Bmx, la culla del ciclismo: vediamo le carte del cittì Lupi

12.11.2021
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Nei primi giorni di questa settimana, la Bmx si è sentita per la prima volta parte del ciclismo italiano. Niente di cui stupirsi, dato che il meeting di Milano in cui la Federazione ha riunito i tecnici federali è stato il primo in cui siano state davvero coinvolte tutte le componenti. Per questo Tommaso Lupi, che della specialità è il commissario tecnico, mostra evidente soddisfazione.

«Avevamo avuto occasioni di scambio con le altre discipline del fuoristrada – dice – mai tutti insieme. L’ho trovato molto produttivo. Ho parlato con Roberto Amadio che secondo me ha dato un plus concreto e mi ha fatto un’ottima impressione, perché è un uomo di poche parole e tanti fatti».

Momento del meting dei tecnici federali a Milano a inizio settimana (foto Fci)
Momento del meting dei tecnici federali a Milano a inizio settimana (foto Fci)

Prima volta in velodromo

Il primo contatto con Lupi lo avemmo a febbraio, quando ci fermammo a Montichiari incuriositi dalla presenza dei chiassosi atleti della Bmx nel tempio silenzioso del ciclismo. Si sperava ancora nella qualifica di Fantoni per le Olimpiadi di Tokyo e si trattava di un mondo davvero da scoprire. Poi “Jack” alle Olimpiadi c’è andato e nei mesi successivi Radaelli ha vinto i mondiali juniores a Papendal (con Lupi nella foto di apertura), mentre nel round turco di Coppa del mondo sono arrivati due vittorie e un podio.

La stagione si è chiusa il 31 ottobre, agli atleti sono stati lasciati dieci giorni di stacco e poi sarà tempo di ripartire. Nel frattempo, approfittando della sosta, chiediamo a Lupi di tracciare un bilancio e guardare in avanti.

Ci si poteva aspettare che sarebbero venuti questi risultati?

Con gli under 23 si poteva immaginare. Per la categoria è stato un debutto non ufficiale, dovrebbe diventarlo il prossimo anno. Sapevamo di avere un’ottima squadra juniores e i risultati lo hanno confermato. I ragazzi stanno crescendo bene anche a livello fisico. Atleti che con la bici ci hanno sempre… giocato, disponendo di un pacchetto tecnico notevole. Adesso hanno aggiunto anche i cavalli. Adesso nelle competizioni internazionali, la squadra italiana è una delle più osservate.

Dieci giorni di stacco e poi?

E poi, con i calendari ancora approssimativi in attesa che Uci e Uec li ufficializzino, a fine novembre faremo tre giorni di test fisici con il pool tecnico di Diego Bragato e Marco Compri.

Giacomo Fantoni ha infine ottenuto la qualifica per Tokyo nel suo ultimo anno di attività
Giacomo Fantoni ha infine ottenuto la qualifica per Tokyo nel suo ultimo anno di attività
Ci eravamo incontrati in pista, ma la pista adesso è chiusa…

E a me dispiace molto, perché mi sarebbe piaciuto inserire un allenamento in pista una volta alla settimana con il supporto di Marco Villa. Però abbiamo parlato per vedere se si può infilare qualcuno dei nostri in eventuali raduni dei pistard, ma prima di progettarlo abbiamo bisogno di organizzare il settore. I tre allenamenti di febbraio diedero ottimi risultati.

Del resto anche un fenomeno della velocità come Harrie Lavreysen viene dalla Bmx e lo rivendica con orgoglio…

Infatti anche i miei ragazzi hanno il sentore di sviluppi interessanti, che noi come tecnici dobbiamo supportare. Conoscono bene il percorso tecnico di Lavreysen, quello che in Italia ha limitato questo tipo di scambio è il fatto che non ci sia da tempo un team della velocità. Non è un’accusa, è un fatto. Non sapendo con chi interfacciarti, non potevi iniziare nessuna collaborazione.

Secondo te ci sarebbe qualcuno dei tuoi interessato alla pista?

Decisamente sì. Stavamo addirittura per concretizzare la prova di due ragazzi per gli europei ad agosto, ma poi non se ne è fatto nulla. Sinceramente come tecnico e con la massima obiettività, anche se potrei sembrare di parte, dico che la Bmx è un’ottima fonte di approvvigionamento di atleti completi sotto tutti i punti di vista, tecnico e atletico.

Quindi, prossimo step i test fisici e poi?

Test fisici dal 26 al 28 novembre coinvolgendo anche gli junior. Poi faremo dei training camp in Italia o all’estero, magari su piste che ospiteranno la Coppa del mondo. E poi vorrei finalmente aprire il settore femminile, sul quale siamo tanto in ritardo. Vorrei creare un gruppo di lavoro indipendentemente dal livello tecnico delle ragazze. E’ un’urgenza e per costruire un movimento dovremo partire da una base larga.