Un voto per il 2023 di Aleotti? «Non classificabile»

05.10.2023
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Gli abbiamo chiesto di dare un voto alla sua stagione. Giovanni Aleotti ci ha risposto con un “non classificabile”. Non per demeriti, ma per una serie di continui e singhiozzanti eventi sfortunati. Da inizio anno infatti, il classe ’99 emiliano ha dovuto fermarsi molteplici volte. Infortuni e intoppi sempre più o meno brevi, ma che hanno condizionato e obbligato a una rincorsa continua del risultato. 

Sabato è sfrecciato davanti ai nostri occhi sulle ripide pendenze del San Luca con convinzione e un ottimo colpo di pedale. Azione provata ai meno 20 chilometri dall’arrivo, neanche a dirlo neutralizzata da una foratura subita proprio sul punto più duro delle Orfanelle. Il suo triennale scade quest’anno, ma seppur non in maniera ufficiale Aleotti sa che potrà proseguire il suo cammino in Bora-Hansgrohe anche in futuro. Una squadra che lo sostiene e quando la condizione glielo permette dove riesce a trovare spazio per sfamare le proprie ambizioni.

Giovanni Aleotti quest’anno ha dovuto fare i conti con piccoli infortuni e Covid
Giovanni Aleotti quest’anno ha dovuto fare i conti con piccoli infortuni e Covid
Ti abbiamo visto sfrecciare prima nella discesa e poi nella salita del San Luca. Sembri aver trovato un buon colpo di pedale in questo finale di stagione?

Sto bene, la condizione è molto buona. Diciamo che manca il risultato che lo dimostra. Il Giro dell’Emilia per me è una corsa si può dire di casa. Conosco benissimo le strade, quindi mi sentivo bene e alla fine con un livello così alto la mia idea era quella di cercare di anticipare. All’entrata del pezzo più duro nelle due curve delle Orfanelle ho forato e ho cambiato la ruota, poi ho cambiato la bici nella discesa. Ho forato di nuovo sulla bici di scorta e sono anche caduto. Per fortuna senza farmi particolarmente male. 

Tripla sfortuna…

Sì, diciamo che questa corsa è stata l’emblema della stagione.

Che voto dai a questo tuo 2023?

E’ difficile dargli un voto. So di aver fatto tutto quello che potevo e più che altro ho passato tutto l’anno a combattere con la sfortuna. A partire da inizio stagione, da quando mi sono preso una bronchite in Oman a febbraio. Poi dovevo rientrare alla Coppi e Bartali e sono caduto in allenamento e mi sono aperto una mano e quindi sono stato fermo ancora. Sono tornato, ho fatto le Ardenne dove mi sono messo al servizio degli altri. Ho avuto un’infezione all’occhio. Poi sono andato al Giro, dopo cinque giorni ho preso il Covid. 

Aleotti ha dovuto abbandonare la Coppi e Bartali e cambiare i programmi per la ferita alla mano
Aleotti ha dovuto abbandonare la Coppi e Bartali e cambiare i programmi per la ferita alla mano
Il Covid ti ha lasciato un qualche strascico nella stagione?

In realtà non in modo particolare. Sono andato a casa che stavo malissimo. Sono partito nella tappa di Napoli che non lo avevo ancora, ma sentivo che c’era qualcosa che non andava. Ho sofferto tantissimo. Facevo fatica a stare attaccato al gruppetto, tanto che appena sono arrivato ancora prima di entrare sul bus mi sono isolato dalla squadra e il dottore mi ha fatto prendere precauzioni perché comunque erano sensazioni troppo brutte. La sera avevo la febbre a 40 ed ero distrutto, però nel giro di cinque o sei giorni mi sono ripreso.

Hai dovuto fare qualche riabilitazione, visita medica particolare prima di ripartire?

Noi abbiamo un protocollo interno della squadra, con lo staff medico che ci segue costantemente. Mi sono affidato a loro, mi hanno detto quali esami fare, dopo essere risultato negativo. Ho fatto quindi esami del sangue, visita medica, controlli al cuore e tutto quanto per ripartire con le precauzioni giuste.

Al Giro della Slovenia è riuscito a trovare una buona condizione chiudendo al quarto posto nella generale
Al Giro della Slovenia è riuscito a trovare una buona condizione chiudendo al quarto posto nella generale
Dopo il Giro sei riuscito a trovare un po’ di continuità?

Sì, sono andato allo Slovenia dove ho chiuso quarto in generale e ho centrato due top 10. In questo finale di stagione sto vedendo una buona forma. Anche in Canada comunque, specialmente a Montreal, sono riuscito sempre a stare davanti nonostante sia venuta fuori una corsa durissima. Mi manca sempre quella conferma del risultato che citavo prima.

Nonostante questi continui “stop and go” sei riuscito a non rimanere troppo indietro?

Sì e di questo sono contento. Non ho mai trovato difficoltà a ritornare in buona forma. L’aspetto più difficile è stato quello mentale. Fa male vedere tutti i sacrifici continuamente buttati non per colpa tua e non è facile ripartire ogni volta.

Ora però puoi dire la tua in questo finale di stagione…

Faccio ancora due corse qua in Italia, il Piemonte e il Lombardia. Dopodiché probabilmente andrò in Cina, quindi ancora qualche opportunità c’è.

Per il 2024 ci sono tutti i presupposti per vedere Aleotti in maglia Bora
Per il 2024 ci sono tutti i presupposti per vedere Aleotti in maglia Bora
Analizzando invece questo tuo terzo anno in Bora ti sei sempre sentito in fiducia?

Sì, specialmente nella prima parte di stagione, avendo avuto così tanti problemi. Ad esempio, sono andato per le corse nei Paesi Baschi con una condizione non all’altezza e chiaramente mi sono messo a disposizione della squadra. Così come alle Ardenne. Dallo Slovenia in avanti, passato il periodo del Tour de France dove non c’erano corse, ho sempre avuto il via libera per giocarmi le mie carte. Penso che alla fine ci siano anche delle dinamiche interne per le quali uno pian piano guadagna spazio quando inizia a dimostrare corsa, dopo corsa di stare bene. 

Le tue ambizioni per il futuro si sposano con quelle della Bora? 

E’ un momento in cui ci sono alcuni fenomeni che passano e sono competitivi subito a vent’anni. Però sì, io guardo me stesso e vedendo questi ultimi due mesi ho avuto la conferma di saper lavorare bene. Vedo una crescita nelle mie prestazioni e riesco ad essere consistente quando mi prefisso degli obiettivi. 

Per il 2024 il tuo cammino prosegue nella formazione tedesca?

Non è ufficiale, posso dire che io mi trovo bene e che da entrambi i lati c’è voglia di continuare insieme.