I due centri di Cattaneo: aiutare Remco e la crono di Parigi

13.01.2024
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CALPE (Spagna) – Andare a Parigi è l’obiettivo di Mattia Cattaneo, senza se e senza ma. E’ bello imbattersi in un corridore che ha le idee così chiare. Così come è chiaro il ruolo che si è ricavato al fianco di Remco Evenepoel. Forse non è un caso che durante la presentazione della Soudal-Quick Step lo stesso Cattaneo insieme a Fausto Masnada fossero seduti ai due lati del belga.

Mattia sembra decisamente aver trovato la sua dimensione di corridore. Va per i 34 anni e la saggezza si fa sentire. Al Giro d’Onore ci aveva parlato di parecchi argomenti. Stavolta l’argomento è lui.

Evenepoel tra Cattaneo (alla sua sinistra) e Masnada: una scena premonitrice di quanto vedremo in corsa?
Evenepoel tra Cattaneo (alla sua sinistra) e Masnada: una scena premonitrice di quanto vedremo in corsa?
Mattia, come stai?

Ora bene, qualche malanno a dicembre, ma ho recuperato. E poi meglio a dicembre che a marzo, no?

Qual è l’ossatura del tuo programma di gare per questa stagione?

Inizio a Mallorca, poi faccio più o meno il calendario di Remco (Ardenne, Baschi, Delfinato e Tour, ndr). L’obiettivo è arrivare pronti al Tour de France. Spero di guadagnarmi un posto in quella squadra con lui.

Niente Giro, dunque?

No, purtroppo o per fortuna no. Sai, quando ti poni un obiettivo come il Tour con un corridore come Remco, poi diventa difficile essere competitivi in entrambi i Giri. O meglio, è possibile, però vorrebbe dire che dopo il Tour finisci la stagione. E a me piacerebbe riuscire ad arrivare con la migliore condizione possibile nel post Tour, per guadagnarmi un posto nella cronometro delle Olimpiadi.

Vista la tua espressione quando abbiamo nominato il Giro, torniamo a mettere il dito nella piaga. Il percorso del Giro era piuttosto adatto alle tue caratteristiche. Potevi essere un buon leader…

Sì, sì era un bel Giro d’Italia. Le due crono mi favorivano. Però io credo di aver trovato il mio posto, la mia dimensione e di conseguenza, per me prima di tutto viene la squadra. Se devo pensare ad un momento per me stesso, scelgo le Olimpiadi, perché è l’ultima volta che posso andarci. Non credo che fra quattro anni sarò ancora così competitivo. E neanche so se sarò ancora un corridore! Purtroppo è capitato un Giro adatto a me nell’anno in cui ci sono tante altre priorità.

Che supporto per Remco alla Vuelta! Cattaneo stesso ne è rimasto soddisfatto
Che supporto per Remco alla Vuelta! Cattaneo stesso ne è rimasto soddisfatto
Hai detto: «Ho trovato il mio posto. Ho sposato una filosofia». Ma se avessi voluto, parlando con la squadra, ci sarebbe stato margine per andare al Giro da capitano?

Non lo so, magari sì, ma è una cosa di cui onestamente non abbiamo neanche parlato. E a me non è passata per la testa. Uno, perché come detto voglio prendermi quel posto per la crono di Parigi: ce l’ho fisso in mente. Due, perché provo a fare classifica per cosa? Non ho 22 anni che un piazzamento mi cambia la carriera. Io al massimo posso fare ottavo, settimo, se volo… Piuttosto quello che ho fatto l’anno scorso alla Vuelta in supporto a Evenepoel, mi fa dire: «Vai Mattia, fai bene il tuo lavoro». Voglio sfruttare al massimo l’occasione di provare a partecipare alle Olimpiadi.

Sei stato molto chiaro…

Preferisco fare un lavoro che so di poter svolgere bene al 200 per cento che prendermi il rischio del Giro. Un rischio fine a se stesso.

