Autunno sulle montagne russe per Balsamo, ma ora vacanze…

15.10.2024
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Correre il mondiale tre giorni prima di sposarsi. Correre il Simac Ladies Tour pochi giorni dopo averlo fatto. Nell’autunno di Elisa Balsamo e Davide Plebani c’è stato anche questo, con la coloratissima festa nel mezzo in cui gli sposi hanno proposto agli invitati un dress code non comune. Abbiamo sempre pensato che per fare i corridori serva uno spirito libero. Oppure semplicemente lo stesso tocco di originalità che ha fatto del loro matrimonio una festa variopinta e allegra.

«Abbiamo deciso per il primo ottobre perché sognavamo di fare una cosa all’aperto – dice Elisa con allegria contagiosa – e se avessimo aspettato la fine di ottobre, non sarebbe stato possibile. Alla fine il tempo è stato dalla nostra parte. Siamo riusciti a fare quello che volevamo e sapevo che dopo avrei ancora dovuto correre. Il mondiale invece è stato una chiamata dell’ultimo momento. Sono stata più che contenta di aiutare la squadra, soprattutto perché Sangalli mi aveva detto subito il mio compito sarebbe stato aiutare nei primi 70 chilometri, affinché Elisa Longo Borghini potesse prendere il circuito davanti. E alla fine c’è una grande differenza fra andare a una gara e avere le pressioni di essere il capitano o farlo come è stato a Zurigo. Sapevo di dover dare comunque il massimo, ma senza la pressione del risultato».

Il matrimonio fra Elisa Balsamo e Davide Plebani si è celebrato il 1° ottobre sul Lago d’Iseo (Instagram/@hardyccphotos)
Il matrimonio fra Elisa Balsamo e Davide Plebani si è celebrato il 1° ottobre sul Lago d’Iseo (Instagram/@hardyccphotos)
Come è stato ritrovarsi in gruppo con alcune compagne che erano state al tuo matrimonio?

Abbiamo riso parecchio. Ad esempio con Yaya (Sanguineti, ndr), nelle prime tappe scherzavamo dicendo che stessimo ancora sudando gin tonic. Però alla fine io sono stata contenta di correre perché purtroppo a causa della caduta sono andata in forma alla fine della stagione e il Simac mi ha dato la possibilità di portare a casa qualche risultato. Mi sentivo ancora in crescita e quindi alla fine è valsa la pena di andare a correre.

Se sei ancora in condizione, allora potevi andare ai mondiali su pista, no?

Diciamo che lì è un discorso un po’ diverso e alla fine rimango ferma sulla decisione che ho preso alle Olimpiadi. E’ una ferita ancora aperta, ne ho parlato anche con Marco. Ho bisogno di prendermi un po’ di pausa dalla pista. Questo non vuol dire che non ci andrò più, assolutamente. Comunque mi piace e penso che sia importante anche per la strada. Però ho deciso che questo mondiale lo guarderò da spettatrice.

Cancellate le Olimpiadi, si può dire che dal Romandia in avanti la stagione si è raddrizzata?

Sì. Sono molto contenta della mia primavera, però la caduta ha distrutto tutto. Anche a Burgos mi sentivo bene e poteva essere un buon avvicinamento per le Olimpiadi. Però purtroppo con i se e con i ma ormai non si va da nessuna parte. Tenevo tantissimo ad andare a Parigi e ho fatto l’impossibile esserci, ma purtroppo la condizione era quella che era. Al Romandia sono tornata a vincere ed è stata una grande soddisfazione. All’europeo ho riconosciuto delle belle sensazioni. Forse è la prima volta che finisco una stagione non esausta e potrebbe essere una buona cosa riprendere il prossimo anno da dove mi sono fermata.

Il 6 settembre a Losanna, oltre 5 mesi dall’ultima vittoria, Balsamo torna al successo nel Tour de Romandie. Battuta Kopecky
Il 6 settembre a Losanna, Balsamo torna al successo nel Tour de Romandie. Battuta Kopecky
Dopo la medaglia di bronzo di Davide a Parigi, scrivesti in un messaggio che si era trattata della più grande emozione di sempre legata al ciclismo. Ti va di mettere in fila le emozioni di questa stagione?

Sicuramente il matrimonio sopra ogni cosa di sempre, però non c’entra con la bici. Parlando di sport, vedere Davide vincere il bronzo è stata davvero una delle cose più belle. E’ stato davvero emozionante e in qualche modo mi ha fatto fare pace anche con quel velodromo. La vittoria al Romandia è stata la più bella di quest’anno, per tutto quello che c’è stato dietro. La vittoria al Binda è stata un’altra grande emozione. Il secondo posto alla Roubaix all’inizio è stata una grande delusione. Però poi quando sono tornata a casa, mi sono resa conto che se me l’avessero detto prima, avrei messo la firma. Davvero non immaginavo di poter arrivare lì a giocarmi una gara del genere. E forse questo mi ha aiutato ad aprire gli occhi e capire che ce la posso fare, che può essere nelle mie corde. Quindi quel secondo posto si è trasformato in una sensazione molto positiva.

