Finn verso il Giro Next Gen: la crescita e la voglia di imparare

12.06.2025
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Una videocamera nella hall dell’hotel ad Andorra, posto scelto per i ragazzi del team Red Bull-BORA-Hansgrohe Rookies per il ritiro in preparazione al Giro Next Gen (in apertura foto Twila Federica Muzzi). Al centro Lorenzo Finn che con questi colori lo abbiamo visto correre lo scorso anno e vincere il mondiale juniores a Zurigo. A sinistra John Wakefield responsabile della parte di sviluppo della squadra, a destra Werner Muller-Schell responsabile della comunicazione e addetto stampa. Nonostante la presenza di cinque giornalisti italiani, compreso chi scrive, le domande vengono poste in inglese. E’ il ciclismo dei devo team e che piaccia o meno la piega è internazionale. 

Intorno al campione iridato juniores del 2024 c’è tanta curiosità. Le sue qualità alzano le aspettative ma la giovane età invita a restare calmi e avere pazienza. Quando si ha tra le mani un talento come quello di Lorenzo Finn serve programmare tutto con i giusti passi. Il lavoro dei tecnici Red Bull-BORA-Hansgrohe è volto a questo anche se l’inizio del Giro Next Gen porterà sicuramente un primo banco di prova. 

Pressioni? Poche

Il ragazzo nato e cresciuto in Liguria sfoggia la sua solita calma e risponde alle domande. Ogni tanto si lascia andare a qualche battuta ma la concertazione verso questo primo grande obiettivo di stagione è massima. 

«Non vedevo l’ora che arrivasse questa gara – racconta subito – sarebbe stato bello conoscere il percorso un po’ prima. Correrò vicino a casa (le ultime tre tappe non saranno lontane dalla sua Genova, ndr) e verranno parenti e amici a vedermi. Il Giro Next Gen è un grande obiettivo fin dall’inizio della stagione.  Sono al primo anno da under 23 e accanto a me avrò compagni più esperti. Mi limiterò a fare del mio meglio senza troppa pressione».

Arrivare alla gara di casa forte del titolo di campione del mondo juniores come ti fa sentire?

Sereno. Si tratta di un bellissimo risultato ma ottenuto in un’altra categoria. Sono molto orgoglioso di quanto fatto ma si parla dello scorso anno, ora sto lavorando per fare altri step. Il Giro Next Gen sarà la corsa a tappe a cui ho preso parte, saranno otto tappe impegnative. 

Come avete lavorato in questi giorni di ritiro ad Andorra?

Siamo stati qui per tre settimane (il team è tornato a casa domenica 8 giugno, ndr). All’inizio abbiamo lavorato in maniera tranquilla per abituarci alla quota perché ci trovavamo a 2.400 metri. Per il resto, una volta trovato il ritmo giusto, ci siamo concentrati su blocchi di due giorni con sforzi sulla media distanza e uno incentrato sulla resistenza. 

Durante le otto tappe del Giro Next Gen Finn si metterà alla prova e avrà il supporto di tutta la squadra (foto Flavio Moretti)
Durante le otto tappe del Giro Next Gen Finn si metterà alla prova e avrà il supporto di tutta la squadra (foto Flavio Moretti)
Quanto ti sei concentrato nel curare la cronometro? Visto che il Giro Next Gen partirà con una prova contro il tempo?

Ci siamo concentrati abbastanza su questo aspetto, in primavera una caduta mi ha causato la frattura della clavicola e non è stato facile allenarsi sulla bici da cronometro. Fino ad ora non abbiamo mai fatto gare contro il tempo ma non credo sia un problema, alla fine la cronometro di Rho misura otto chilometri. Non credo risulterà decisiva per la vittoria finale. 

Guardando il percorso che idea ti sei fatto?

Penso che la terza tappa sia più una scalata sola e darà già delle buone indicazioni. Ai fini della classifica finale le ultime due frazioni, quella di Prato Nevoso e di Pinerolo, saranno realmente decisive. La settima è un continuo sali e scendi con degli strappi che possono fare male. Personalmente credo di preferire un percorso del genere piuttosto che avere una sola salita nel finale. 

Hai detto che questo è il tuo primo obiettivo di stagione, come mai?

Perché da bambino ho iniziato a guardare il ciclismo con il Tour de France, quindi il sogno che ho coltivato è quello delle corse a tappe. Crescendo però ho scoperto che mi piacciono molto anche le corse di un giorno, la squadra sta lavorando molto per farmi diventare un corridore da corse a tappe viste le mie qualità però vedremo. Sto crescendo e vedremo cosa ci riserverà il futuro. 

Ultima domanda: sarai contento se a fine Giro?

Penso che sarò felice comunque perché la mia ragazza verrà a vedermi. A essere totalmente onesti mi piacerebbe vincere una tappa, sarebbe bello ma ci sono tanti corridori forti. Però direi che voglio dare il meglio senza subire infortuni e lavorando bene con la squadra.