Moser, l’ultimo italiano a vincere il Polonia. Che ricordi…

29.07.2022
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Sabato 30 luglio partirà da Kielce il 79° Tour de Pologne, corsa a tappe di categoria WorldTour che si concluderà a Cracovia il 5 agosto. Moreno Moser è stato l’ultimo corridore italiano ad aggiudicarsi la classifica generale di questa corsa, nel 2012, 10 anni fa (foto Facebook Tour de Pologne in apertura).

Moreno è di rientro da un giro in bici dopo il suo doppio esordio ai microfoni di Eurosport, prima al Giro d’Italia e poi al Tour de France.

«Non andavo in bici da un po’ di tempo – racconta con voce stanca – sono fuori allenamento, in questi mesi c’è stato tanto da lavorare. Tra l’altro parlando di Tour de Pologne, ho scoperto che non sarà trasmesso dai nostri canali di Eurosport».

Moreno Moser di spalle con la maglia gialla, simbolo del primato del Tour de Pologne (foto Facebook Tour de Pologne)
Moser di spalle con la maglia gialla, simbolo del primato del Tour de Pologne (foto Facebook Tour de Pologne)
Anche perché è stata la tua prima vittoria WorldTour nel tuo anno di esordio tra i professionisti…

E’ stata una gara davvero bella, tra l’altro mi sono ritrovato ad indossare la maglia fin da subito avendo vinto la prima tappa. L’arrivo era a Jelenia Gora e sono riuscito a regolare la volata di un gruppetto ristretto di una trentina di unità.

Leadership che hai perso alla terza tappa per soli tre secondi.

Questa è una storia abbastanza buffa. Il Giro di Polonia è sempre stata una corsa che si è decisa sul filo dei secondi. Infatti, fino alla terza tappa il mio vantaggio su Kwiatkowski era solamente di un secondo! 

E in quella frazione che è successo?

Il mio diesse non sapeva dell’esistenza del traguardo volante di metà percorso, così la mia squadra era davanti a tirare, visto che avevamo la maglia di leader. Ad un certo punto vedo “Kwiato” partire in tromba e fare una volata, rimango interdetto perché non me lo sarei mai aspettato. Sono venuto a scoprire dopo che mi aveva soffiato tre secondi e la maglia. Diciamo che non ero felicissimo, per usare un eufemismo.

Il 2012 era il primo anno tra i pro’ anche per Kwiatkowski che si è giocato il Tour de Pologne sul filo dei secondi (foto Andrzej Rudiak)
Il 2012 era il primo anno tra i pro’ anche per Kwiatkowski che si è giocato il Polonia con Moser (foto Andrzej Rudiak)
Nella tappa regina di Bukowina sei riuscito però a riprenderti la maglia e conquistare la seconda vittoria di tappa…

Ero partito con il pensiero che per me quella tappa fosse molto dura, non ero molto fiducioso. Si trattava di un percorso costantemente mosso e discretamente lungo, 191 chilometri. La tappa si concludeva su uno strappo tosto, ma che alla fine spianava leggermente. 

E com’è andata?

Sullo strappo che portava all’arrivo, misurava 2-3 chilometri, mi sono venuti i crampi a 500 metri dalla fine. Pensavo di piantarmi, invece sono riuscito a rimanere agile, respirare un attimo e lanciare la volata, battendo Henao e ancora Kwiatkowski (foto di apertura). 

Insomma, una sfida al secondo tra te e Kwiatkowski, hai battuto un polacco a casa sua.

Sì! Non so quanto siano stati felici lui ed i tifosi. Tra l’altro io e lui siamo dello stesso anno, 1990, e si trattava della nostra stagione di esordio tra i professionisti. Fino ad allora ci eravamo scontrati tra i dilettanti, era strano farlo tra i grandi.

Il primo successo tra i professionisti Moser lo ha ottenuto nel mese di febbraio al Trofeo Laigueglia, a pochi mesi dal debutto
Il primo successo tra i professionisti Moser lo ha ottenuto nel mese di febbraio al Trofeo Laigueglia, a pochi mesi dal debutto
Che impatto ha avuto questa vittoria nella tua carriera?

Alto, la ritengo la vittoria più importante della mia carriera da corridore. Nonostante fossi al primo anno tra i pro’ avevo già vinto due gare: il Laigueglia ed il GP di Francoforte. Però quella è stata la prima corsa a tappe, la prima gara WorldTour. Insomma, ha tutto un altro sapore.

E’ cambiata anche la percezione nei tuoi confronti?

Molto direi, a livello di consapevolezze e di responsabilità principalmente. Quando vinci una gara del genere aumentano le attenzioni in gruppo e dei media, ma anche dei tifosi che poi si aspettano di più da te. Ho cercato di rimanere con i piedi per terra, umile perché poi è facile farsi trasportare dall’entusiasmo.

Nel mese di maggio è arrivato il secondo successo in una gara di un giorno, questa volta al GP Francoforte
Nel mese di maggio è arrivato il secondo successo in una gara di un giorno, questa volta al GP Francoforte
Sei poi tornato a correre il Tour de Pologne?

Tre volte a distanza di qualche anno, ma non sono mai riuscito a ripetere quel che ho fatto nel 2012. La sensazione che avevo durante quella stagione era che tutto mi riuscisse piuttosto facile. Infatti, quando siamo tornati sul traguardo di Bukowina mi sono chiesto: “Ma davvero io ho vinto su questo percorso”?

E della gente che ricordo hai?

Piacevole, è una gara davvero molto seguita, poi con il fatto che sia classificata WorldTour richiama sempre un bel parterre di atleti. Di conseguenza il pubblico è invogliato a partecipare e riempie le strade.