Campbell vuole freddo, pioggia e pavé. E viene dai Caraibi…

19.10.2022
7 min
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Mentre tutto il ciclismo in Europa si prende una pausa, dall’altra parte del globo si continua a pedalare. Sarà per questo che Teniel Campbell si presenta un po’ in ritardo all’intervista, ma è ultra-giustificata perché alla fine di questo mese l’attende un’altra corsa importante e non vuole perdersi neanche un secondo di allenamento nemmeno nel training camp di Torino (in apertura, foto GettyImages).

«Farò i Campionati Caraibici – spiega –  che valgono anche per il ranking in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, per cui ci tengo davvero tanto».

Mondiali di Imola, Campbell in azione con il body di Trinidad & Tobago. Nel 2020 ha corso alla Valcar
Mondiali di Imola, Campbell in azione con il body di Trinidad & Tobago. Nel 2020 ha corso alla Valcar

Un Paese di sportivi

La testa è già al futuro, ma facciamo qualche pedalata indietro. Teniel è una vera e propria pioniera del ciclismo, perché sta cercando di far espandere il movimento delle due ruote nelle isole di Trinidad & Tobago. Mentre lei macina chilometri su strada, Nicholas Paul ha già lasciato il segno in pista, come dimostrano l’argento dello scorso anno nel velodromo di Roubaix (chilometro da fermo) e l’oro di quest’estate a Birmingham nel keirin.

Niente male per una Nazione di poco più di un milione e trecento abitanti (all’incirca quelli di Milano) che nello sport abbiamo potuto apprezzare grazie ai 100 metri di atletica con Ato Boldon (tre medaglie olimpiche tra Atlanta 1996 e Sydney 2000) e alla partecipazione della Nazionale di calcio ai mondiali del 2006, firmando il record di nazione più piccola e attualmente seconda in quanto a numero di abitanti (il record è stato battuto nel 2018 dall’Islanda).

Al via della Roubaix, la corsa misteriosa che è diventata la sua preferita
Al via della Roubaix, la corsa misteriosa che è diventata la sua preferita

Il sogno Roubaix

Torniamo in sella con Teniel. «Quest’anno ho avuto degli alti e bassi. Mi sentivo molto in forma all’inizio – racconta – ma ho avuto un brutto incidente, cadendo alla Gand-Wevelgem, con diversi denti rotti e ripercussioni anche sulla mascella. Ci sono volute tante operazioni dentistiche per sistemare tutto e ho spinto il mio corpo fino all’estremo per recuperare in tempo per la Parigi-Roubaix, visto che è una delle corse a cui tengo di più, ma non ce l’ho fatta a essere al top della forma, soprattutto perché non potevo ingerire cibi solidi, prediligendo quelli liquidi e così sono arrivata nel finale senza energie».

Si è piazzata 42ª (l’anno scorso invece era finita fuori tempo massimo), risultando però la migliore della Bike Exchange e la notizia è comunque rimbalzata sino ai Caraibi, dove qualunque risultato dell’altissima (1,85) venticinquenne viene accolto con gioia. «E’ stato un bel miglioramento rispetto alla prima edizione del 2021, ma l’anno prossimo voglio fare meglio», rilancia.

Dopo la brutta caduta della Gand, Campbell ha chiuso la Roubaix al 42° posto (foto GettyImages)
Dopo la brutta caduta della Gand, Campbell ha chiuso la Roubaix al 42° posto (foto GettyImages)

No pista, solo strada

Il prosieguo della stagione non ha regalato sussulti a Teniel, che aggiunge: «Ho provato ad essere al top della forma per i Commonwealth Games, ma ho mancato il podio sia nella cronometro sia nella prova in linea. Poi ai Giochi Panamericani ho disputato la mia prima competizione in pista dopo 2-3 anni senza gare di quel tipo. E’ stata una bella esperienza, ma preferisco concentrarmi per centrare la doppia qualificazione si strada per Parigi, sia nella crono sia in linea. Avrei potuto fare la gara a punti agli ultimi mondiali di pista proprio nella capitale francese, ma ho rinunciato per concentrarmi su quest’obiettivo».

