Aria nuova alla UAE Adq e il 2024 con gli occhi di Arzeni

03.01.2024
6 min
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Pochi giorni al via della nuova stagione. Fra due giorni il primo gruppo di ragazze del UAE Team Adq partirà per l’Australia, mentre le altre si ritroveranno da lunedì sulle strade spagnole. Davide Arzeni, il Capo che la squadra emiratina ha voluto sull’ammiraglia, ragiona sulle atlete a sua disposizione. Fra le novità dal nuovo anno, c’è che i direttori sportivi non saranno più coach delle loro atlete, per cui Arzeni ha smesso di allenare Persico, Consonni, Carbonari e Gasparrini. Niente di troppo strano, a dire il vero, anche nelle altre WorldTour funziona così. Semmai suona insolito il fatto che dopo i primi quattro giorni del ritiro di Oliva di dicembre, fatti i programmi, i direttori sportivi siano stati mandati a casa, lasciando le ragazze con gli allenatori. Se il ritiro serve per creare intesa fra atlete e chi le guiderà in corsa, questo è decisamente anomalo.

Davide Arzeni con Silvia Persico: da quest’anno il tecnico non prepara più la bergamasca, che punta su Fiandre e Giro
Arzeni con Persico: da quest’anno il tecnico non prepara più la bergamasca, che punta su Fiandre e Giro
Rispetto al primo anno, la struttura del team sembra più solida. Tutti i ruoli coperti, Cherie Pridham come general manager e i diesse a sua disposizione.

La divisione dei ruoli avviene anche in altre squadre, quindi mi sta anche bene, anche se io ho la passione per l’allenamento. La struttura è divisa in aree, quindi a livello di organigramma sembra tutto più strutturato. Ci sono l’head of performance, l’head of sport, il responsabile dell’area medica, quello della nutrizione e c’è il responsabile della comunicazione. E’ cominciato tutto da pochissimo, quindi dovremo capire bene come andranno le cose. Non c’è invece la suddivisione delle atlete per direttori sportivi, forse perché 16 ragazze sono ancora un numero gestibile trasversalmente. Semmai la divisione sarà per calendario e caratteristiche tencniche.

Sarebbe a dire?

Ci sono atlete che fanno le classiche delle Fiandre, chi quelle delle Ardenne e ci saranno dei direttori sportivi che faranno le une o le altre. Quindi inevitabilmente si ritroveranno a lavorare per periodi più lunghi con lo stesso gruppo di ragazze. Io ad esempio farò tutta la parte fiamminga fino alla Roubaix e sarò con le ragazze che le hanno nel programma. Siamo in cinque direttori, ognuno farà la sua parte. Per cui anche se tutti sanno che Arzeni per passione farebbe tutto il calendario, mi occuperò delle corse delle Fiandre, poi di gare come la Ride London, il Liberazione e poi del Giro d’Italia.

Punterete ancora su Persico e Magnaldi? Come dividerete le ragazze per la classifica dei Giri?

Salvo qualche sorpresa, i nomi sono quelli e anche la ragazza russa, Alena Ivanchenko, che secondo me è portata per le corse a tappe. Deve solo risolvere i problemi di visto con la Russia, perché non ha quello definitivo per lavorare in Europa e ogni tre mesi deve richiederne uno nuovo, ma stiamo lavorando perché presto lo abbia. L’idea sarebbe di proporre a Erica Magnaldi di ripetere il calendario 2023, dato che ha funzionato bene. Quindi Vuelta, Giro e Tour, però scegliendone uno su cui puntare forte e l’idea è che sia il Tour de France.

Per Arzeni, con la condizione dei mondiali di Glasgow, Consonni potrebbe fare un grande Fiandre (foto Instagram)
Per Arzeni, con la condizione di Glasgow, Consonni potrebbe fare un grande Fiandre (foto Instagram)
Come mai?

Non c’è una crono lunga e, anche se nelle prime tappe in Olanda ci sarà vento, lei è migliorata molto. Per cui con il suo coach abbiamo pensato che il Tour sia la corsa ideale per fare classifica, con il finale sull’Alpe d’Huez che la potrebbe favorire. Anche se mi resta il dubbio se sia più dura l’Alpe o la doppia scalata del Block Haus che faremo al Giro d’Italia. Sono 3.600 metri di dislivello in una sola tappa, va vista bene.

Prima del Giro ci saranno le corse fiamminghe, con chi andrete?

