Saby Sport e Road to Equality: una storia tutta da raccontare

24.10.2022
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Raccontiamo una bella storia, a margine del recente mondiale gravel che si è disputato in Veneto, dove le sorelle afgane Yuldoz e Fariba Ashimi sono riuscite a partecipare con la maglia della propria nazionale – disegnata e prodotta da Saby Sport – grazie all’impegno dell’associazione sportiva fondata da Alessandra Cappellotto “Road to Equality”.

Un oro mondiale e due bronzi, due partecipazioni olimpiche e il Collare d’Oro al Merito Sportivo: tutto questo è Alessandra Cappellotto, prima donna italiana ad aver vinto un mondiale di ciclismo su strada. Una campionessa in sella, ma soprattutto nella vita, da sempre socialmente attiva con particolare attenzione alla parità di genere. La Cappellotto è stata la prima donna ad essere consigliere della Federazione Ciclistica Italiana e vice-presidente ACCPI, mentre nel 2017 ha creato il CPA Women di cui è Managing Director. Ed appena l’anno scorso, come naturale prosecuzione del CPA Women, la Cappellotto ha fondato “Road to Equality”, l’associazione sportiva dilettantistica che, attraverso il ciclismo, promuove l’emancipazione femminile nei paesi in via di sviluppo e in tutti quelli in cui le donne non godono di diritti. Ed è proprio grazie alla sua associazione che ben 14 persone afghane hanno trovato rifugio in Veneto.

Yuldoz e Fariba Ashimi davanti alla sede di Saby Sport
Yuldoz e Fariba Ashimi davanti alla sede di Saby Sport

Si è realizzato un sogno

Come ben sappiamo, dall’agosto del 2021 l’Afghanistan conosce una nuova e triste fase storica che a seguito del rientro del regime talebano priva le donne di qualsiasi diritto fondamentale, incluso quello di competere sportivamente. Per loro, quindi, l’unica via di salvezza era la fuga… Ma il grido di aiuto di alcune cicliste afghane, tra cui Yuldoz e Fariba Ashimi, non è rimasto inascoltato, e grazie alla collaborazione della Farnesina si è riusciti a portare in salvo ragazze e i loro familiari.

«Yuldoz e Fariba Ashimi devono ancora prendere le misure con il ciclismo europeo – ha dichiarato Alessandra Cappellotto – un cammino che potrebbe durare qualche anno, ma essere qui con noi, al sicuro, e continuare con la loro passione è il risultato più importante. La mia associazione le ha accolte proprio per concedere loro un’opportunità di riscatto. Il ciclismo è stato la loro salvezza. Stanno vivendo un sogno e aver partecipato al primo mondiale gravel è già stato un successo enorme».

La gioia di Alessandra Cappellotto sul traguardo di Cittadella
La gioia di Alessandra Cappellotto sul traguardo di Cittadella

Una maglia fortemente simbolica

Yuldoz e Fariba, rispettivamente 19 e 21 anni, hanno corso al primo mondiale gravel nella categoria Elite con la maglia dell’Afghanistan, riconosciuta dall’UCI e fortemente simbolica, proprio perché è quella che veniva indossata dagli atleti afghani prima della presa del potere da parte dei Talebani. Grazie al sostegno di Alessandra Cappellotto e della sua associazione, anche le cicliste Lija Laizane (Lettonia) e Nicole D’Agostin (Italia) hanno partecipato al mondiale, rispettivamente nella categoria Elite Donne e Master 19-34 anni. La professionista Ljia ha guadagnato il 16° posto, mentre Nicole ha addirittura salita sul podio meritandosi una bellissima medaglia di bronzo!

«Sono felice – ha aggiunto la Cappellotto – che Road to Equality abbia potuto aiutare ben quattro cicliste, di tre nazioni differenti a partecipare a questi campionati del mondo. Vedere le due sorelle afghane Yuldoz e Fariba indossare la maglia della loro nazione confezionata per l’occasione dagli amici dell’azienda vicentina Saby Sport è stato come realizzare un sogno. Hanno gareggiato con caparbietà e hanno concluso la prova rispettivamente al 33mo e 39mo posto. Un ringraziamento enorme va ai collaboratori di Road to Equality, a tutte le persone che donano il loro tempo alle atlete, chi per pedalare con loro, chi per aiutarle negli impegni quotidiani, chi per aiutarle nello studio, ma trattandosi di una manifestazione sportiva voglio ringraziare soprattutto il diesse Maurizio Dal Santo per il suo instancabile impegno».

Saby Sport

RoadtoEquality