Antonio Nibali, la nuova vita in negozio tra vendite e aneddoti

27.11.2024
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«Ora attendo che si concretizzi un progetto importante nelle Marche, con ragazzi che vogliono investire nel ciclismo». L’ultima volta che lo avevamo sentito, Antonio Nibali ci aveva lasciato con queste parole ed oggi lo ritroviamo al centro di quel progetto attorniato dalle bici.

Sarebbe stato un vero spreco non sfruttare le conoscenze – umane e tecniche – maturate in nove anni di professionismo, di cui sette di WorldTour, all’interno di una vita intrisa di ciclismo. Così, dopo il ritiro a fine 2023, Antonio ha portato la sua esperienza al servizio del cliente finale, anche se inizialmente la strada sulla quale si era buttato era un’altra, stimolato da sua moglie Michela. Ma, si sa, da cosa nasce cosa ed ecco che il più giovane dei Nibali adesso è all’interno di una “squadra” che vive il ciclismo da un altro punto di vista.

Antonio raccontaci il tuo ruolo attuale.

Lavoro al Conero Bike Store di Camerano, in provincia di Ancona, e ne sono il responsabile. Mi occupo di ordini con i fornitori e rapporti con i vari rappresentanti. Seguo le vendite dei prodotti ed in pratica mi occupo di tutto tranne l’officina meccanica. Quella è il regno di William Dazzani (ex pro’ ad inizio anni ’90 con una vittoria, ndr) e da lui posso solo imparare. Anche quando correvo mi è sempre piaciuto vedere all’opera i meccanici e confrontarmi con loro. Insomma, come vedete siamo ex corridori sempre in mezzo alle bici, ma per me non doveva essere così inizialmente.

Per quale motivo?

A fine 2023 stavo cercando qualche impiego per il post carriera mentre stavo facendo il corso da diesse. Mia moglie però, sapendo che sono appassionato di auto, mi vedeva bene come venditore in una concessionaria. Certo, non sono un gran chiacchierone, ma lei era convinta che potesse essere la mia strada, visto che oltretutto nel nostro territorio ci sono tante aziende e quindi tanti potenziali acquirenti. Così ho fatto un colloquio con la Conero Car, una concessionaria che ha iniziato la propria attività vendendo caravan e accessori correlati, poi successivamente auto e qualcosa per la nautica. È stato divertente quando sono tornato a casa e Michela mi ha chiesto com’era andata.

Inaugurazione. Accanto ai due Nibali, ci sono i fratelli Cristiano ed Eusebio Falcetelli, proprietari del gruppo aziendale di Conero Car
Inaugurazione. Accanto ai due Nibali, ci sono i fratelli Cristiano ed Eusebio Falcetelli, proprietari del gruppo aziendale di Conero Car
Spiegaci pure.

Sono entrato e le ho detto: “Cara, sai è andata anche meglio del previsto?! Sono andato per un lavoro e ne sono uscito con un altro” (racconta ridendo, mentre Michela ascolta divertita in vivavoce, ndr). Al colloquio mi avevano detto che il loro obiettivo sarebbe stato quello di aprire un negozio di bici, anche e-bike, per completare il pacchetto di offerte al cliente finale, specie agli amanti delle vacanze in camper. Quindi mi hanno proposto l’apertura del negozio, accanto alla concessionaria. Abbiamo aperto lo scorso settembre ed il 5 ottobre abbiamo inaugurato ufficialmente il Conero Bike Store dove era presente anche mio fratello Vincenzo.

Come sono stati i mesi precedenti all’apertura?

Sono stati necessari i lavori per il locale, che è attaccato alla concessionaria, ma resta indipendente. Abbiamo pensato a come disporre gli ambienti in maniera moderna e ovviamente tutta la merce. Alcune bici le abbiamo esposte a mo’ di quadro. Contestualmente abbiamo avviato i contatti con vari fornitori. Al momento siamo rivenditori di Bianchi, Scott e Trek, mentre per l’abbigliamento abbiamo Sportful, Q36.5, Northwave e Met per i caschi. Poi abbiamo tante altre aziende tra ruote, occhiali e il resto degli accessori. E’ importante avere bici e materiali del WorldTour. Ad esempio Bianchi ci ha aiutato a farci conoscere nella zona.

In che modo?

Lo spunto è stata la Hair Gallery di Grottazzolina, la squadra in cui corre la figlia di William e dove tra l’altro c’è pure la figlia di Alessandro Donati, il diesse della VF Group Bardiani CSF Faizanè. Abbiamo fatto un accordo di sponsorizzazione dando ai loro esordienti e allievi le bici della Bianchi, includendo anche l’assistenza. E’ vero che siamo un po’ lontani, però è stata una maniera per ampliare subito il nostro raggio d’azione. Siamo aperti da soli due mesi, ma siamo contenti e soddisfatti di questo inizio.

Siete in una zona dove c’è concorrenza. Come vi state trovando?

Bisogna saper sgomitare un po’ come quando in gruppo cercavi di stare davanti nei momenti decisivi. Battute a parte, noi non possiamo paragonarci con certe realtà che hanno tantissimi anni di attività. Tuttavia ci stiamo già ritagliando la nostra fetta di mercato, pur sapendo quanto la concorrenza sia dura. Prima di aprire eravamo in parola per prendere un’azienda di bici che quest’anno ha vinto tanto. Da parte loro non c’era nessun problema, ma un negoziante della nostra zona, molto distante da noi, si è lamentato ponendo quasi un “aut aut” alla stessa azienda che alla fine ha preferito loro. Per noi nessun problema, sappiamo come vanno certe cose, ma con questo episodio ne abbiamo avuto un assaggio.

Immaginiamo che la presenza e l’esperienza di Antonio Nibali siano un valore aggiunto per il vostro negozio. E’ così?

Sicuramente gli anni vissuti da corridore sono importantissimi e mi aiutano molto. Conoscendo i materiali che ho usato io o che ho visto quando correvo, sono un po’ più agevolato nella vendita. Oppure gli stessi rappresentanti dei produttori si confrontano con me, chiedendomi riscontri sui materiali. O ancora mi chiedono pareri e il “colpo d’occhio” sulla messa in sella classica che si fa nei negozi come i nostri, visto che non abbiamo la strumentazione computerizzata per il bike-fit.

E come venditore sei come ti vedeva tua moglie Michela?

Come dicevo prima, non sono un chiacchierone, però per quello c’è William che compensa bene (sorride, ndr). In realtà mi sto trovando molto a mio agio, aveva ragione lei. Mi piace dare i miei punti di vista ai clienti. Non è semplice vendere prodotti e accontentare tutti, però cerco di consigliare il cliente immedesimandomi in lui o nelle sue richieste. L’obiettivo è quello di trovare sempre il suggerimento ad hoc per ogni persona che viene da noi. Perché alla gente piace sentire il racconto di un mio aneddoto di gare legato ai Nibali, ma alla fine vuole avere riscontri diretti per ottimizzare tempo e denaro per i suoi acquisti.