Lì secondo me abbiamo una squadra molto competitiva. C’è Silvia Persico con un anno in più. Farà anche qualcosa delle Ardenne, ma si dedicherà di più alle Fiandre, le corse che a lei piacciono di più. L’anno scorso ha fatto una super gara e secondo me avrebbe anche meritato il podio. Si è ritrovata in mezzo a tre della SD Worx e poi con Lotte Kopecky e alla fine abbiamo visto come è finita.

Un obiettivo potrebbe essere quello di ritrovarsi in finale quantomeno con due ragazze?

Questo è un obiettivo importante, sicuro, quello che ci è mancato l’anno scorso. Eravamo sempre presenti in tutti i finali, ma con una sola ragazza. L’obiettivo è quello di arrivarci con due o più atlete che possano giocarsi il podio, permettendo anche a chi è in ammiraglia di… divertirsi un po’ di più con qualche tattica. Se in un gruppetto di dieci, la SD Worx ne ha tre e tu solo una, hai poco da inventare. Ma l’obiettivo è questo, lo avete centrato.

Gasparrini ha corso spesso con Bastianelli, spiega Arzeni, per acquisirne il mestiere e l’esperienza. Qui a De Panne
Gasparrini ha corso spesso con Bastianelli, spiega Arzeni, per acquisirne mestiere ed esperienza
E chi vedi a giocarsi un Fiandre sino in fondo?

Per esempio per il Fiandre, oltre a Sivlia vedo Bertizzolo e se Chiara Consonni ritrova la condizione che aveva ai mondiali di Glasgow, ci metto anche lei. Se va a quel modo, nelle classiche di questo tipo non fa regali a nessuno. Certo, bisogna fare i conti con gli avversari che sono fortissimi.

Lei ha vinto Waregem, quanto è più duro il Fiandre per le ragazze?

Tanto. Forse a Waregem c’è più pavé, ma ad esempio non c’è il Vecchio Qwaremont. Quello per gli uomini è un punto importante, ma per le donne è una salita vera. E’ lungo 3 chilometri e mezzo al 4-5 per cento, se lo misuri da sotto, ma credo che Chiara possa fare bene. E poi c’è la Gasparrini, che deve confermare la sua crescita. Sarà all’ultimo anno da under 23, quindi l’ultimo anno da giovane, mi aspetto che anche lei venga fuori bene. Insomma, secondo me arriviamo con una squadra abbastanza solida e anche i nuovi acquisti non mi dispiacciono.

Ora che Marta Bastianelli ha smesso, chi potrà prendere il suo posto in squadra?

Credo che a livello atletico, possa essere proprio Gasparrini, che non per caso ha fatto tutta la scorsa stagione in camera con lei. A livello di personalità, invece in quel ruolo la leader naturale potrebbe essere Sofia Bertizzolo. Però di Bastianelli io ne ho conosciuta una sola, sono stato il direttore sportivo della sua ultima vittoria. Con Marta mi sono trovato benissimo, non avevo mai lavorato con un professionista di questo calibro, ma credo che al mondo ce ne siano veramente poche come lei, quindi per me è stata fonte di insegnamenti per il mio futuro. Un vero onore.

Anastasia Carbonari (al centro) è stata voluta nel team WorldTour dalla dirigenza (foto UAE Team Adq)
Anastasia Carbonari (al centro) è stata voluta nel team WorldTour dalla dirigenza (foto UAE Team Adq)
Avete fatto firmare in extremis Anastasia Carbonari.

E ne sono contento, anche perché il suo nome è venuto direttamente dal management della squadra. Ha 24 anni, però come carriera è ancora giovane, nel senso che ha cominciato a respirare un po’ di WorldTour con me alla Valcar. Intanto è una ragazza che farà le Olimpiadi, i mondiali e anche gli europei. E se il percorso non è durissimo, come agli europei di due anni fa, può fare la sua parte (a Monaco 2022, Anastasia fu 13ª nella volata del gruppo, ndr). Per lei questo è un anno veramente decisivo. Sta lavorando tanto con il suo preparatore e dicono che di solito il lavoro paga, quindi mi aspetto una buona stagione.

Programmi immediati?

Il primo gruppo parte a breve per l’Australia e oltre a Bertizzolo ci sarà Dominika Wlodarczyk, una giovane ragazza polacca che potrebbe essere la rivelazione dell’anno. Noi invece partiamo con un altro ritiro lunedì prossimo e saremo via fino al 23, due giorni prima dell’inizio delle gare di Mallorca. Faremo le tre prove della Challenge di Maiorca. Insomma, stiamo per cominciare. E abbiamo tanta carne al fuoco.