Giochi e Tour

La manifestazione a cinque cerchi è una piacevole ossessione per la longilinea ragazza di Hardbargin, ma non l’unica: «Tutto il mondo si sintonizza per l’Olimpiade in ogni angolo del mondo. Ci penso tanto – dice – ma non è l’unico traguardo che voglio raggiungere. Adoro le classiche e mi piacerebbe lasciare il segno in una Monumento, come la Roubaix, che adoro. Poi c’è il Tour de France, che è qualcosa di enorme per il mio popolo che segue da casa. Sono cresciuta guardando quello maschile in tv e anche per chi non seguiva il ciclismo, la sola parola Tour de France evocava qualcosa di grande».

Teniel Campbell è alla Bike Exchange dal 2021. E’ alta 1,85 e pesa 63 chili (foto GettyImages)
Teniel Campbell è alla Bike Exchange dal 2021. E’ alta 1,85 e pesa 63 chili (foto GettyImages)

Distanze WorldTour

Insomma, la passione per le due ruote scorre nel suo sangue, nonostante nasca in una terra che solitamente predilige altri sport. «E’ stato un vero e proprio salto nel buio – prosegue la portacolori della Bike Exchange, squadra con la quale ha firmato il suo primo contratto World Tour sul finire del 2020 – perché ho provato a cimentarmi sulle lunghe distanze. Non lo rimpiango e credo di avere aperto le menti e i cuori dei ciclisti che ci sono nel nostro Paese: ora anche loro faranno un pensierino alle corse più lunghe e non soltanto alla pista perché noi caraibici abbiamo talento innato nello sprint». 

Nel 2020 ha corso alla Valcar, suo trampolino verso il WorldTour con la Bike Exchange (foto Instagram)
Nel 2020 ha corso alla Valcar, suo trampolino verso il WorldTour con la Bike Exchange (foto Instagram)

Salto in Europa

Il vero salto però è stato attraversare l’Oceano e arrivare nel Vecchio Continente: «Le prime gare credo di averle fatte quando avevo 8 anni, ma facevo soltanto competizioni regionali. Poi nel 2018 sono arrivata in Europa e il mondo è davvero cambiato. Clima differente, terreno diverso, atmosfera incredibile. La vita è una sfida e credo che ogni essere umano abbia le sue sfide da affrontare, non soltanto nello sport. Il mio mondo è rappresentato dal ciclismo, che mi mette di fronte tanti ostacoli da superare e riuscirci mi aiuta a crescere e a essere una persona migliore». 

Quest’anno ha corso il Giro Donne: eccola nel prologo di Cagliari, chiuso in 38ª posizione
Quest’anno ha corso il Giro Donne: eccola nel prologo di Cagliari, chiuso in 38ª posizione

Modello Vos

Il suo modello? «Marianne Vos, è incredibile e sono felice di averle potuto chiedere qualche consiglio». Che percorsi le si addicono di più? «Devo ancora finire di scoprirmi, sono consapevole dell’atleta che posso essere, poi ho un amore innato per le classiche. Adoro il pavé, amo il freddo e odio il caldo, che è alquanto insolito per un’isolana come me. Spero di essere altrettanto imprevedibile anche in corsa».

Stagione finita, il 23 settembre ha festeggiato il compleanno a casa (foto Instagram)
Stagione finita, il 23 settembre ha festeggiato il compleanno a casa (foto Instagram)

Il ricordo più bello

Sin qui il fotogramma che porta con più gioia nel cuore è legato al terzo posto ai Giochi Panamericani in Messico nel 2019. «Era l’ultimo anno – racconta – che correvo per la squadra dell’Uci che cerca di aiutare giovani ciclisti a emergere in tutto il mondo. Mi sono staccata dal gruppo delle migliori, ma ho tenuto duro e ho combattuto per rientrare, grazie anche all’ammiraglia che mi supportava. Sono tornata sotto quando mancavano 2,5 chilometri al traguardo, peraltro con l’arrivo in salita, per cui le avversarie che si giocavano con me il bronzo in quel gruppetto immaginavano che non avrei dato alcun filo da torcere a loro. Invece, sempre il meccanico, ha cominciato a gridarmi che stavo lottando per il terzo posto: non so dove ho trovato le energie, ma ho sprintato e battuto tutte in quel gruppetto per mettermi al collo il bronzo. E’ stata una figata ed è uno dei ricordi più belli».

La sfida per il 2023? Taniel sorride e ammette: «Non lo so ancora, non ho guardato così avanti nel futuro. So che però tante sfide mi aspettano». E lei è pronta a sprintare senza timori.