Morgado: la UAE, la crescita e la voglia di star bene

11.03.2025
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LAIGUEGLIA – Antonio Morgado ha iniziato la sua seconda stagione tra le fila del UAE Team Emirates-XRG con un altro ritmo rispetto allo scorso anno. Il portoghese che da junior aveva stupito tutti per la sua forza, tanto da saltare subito nel WorldTour dopo un solo anno da under 23, ha già trovato due vittorie in appena quindici giorni di corsa. Un bottino di tutto rispetto se si considera la concorrenza e il livello che c’è all’interno della squadra numero uno al mondo. Classe 2004, fisico strutturato, massiccio e con tanta potenza nelle gambe che sembra possa spaccare il mondo. 

Il lavoro di Morgado al Laigueglia è stato fondamentale per la vittoria del compagno di squadra Ayuso
Il lavoro di Morgado al Laigueglia è stato fondamentale per la vittoria del compagno di squadra Ayuso

Un altro step

Al Trofeo Laigueglia il suo apporto è stato fondamentale a Juan Ayuso per controllare la gara, imprimendo un ritmo che ha fatto male a tanti. Se lo spagnolo, più grande di appena due anni rispetto a Morgado, è riuscito a vincere in Liguria tanto lo deve alle sue capacità quanto a quelle del baffuto portoghese. 

Appena finito il Trofeo Laigueglia, chiuso comunque in venticinquesima posizione a poco più di un minuto da Ayuso, gli chiediamo di parlare e lui acconsente. Dopo una breve rinfrescata sul pullman del team emiratino Morgado scende gli scalini con sguardo languido e un sorriso appena accennato inizia a parlare. 

«Mi sento bene, grazie – ci dice subito – mi sono allenato ottimamente e sono contento della mia forma. Dopo un anno nel WorldTour penso di essere cresciuto molto, mi sento maggiormente a mio agio in gara e molto più motivato. In questa stagione credo di aver fatto un passo di crescita ulteriore».

Hai molti obiettivi per questa stagione?

No, il mio obiettivo è di essere costante e cercare di vincere le gare quando mi viene data libertà, altrimenti mi metterò a disposizione dei miei compagni per aiutarli a vincere. Tutto qui. 

Che passi senti di aver fatto?

Mentali e fisici. Mi sento più forte di testa, l’anno scorso era diverso. Era il primo anno in questo mondo e non si sa mai cosa può succedere. Pensi sempre che gli altri siano più forti o troppo forti, ma poi ti rendi conto che non è così. Correre accanto a dei grandi campioni e professionisti è molto bello, perché ho modo di vedere come vivono, mangiano e recuperano. Quindi penso di essere un privilegiato a far parte di questa squadra.

Nonostante fosse il tuo primo anno nel WorldTour l’anno scorso sei andato al Fiandre e hai trovato un fantastico quinto posto, inizialmente sembrava che queste gare non ti piacessero…

Sono un altro tipo di corse. Nel 2024 sono stato al Nord per la prima volta, anche da junior non avevo mai corso lì. Andare direttamente in appuntamenti di quel livello è diverso, ma mi sono sentito bene e ho iniziato ad apprezzare quel tipo di gare. 

Morgado non ha mai dichiarato un grande amore per le Classiche ma il suo esordio al Fiandre nel 2024 è stato promettente
Morgado non ha mai dichiarato un grande amore per le Classiche ma il suo esordio al Fiandre nel 2024 è stato promettente
Cosa ti piace di questo tipo di gare, le corse sul pavé?

Sono dure e lunghe, quando vai lì è impossibile vincere senza allenamento. Non ci si può nascondere e questo mi piace molto. Però non mi immagino in una sola tipologia di gare, mi piace venire al Laigueglia e provare a vincerlo, così com’è stato in Spagna e in Portogallo a inizio anno. E’ bello potersi giocare una carta quando si viene alle corse.

Cosa vuol dire essere nella formazione migliore al mondo con il ciclista più forte al momento? Vorresti un giorno essere tu al suo posto?

Sì, certo. Mi piace molto questa squadra. Ma credo che dobbiamo rispettare tutti, quando si ha il migliore atleta al mondo si lavora per lui, in me non c’è mai stata la voglia di superarlo nelle gerarchie. Avere in squadra Tadej (Pogacar, ndr) ci spinge tutti a fare del nostro meglio. E’ un piacere correre con questo tipo di atleti. 

Per Morgado la cosa importante è sentirsi bene in corsa, al momento non importa su quale palcoscenico
Per Morgado la cosa importante è sentirsi bene in corsa, al momento non importa su quale palcoscenico
Quali step si possono fare per diventare il più forte al mondo?

Si può solo migliorare la propria forza, diventare sempre più competitivi. Questa è l’unica cosa che si può fare se si hanno grandi numeri. 

Quest’anno proverai a fare delle grandi corse a tappe, pensi siano nelle tue corde?

No, non ne farò ancora. Prima di sapere se posso diventare quel tipo di corridore devo prima partecipare. Al momento non so bene che tipo di atleta sono, davvero. Quando ho buone gambe penso di poter fare un po’ di tutto. Ma quando non sono in condizione non riesco a fare nulla. Mi piace sentirmi bene, è una sensazione che mi dà fiducia nella quale so che posso fare del mio meglio.