Almeida, testa a Barcellona. Crono e sprint la via per un altro podio

08.08.2023
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Un Giro d’Italia corso da protagonista, un campionato nazionale (a crono) vinto e una lunga estate per recuperare, riflettere e preparare la Vuelta. Joao Almeida a Roma era riuscito a guadagnare il suo primo podio in un grande Giro. Il che lo ha proiettato, se non proprio in una nuova dimensione, in uno stato di maggiore consapevolezza di se stesso.

In gruppo Joao è uno degli atleti più rispettati e in vista. E al Tour de Pologne abbiamo potuto osservare tutto ciò dal vivo per un’intera settimana. Si muoveva da leader. Il tutto senza considerare che è stato protagonista assoluto della corsa con Mohoric fino all’ultimo traguardo volante.

Almeida dopo la crono del Lussari al Giro. Ci eravamo lasciati così…
Almeida dopo la crono del Lussari al Giro. Ci eravamo lasciati così…

Con la Spagna in testa

Un vero spettacolo. Sui veloci arrivi polacchi Joao ha lottato con corridori più esplosivi ed è sembrato essere il “primo Almeida”, quello del Giro d’ottobre quando in maglia rosa sprintava con Ulissi a Monselice o staccava i rivali della generale a San Daniele del Friuli. Una brillantezza da finisseur ritrovata che potrebbe essere un’arma da non sottovalutare in chiave abbuoni alla Vuelta.

Lo avevamo lasciato con le gambe distese su una sedia dietro al podio del Lussari.

«Sto bene – ci ha detto il corridore della UAE Emirates – questa estate è filata secondo i programmi. Dopo il Giro ho fatto i campionati nazionali, sia su strada che a crono, e poi sono salito in altura, per preparare le prossime gare avendo la Vuelta come focus principale».

«In ritiro ho lavorato con regolarità. Nel senso che non ho cambiato nulla. Ho cercato di lavorare bene su ogni aspetto, soprattutto sulle salite dure. Mentre il Tour de Pologne è stato molto importante per ritrovare la brillantezza».

Almeida sfortunato a Glasgow. E’ caduto nel trasferimento picchiando polso e gamba sinistra (si notano i segni). Farà comunque la crono
Almeida sfortunato a Glasgow. E’ caduto nel trasferimento picchiando polso e gamba sinistra (si notano i segni). Farà comunque la crono

Ayuso, amico e rivale

Ma come spesso accade oggi dopo i ritiri, e come avevamo accennato, Almeida è parso subito in condizione. E’ venuto via dalla Polonia (anche lui diretto a Glasgow) con un secondo posto incoraggiante – pensate che dopo oltre mille chilometri di gara ha perso per un solo secondo – la sensazione è quella di un atleta che può fare molto. E che in qualche modo vuol mettere subito i puntini sulle “i”.

La concorrenza in Spagna è alta e in casa c’è un “rivale” mica da ridere: Juan Ayuso. Ma su questo aspetto Almeida appare forse più tranquillo di quello è.

«La convivenza con Juan? Io credo che andrà bene. Siamo amici e facciamo spesso l’altura insieme. Abbiamo passato anche questi ultimi giorni insieme ad Andorra (erano sull’Envalira, dove hanno affrontato diverse salite che ci saranno alla Vuelta, ndr). Partiamo alla pari e poi facciamo la nostra corsa. Io non dovevo andare forte al Polonia per poter dire di essere il leader in Spagna, ma per valutare le mie sensazioni, per fare la mia gara… e provare anche a vincere».

Il discorso della leadership e della fiducia era un aspetto che Almeida aveva già toccato dopo il Giro d’Italia. In particolare aveva parlato dell’importanza di aver vinto in salita battendo i rivali nel testa a testa, come aveva fatto sul Bondone, e dell’imparare ad essere il capitano della squadra. Aveva sottolineato come questa cosa non si apprendesse dalla sera alla mattina.

Joao crede molto nella crono iridata: un test fondamentale in vista della Vuelta. A fine giugno aveva vinto il titolo nazionale in questa specialità
Joao crede molto nella crono iridata: un test fondamentale in vista della Vuelta. A fine giugno aveva vinto il titolo nazionale in questa specialità

Crono, all-in

In Spagna sarà un po’ come rivivere il Giro d’Italia. A giocarsi la corsa ci saranno appunto Joao, Thomas, Roglic, Caruso… 

«E’ vero! Tutto uguale… Sarà un po’ come al Giro ma in una gara diversa. Una gara diversa per le sue frazioni più piccole e nervose, ma anche perché farà più caldo. Al caldo ti ci devi preparare bene… ma alla fine vince sempre il più forte».

Vince il più forte: lo abbiamo visto anche in questo mondiale. I più forti erano tutti lì davanti… nonostante un percorso altimetricamente non troppo selettivo. I primi nomi in ottica Vuelta che fa Almeida sono Remco e Roglic, i più temuti secondo lui. «Ma – va avanti – sono tanti i nomi forti che ci sono. Non sono facili da battere perché tutti vanno forte sia a crono che in salita. Qual è il segreto? Avere più gamba di loro!».

Proprio sulla crono il portoghese continua a fare leva non poco. Anche in Polonia i suoi tecnici ci hanno riferito che andrà al mondiale soprattutto per fare bene nella prova contro il tempo. Per lui i chilometri contro il tempo potrebbero essere il grimaldello per il podio di Madrid. Intanto si parte con la cronosquadre di Barcellona.