Balsamo all’AeroClub per insegnare la bici ai bambini

17.09.2023
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ORIO AL SERIO – Elisa Balsamo ha gli occhi luminosi, bagnati di gioia e commozione, felicità e soddisfazione. Siamo all’AeroClub dove la campionessa del mondo 2021 ha organizzato un sabato pomeriggio di festa per centinaia di piccoli ciclisti che si sono dati battaglia nel format della ”gimcana”, dedicato ai giovannissimi, dalla G1 alla G6. Oltre 150 gli iscritti per quella che è stata sì una gara ma prima ancora, appunto, una festa. Perché Elisa Balsamo, ormai stabilmente di casa nella bergamasca, ha voluto affiancare ad una parte agonistica organizzata dalla Gsc Villongo, anche una amatoriale. Una maxi gimcana predisposta per bambini e adulti desiderosi di mettersi alla prova con la bicicletta, magari per la prima volta, e di passare un pomeriggio condividendo una passione comune: la bicicletta.

«L’idea – racconta una delle punte della Lidl-Trek – nasce dal fatto che gli aerei sono una grande passione del mio compagno Davide (Plebani, ndr). Lui possiede una licenza per pilotare aerei privati, conosce bene il posto e la gente che lo anima. Volevamo creare qualcosa di bello per i giovanissimi, perché quella è la fascia d’età più importante. Siamo rimasti colpiti, non ci aspettavamo un tale numero di iscrizioni».

Il tema sicurezza

In un’area così vasta, dove l’orizzonte quasi si perde e si ha una sensazione ambigua di disorientamento e pace, c’è un aspetto che ha convinto Elisa Balsamo che sì, quello era il posto ideale per avvicinare i bambini al ciclismo: «Oltre ad essere così suggestivo, l’Aeroclub è un posto sicuro, senza traffico né pericoli».

Già, la sicurezza e il traffico azzerato. Un sogno, un’utopia purtroppo, che sta rendendo sempre più complicato convincere le famiglie a portare i propri figli in una squadra ciclistica. Questo però dà ripercussioni poi anche sul mondo del professionismo, dove il ricambio generazionale non è sempre così immediato e di qualità.

Elisa Balsamo, con dispiacere, conferma: «Diventa sempre più difficile per le società lavorare e consentire a bambini e ragazzi di allenarsi in sicurezza. Se non si ha un circuito chiuso diventa davvero complicato prendersi la responsabilità di pedalare in strada, nel traffico. Noi professionisti però abbiamo un ruolo importante. Dobbiamo aiutare le società a crescere e i bambini ad appassionarsi all’andare in bicicletta, consapevoli che a quest’età c’è un solo imperativo. I bambini devono divertirsi. Poi arriva anche la competizione, ma solo poi».

Per gioco e per sport

E il format del pomeriggio all’Aeroclub funziona. Qualche piccolo corridore riconosce Elisa e le sue pulsazioni salgono come su un Gpm di 1ª categoria. Altri chiedono a genitori e direttori sportivi chi sia quella ragazza così normale eppure con l’aura di una che corre ai massimi livelli. Ci sono quelli che ammirano lo stand allestito da Santini con il kit firmato Elisa Balsamo, chiedendo a mamma e papà una maglietta, un cappellino iridato almeno.

Altri ancora non se ne occupano e continuano a giocare, a scherzare tra di loro, a parlare di bici, ma anche di figurine e di pallone, di aerei e di voli, di compagni di scuola, di verifiche svolte al mattino e di gare, di rapporti e rivalità, di sogni, desideri, merende e programmi per la domenica senza scuola.

Un affare di famiglia

Il tutto in maniera che più democratica non si può. Figli che spiegano ai genitori come impugnare il manubrio al meglio, genitori che invitano alla concentrazione i figli affinché non si facciano male e poi loro, le piccole cicliste che con i denti stretti e la bocca spalancata cercano di pedalare più forte possibile, che con la treccia che svolazza fuori dal casco fanno vedere a tutti quanto sappiano andare forte e con una tecnica meticolosa quanto sappiano destreggiarsi nel percorso.

«E’ bellissimo – racconta Elisa Balsamo – vedere così tante ragazze in bicicletta negli ultimi anni. Noi professioniste stiamo consapevoli che dobbiamo portare avanti la lotta per far sì che il ciclismo femminile abbia sempre più spazio e arrivi ad essere contagioso anche solo a livello amatoriale. L’importante, alla fin dei conti, è riuscire a portare più persone in bicicletta».

L’amore per la bici

E mentre il fruscio delle ruote sibila sull’asfalto, mentre le melodie della bicicletta si mischiano con i toni squillanti delle voci dei giovanissimi, ecco che c’è spazio anche per gli aerei, con gli addetti dell’Aeroclub che portano a bordo dei velivoli i piccoli partecipanti alla giornata. L’entusiasmo monta, i sorrisi pure e i desideri di spiccare il volo un giorno – magari in sella ad una bicicletta – si scrivono sui volti dei passeggeri.

Elisa guarda da lontano e torna bambina, a quell’età: «E dire che per me non è stato amore a prima vista con la bicicletta – ammette – perché da piccola praticavo tanti sport. Poi però ho capito che la bicicletta aveva qualcosa in più, che il ciclismo aveva una caratteristica unica: sembra uno sport individuale e invece è uno sport dove la squadra è fondamentale, senza quella non si va da nessuna parte».