Ilario Contessa è sempre indaffarato. Alla Work Service le cose da sistemare e mettere a posto per questa seconda parte di stagione sono tante e lui non è uno che si tira indietro.
«Stavo preparando le cose per questo weekend – dice Contessa appena alzata la cornetta – sarà pieno di gare. Sabato si corre il Marchigiana e domenica gli junior sono impegnati in due corse: Strade Bianche ed una qui in provincia di Padova».
Il diesse, innamorato del ciclismo, è tornato alla Work dopo una parentesi di due anni alla Zalf, con lui tracciamo un punto su questi primi, intensi, mesi di corse.
Tanti podi, poche vittorie
«La stagione della squadra è partita bene, abbiamo fatto qualche podio di troppo e qualche vittoria di meno – dice ridendo – ma sono soddisfatto. Il Giro di Sicilia è stato super, siamo andati davvero bene. Abbiamo ottenuto un bellissimo piazzamento con Venchiarutti nella terza tappa vinta da Miholjevic. Nella seconda tappa con l’arrivo a Caltanissetta Lorenzo Ginestra si è piazzato quindicesimo, sono davvero contento per lui, è giovane e questi risultati danno morale».
Il ritorno alla vittoria di Venchiarutti
Nicola Venchiarutti e Riccardo Lucca sono i due corridori su cui ci eravamo concentrati ad inizio stagione. Ora, dopo qualche mese, i primi risultati si sono visti, anche se i margini per migliorare ci sono ancora.
«Venchiarutti è partito bene – racconta Ilario – ha vinto a Pontedera e si è piazzato al Giro di Sicilia, dopo il quale ha preso una maledetta bronchite che lo ha fermato per un po’. Meglio averla presa ora che era in un periodo di “riposo” piuttosto che in altri momenti della stagione. I prossimi appuntamenti che sta preparando sono l’Adriatica Ionica Race, il campionato italiano e poi con la nazionale farà i Giochi del Mediterraneo».
«La vittoria gli ha fatto bene, all’inizio della stagione ha avuto qualche tentennamento proprio per la disabitudine a vincere. Si è sbloccato e questo gli ha dato il giusto morale. Con noi sta bene, non se lo sarebbe aspettato neanche lui, anche se siamo una continental si lavora sodo e con grande professionalità. E’ chiaro che rispetto agli anni scorsi ha fatto un passo indietro ma con noi è sempre sotto supervisione diretta da parte della Drone Hopper».
Lucca crescerà
Un altro che sorride, forse un po’ meno, è Riccardo Lucca, lui e Ilario si sono ritrovati alla Work. Il feeling tra i due c’è, Riccardo lavora sodo e aspetta il suo momento, che arriverà…
«Quando dicevo dei troppi podi un po’ mi riferivo a lui – dice ridendo di nuovo Ilario – gli manca la vittoria per coronare il lavoro fatto fino ad ora. A Montecassiano era in forma ma non è riuscito ad imporsi e a Monte Urano ha trovato un giovane molto forte, Raccani. Con il caldo lui prende spunto e riesce a dare il meglio di sé, io in lui ci credo».
«Spiace che non sia stato chiamato a fare i Giochi del Mediterraneo, Lucca a crono è sempre andato bene. Ha fatto dei piazzamenti anche al campionato italiano qualche anno fa. Anche per lui il programma di corse prevede Adriatica Ionica e campionati nazionali, su strada e a crono. Correrà anche il De Gasperi ed il Giro del Veneto, dove nel 2019 ha vinto una tappa proprio in maglia Work».
Spazio anche ai giovani
Nei pensieri e nei programmi del diesse ci sono anche gli under 23, il programma per loro è fitto e si avvicina il Giro d’Italia Under 23, un bel palcoscenico.
«Con gli under stiamo preparando il Giro – racconta l’indaffarato Ilario – tra poco andranno sul Pordoi e faranno un po’ di giorni lì, una volta scesi faranno il De Gasperi e poi si inizia. Una corsa come il Giro è bello farlo andando preparati, non siamo all’altezza degli squadroni che lotteranno per vincere ma ci saremo. Anche al Recioto, al Belvedere ed al Piva siamo stati propositivi».
E l’eterno Rebellin?
Davide Rebellin smetterà di correre a fine stagione, lo aveva annunciato. Il recupero dall’infortunio procede e sembra pronto a tornare.
«Davide – racconta Contessa – è pronto per incominciare la sua stagione, anche lui dovrebbe correre l’Adriatica Ionica e poi i campionati italiani, vorrebbe smettere in quell’occasione. Diciamo che ha quelle 4 gare che vorrebbe fare per chiudere la sua carriera, il recupero è andato bene, visivamente gli manca un po’ di volume muscolare del polpaccio infortunato. Ora servirà lavorare bene sul ritmo gara ma sono gli ultimi dettagli, vuole divertirsi e godersi le ultime corse».
Un giudizio personale
E’ sempre difficile autovalutarsi, si rischia di eccedere in eccesso o in difetto, ma un primo bilancio sul ritorno in Work ad Ilario lo chiediamo lo stesso, senza pressioni.
«Solitamente commentano gli esterni – ci incalza con una battuta- ma mi sembra di aver lavorato bene, mi trovo bene con la squadra. Bisogna guardare avanti, verso i prossimi anni. Ritengo di aver dato una nuova verve al team, spero che i miei aiuti siano ben graditi. Mi reputo ancora giovane per il ruolo che ricopro, ho solamente 37 anni e rapportarsi con ex pro’ o elite di alto livello è stimolante e si impara gli uni dagli altri. Se devo fare un paragone extra ciclistico mi definirei un Sarri o un Mourinho, non talentuoso nel praticare lo sport ma con entusiasmo e lavoro ho fatto la mia gavetta. Sono partito dai giovanissimi e ho fatto tutte le categorie, spero un giorno di fare il salto che mi manca!».