Quante volte nella tua testa hai rifatto quella volata contro Lotte Kopecky?

All’inizio ci ho pensato un po’ di volte, adesso però basta. Penso che uno dei miei punti di forza sia quello di riuscire abbastanza facilmente a lasciare le cose alle spalle e andare avanti. Ovviamente la riguardi per imparare dagli errori. Però una volta che ho capito che magari avrei potuto aspettare un attimo di più a lanciare la volata, basta. L’ho capito e ci riproveremo l’anno prossimo. Ormai questo è andato.

Secondo te il matrimonio cambierà di tanto la vita, oppure eravate già sposati e non lo sapevate ancora?

Secondo me sarà così. Era già qualche anno che vivevamo insieme, quindi in realtà a livello pratico non cambia nulla. Però penso che sia stata veramente una giornata splendida per noi. Abbiamo fatto una bella festa insieme alle persone a cui vogliamo più bene. Penso che sia stato bello coronare la nostra storia col matrimonio che per noi è una cosa importante, un percorso di vita.

A Zurigo, per dare man forte a Longo Borghini: i mondiali di Balsamo a 3 giorni dalle nozze
A Zurigo, per dare man forte a Longo Borghini: i mondiali di Balsamo a 3 giorni dalle nozze
Le foto e tutti quei colori davano un grande senso di allegria…

Diciamo che abbiamo alimentato la fantasia dei nostri ospiti. Il nostro dress code era “un tocco di pazzia”. Volevamo che ciascuno potesse esprimersi come meglio credesse, non volevamo imporre nulla e lasciare la libertà. In realtà è venuta una cosa bellissima, perché a noi piacciono le cose colorate e sembravamo quasi tutti abbinati. Eravamo talmente colorati, che sembrava quasi fatto apposta.

A proposito di colori, la tua maglia Santini con gli unicorni diventerà la maglia di una nuova squadra giovanile. Come è andata?

Diciamo che quando purtroppo la Valcar ha chiuso, Davide ed io ci siamo guardati e abbiamo detto che sarebbe stato bello fare qualcosa per aiutare le ragazze. Alla fine se io sono arrivata dove sono, è perché ho sempre trovato qualcuno che mi ha aiutato. E soprattutto la Valcar è stata un punto di riferimento importante. Così ne ho parlato con Davide Arzeni e abbiamo cercato di unire le forze. Io ho deciso di sponsorizzare questa squadra appena nata e dare il mio supporto. Quanto alle divise, visto che piacevano, abbiamo deciso di usare quell’idea per la squadra.

L’ultima domanda, restando collegati alla Valcar. Quando sei ripartita al campionato italiano, dicesti di aver pensato anche di mollare. Una tua ex compagna, Marta Cavalli, non è ancora tornata in gruppo, pagando il conto delle troppe cadute. Esiste una ricetta per venirne fuori oppure ognuno la vive a modo suo?

Questa è una domanda molto interessante. Io credo che sia diverso per ciascuno, per cui posso parlare per me. Una cosa è molto importante: le persone che ti circondano. Per me il supporto di Davide, della mia famiglia, delle persone di cui mi fido, anche della squadra, dello staff che lavora sempre con me, è stato fondamentale. Da soli per me non si riesce ad andare oltre dei momenti così difficili. Farsi male è veramente una cosa brutta, avere dolore fisico è proprio brutto. Quindi secondo me da soli non è possibile ed è per questo che io ho sempre creduto nell’importanza del sapermi circondare magari di poche persone, però di grande fiducia. E alla fine in questi due anni si è rivelata la scelta vincente.

Il secondo posto agli europei dietro Wiebes è stato la conferma delle buone sensazioni di Balsamo al Romandia
Il secondo posto agli europei dietro Wiebes è stato la conferma delle buone sensazioni di Balsamo al Romandia
Quando sei lì, diciamo nel buco nero, fa più male più il ricordo del dolore provato o la paura che possa succedere di nuovo?

Devo dire che, tra virgolette, sono stata fortunata. La prima caduta è successa in una dinamica di gara che per fortuna non succede spesso, forse se fosse stata una caduta di gruppo sarebbe stato diverso. Invece quest’anno la mia fortuna più grande è stata che io della caduta a Burgos non mi ricordo nulla.  Quando chiudo gli occhi, mi succede spesso di rivivere la mia caduta alla Ride London. Chiudo gli occhi e, senza che io lo decida, mi trovo quell’immagine e questo può spaventare e bloccarti. Invece della Spagna non mi ricordo niente, non so neanche bene cosa sia successo. Ho riguardato le immagini, però in realtà per me è un buco nero. E questo mi è stato di grandissimo aiuto.

Vuoi dire che la botta in testa a qualcosa è servita?

Esatto (ride, ndr).

E’ tempo di vacanze ora?

Sì, partiamo lunedì prossimo e ci facciamo una bella luna di miele. Stati Uniti Occidentali e Hawaii. Ci rivediamo in Spagna al primo ritiro. Adesso per un po’ si pensa ad altro, come quando ti sposi e hai solo voglia di sparire.