Tu e Masnada eravate seduti ai lati di Remco durante la presentazione…

Anche Fausto ormai si è votato alla sua causa. Masnada viene da un anno in cui ha avuto tanti problemi fisici, però credo che quando è il vero Fausto può fare la differenza per la squadra e per se stesso. Anche perché poi è anche più giovane di me!

Quindi Remco vi ha battezzato come i suoi uomini di fiducia?

Chiedetelo a lui! Possiamo essere due corridori importanti per quello che che vuole fare lui. Sappiamo fare il nostro lavoro, abbiamo esperienza.

Mattia, assieme a Sobrero e Affini si giocherà un posto per Parigi 2024 al fianco di Ganna
Mattia, assieme a Sobrero e Affini si giocherà un posto per Parigi 2024 al fianco di Ganna
Beh si è visto come lo hai supportato alla Vuelta specie nel giorno di crisi. Anzi, tu stesso lo hai raccontato sulle nostre “pagine”…

La Vuelta dell’anno scorso è stato uno dei momenti più gratificanti della mia carriera. Ho sentito veramente di aver raggiunto un livello in cui tutti i giorni ero lì. Forte. Poi, logico, ci vuole anche fortuna. Però dico sempre che la fortuna arriva quando hai le gambe. Perché se arriva quando non le hai, ti passa davanti e neanche la vedi. La Vuelta 2023 mi ha dato tanta consapevolezza del tipo di lavoro che posso fare. Che poi tutto sommato era come al Giro. In quei 10 giorni in Italia ero come in Spagna, poi è andata come è andata. Mentre alla Vuelta sono riuscito a tenere fino in fondo. Ci sono immagini e video in cui mi vedo lì davanti e mi dicevo: «Ero lì con i più forti». 

Hai parlato molto della crono di Parigi 2024. Quanto stai lavorando su questa disciplina? 

E’ da quando sono in questa squadra che ci lavoro tantissimo. Le crono sono sempre state un mio pallino. L’obiettivo è sempre stato quello di migliorarmi e credo di aver raggiunto il livello eccellente. Non sarò mai Ganna o Remco. L’anno scorso ho vinto la crono al Polonia, ho colto degli ottimi risultati sia ai mondiali che agli europei e per me essere nei primi dieci al mondo e nei primi cinque in Europa è un risultato super.

Su cosa ti stai concentrando in questo periodo?

Con l’evoluzione dei materiali ci sono sempre degli aggiustamenti, ma ora stiamo lavorando parecchio sull’abbigliamento. Ci siamo accorti che è il margine più grande su cui possiamo limare. La posizione è davvero buona già dallo scorso anno. E’ molto veloce di conseguenza l’abbigliamento è l’ultimo passo per raggiungere il mio massimo. Nel ciclismo di oggi questi aspetti fanno la differenza, anche se credo che bene o male il mio livello sia quello che si è visto l’anno scorso.

Il tatuaggio di Cattaneo che invita al buon umore e il body Castelli con cui sta lavorando per migliorare ancora nella crono
Il tatuaggio di Mattia che invita al buon umore e il body Castelli con cui sta lavorando per migliorare ancora nella crono
Quando parli di abbigliamento di riferisci al body?

Sì, alla fine tutto serve. Il body ideale ti può far guadagnare quei 15” che al posto di un quinto posto, cogli il quarto. Si tratta di 3-4 watt. 

Tornerai in galleria del vento a Morgan Hill, in California?

Non credo. Ci ho lavorato lo scorso anno e poi vengo da una stagione infinta. Quella in cui ho corso di più da quando sono professionista. Ho fatto quasi 90 corse. Ho finito con il Lombardia e il 23 ottobre mi sono sposato. Andare a Morgan Hill voleva dire non staccare mai. Poi ripeto, c‘era anche la consapevolezza che i margini sulla posizione e i manubri ormai erano davvero infinitesimali, quindi ci siamo concentrati sull’aspetto del vestiario con Castelli a Milano.

A proposito di materiali, adesso avete il 12 velocità anche sulla bici da crono. Cosa cambia?

Che bloccherò la corona grande una volta del tutto! Dietro potrò usare fino al 34 e con quella scala si fa praticamente tutto.