancora una volta gli hanno dimostrato tutto il loro affetto.
Quest’anno l’evento del diesse dell’Astana Qazaqstan è cresciuto. Alla pedalata della domenica si sono aggiunte le gare giovanili al sabato: di fatto Gorla Maggiore è diventata il centro di una festa del ciclismo. E non era facile visto che a Cesenatico era di scena la Nove Colli, che recuperava l’annullamento di primavera quando l’alluvione spazzò via la Romagna.
Oltre le aspettative
Erano attesi 600 ciclisti, ebbene i numeri sono stati migliori: 300 alla Pedalata con Zazà, 260 iscritti per i giovanissimi (da G0 a G6), 130 juniores, 70 allievi e 50 esordienti.
«È stata una festa davvero bella – ha commentato Zanini – tanti, tanti ragazzi e al sabato c’è stata la doppia ciliegina sulla torta con la vittoria dei miei nipoti che hanno vinto la prova degli allievi e quella degli juniores».
Zaza’ scherza sempre e quando lo incalziamo dicendogli che ora si dirà che lo ha fatto per loro due, lui ribatte subito: «E’ chiaro che l’ho fatto per loro! Scherzi a parte, l’idea di fare qualcosa di più, qualcosa per i giovani, assieme alla mia Pedalata ce l’avevo già da un paio di anni, ma con il mio lavoro stando sempre fuori non era facile trovare il tempo, il momento giusto. Dovevo quindi per forza sfruttare la finestra temporale della Pedala con Zaza’. Così abbiamo colto l’occasione del decennale per fare questo salto».
Per i giovani
Il ciclismo più di altri sport vive un momento particolare nel reperire nuove leve e gli eventi per i ragazzi sono ormai una manna.
Stefano ha ideato il circuito dove hanno corso dagli esordienti agli juniores, variava chiaramente il numero dei giri.
«Era un anello di 10 chilometri “sotto casa mia” – ha spiegato Zanini – con un paio di salite di 500 metri ciascuna. Inizialmente avevo anche pensato ad un altro percorso per gli juniores. Un circuito di 30 chilometri con una salita più lunga il cui finale è in sterrato, Ma poi era più difficile reperire gente per controllare il percorso. E tutto sommato è andata bene così.
«Gli stessi giudici erano soddisfatti e mi hanno detto della tanta gente a bordo strada». Un bel colpo d’occhio dunque.
Dalla Sicilia
A volte è più importante avere un percorso magari meno tecnico ma dai risvolti promozionali più importanti. I ragazzi e l’attenzione al ciclismo si catturano anche cosi. Magari il giorno dopo chi era a bordo strada rispetta il ciclista maggiormente quando poi si trova alla guida. O una bambina e un bambino chiedono ai genitori di voler salire in sella. Ma questo è un altro discorso…
«Pensate che c’era un ragazzo, Domenico Lo Piccolo dell’Asd Imp Group, che è venuto il venerdì dalla Sicilia. Era col papà. Hanno preso un aereo e dopo la gara, che lo stesso Domenico ha vinto, nel pomeriggio è ripartito. Mi ha detto che voleva fare un’esperienza al Nord! Gli ho risposto che per come è andato, è stato lui che ha fatto fare un’esperienza agli altri ragazzi».
Questo comunque ci dice dell’affetto che Zanini nutre in tutta Italia.
«Ripeto – ha detto Zanini – è stata un gran bella festa. Ma per tutto questo devo ringraziare molto i Comuni a supporto della Padala con Zazà, a partire da quello di Gorla Maggiore, sede dell’evento, i team organizzatori Valle Olona e la Società Ciclistica Canavese e anche la Regione Lombardia ci è stata vicina. Senza dimenticare la Polizia Stradale di Varese e Milano, che ci ha fatto la scorta e chiaramente la Sestero Onlus».
Finita la festa Zazà è tornato direttore sportivo. Ora lo aspettano tutte le classiche italiane, fino al Lombardia.