RICCIONE – La forza di Pozzovivo è davvero quella di ripartire quasi da zero senza piangersi addosso e demoralizzarsi. Sotto il punto di vista morale, Domenico è un corridore indistruttibile a scapito degli evidenti segni che porta sul corpo.
E “Pozzo” non disdegna nemmeno la battuta quando gli ricordiamo che una delle ultime volte che lo avevamo visto erano le classiche italiane d’autunno. «Eh, bei tempi quelli in cui andavo forte in salita», ci dice sorridendo prima della nostra chiacchierata.
Salite romagnole
Nelle prime due tappe della Coppi e Bartali lo scalatore della Israel-Premier Tech ha dimostrato di avere sempre il solito feeling con la salita, anche se la forma migliore sta arrivando. Sull’arrivo ondulato di Longiano ha chiuso decimo, ovvero nel gruppo che inseguiva i sette fuggitivi, regolati dal californiano Sean Quinn della EF Education-Easy Post. Ora Pozzovivo è ottavo nella generale a meno di un minuto da Schmid (nuovo leader) e guarda avanti con fiducia.
«La prima tappa – racconta Domenico – è stata molto nervosa, con tanti sali e scendi, salite brevi ed esplosive. Personalmente mi è andata bene, perché sono riuscito ad arrivare nel primo gruppo inseguitore di Cavagna. Oggi invece (ieri per chi legge, ndr) c’erano pendenze in doppia cifra. In entrambe le tappe ero lì a battagliare con i migliori nei momenti cruciali. Nei prossimi giorni ci sarà ancora il terreno per fare qualcosa».
«La condizione non è male – continua – e comunque l’obiettivo, praticamente sempre quando metto il numero sulla schiena, è quello di fare classifica in queste gare. Alla vigilia della Coppi e Bartali avevo l’ambizione di fare una classifica dignitosa. Magari pensare di riuscire a centrare una top ten non sarebbe stato male. Ecco, qui a Longiano ce l’ho fatta e procediamo così».
Il ritorno
L’inverno incerto che ha vissuto Pozzovivo lo conosciamo. La delusione del mancato rinnovo con la Intermarché Circus Wanty è stata rimpiazzata dalla gioia dell’ingaggio con la Israel, con cui poteva iniziare a correre prima.
«Sarei dovuto rientrare alla Tirreno-Adriatico – spiega – ma sarebbe stato difficile farlo perché ci sono stati un paio di intoppi. Uno burocratico e uno di salute. Avevo preso la bronchite di rientro dal Teide e così ho dovuto stoppare improvvisamente quella che era già una buona condizione. Tuttavia mi sono rimesso in sesto abbastanza presto».
«Mi è dispiaciuto tanto non poter continuare con la mia vecchia squadra – prosegue nella sua analisi – anche perché mi è costato a livello tecnico. Ho dovuto passare un inverno in autogestione, senza sapere quando avrei iniziato a correre, qualora mi avesse chiamato qualche altra formazione. Mi ero posto fine febbraio come termine per iniziare a correre. Quella condizione che avevo trovato è servita a poco visto che ormai è roba di un mese e mezzo fa. Sono convinto però che quel lavoro mi tornerà utile qua alla Coppi e Bartali. Dopodiché inizierò a prepararmi per il Giro d’Italia».
Prossimi traguardi
Proprio la corsa rosa è casa sua. A maggio Pozzovivo sarà alla 17ª partecipazione: ininterrottamente presente dal 2010. Ma con quali reali obiettivi partirà, tenendo conto della sua carta d’identità?
«Non mi dispiacerebbe fare un Giro sulla falsariga di quello dell’anno scorso – dice con estrema serenità – con ottime prestazioni in salita. Anche lì punto a fare una top ten. Alla mia età, che saranno 41 anni il prossimo novembre, sarebbe notevole rispettare questo tipo di ambizioni. Durante la mia carriera sono sempre stato meticoloso ma forse il segreto e la difficoltà al tempo stesso è quella di non porsi delle abitudini. Bisogna sempre cambiare e tenersi aggiornato, stando al passo con i giovani che pongono l’asticella sempre più in alto. Se mi fossi arenato sulle prestazioni di 5-6 anni fa non sarei qua, perché non sarei competitivo per quello a cui ambisco».
«Ora gli obiettivi sono due: essere performante nelle gare a tappe più brevi – conclude – poi essere protagonista come l’anno scorso nelle ultime classiche della stagione. In particolare il Lombardia mi è rimasto sul gozzo per via della caduta che mi ha costretto al ritiro, ma cercherò di rifarmi. Ho firmato solo un anno di contratto, ma non escludo di poter correre anche nel 2024. Vediamo come sarà questa annata che è ancora tutta da correre».