Nuova casa per Sun Times: Pelosi ci guida nel Sun Space

20.07.2022
7 min
Salva

Poco meno di due anni fa, dovendo realizzare la struttura di bici.PRO, ci trovammo a La Spezia per incontrare Francesco Pelosi e lo staff della sua Sun Times. Girando per la città in un attimo di pausa, Francesco ci mostrò quel che restava del Cinema Diana, chiuso da un pezzo. Lo avevano comprato per farne la sede dell’agenzia, ma era talmente malmesso che si faceva fatica a cogliere quel che i suoi occhi invece illustravano con passione. Per questo, quando pochi giorni fa è capitato di fargli una sorpresa, la vista del Sun Space ci ha lasciato senza fiato.

Sun Times è un’agenzia di marketing con sedi a La Spezia e Milano. La squadra è composta da professionalità con storie e competenze differenti, che permette di interfacciarsi bene con le esigenze dei clienti più disparati. Francesco è stato compagno di tanti chilometri e storie di ciclismo, ma da qualche anno ha scelto di dedicarsi a tempo pieno all’agenzia costruita e resa grande con il socio Nicholas Figoli.

Corridore e studente

Quel che più colpisce nell’intera storia è la sua genesi e la rapidità con cui il tutto ha preso il largo. Francesco era un dilettante quando lo conoscemmo. Iscritto all’università, certo, ma quando sei nella bolla del ciclismo, difficilmente si parla d’altro. E lui invece, conclusi gli studi e giunto all’ultimo anno di attività, aveva già fondato la sua azienda. Di lì in avanti si sarebbe occupato anche di comunicazione per Scinto e Citracca, in procinto di sbarcare tra i pro’.

«L’ho fondata che avevo 21 anni – racconta Pelosi, davanti a un caffè nel centro della sua città – ma nei primi otto l’ho portata avanti continuando a lavorare nel ciclismo. Il mio socio, Nicholas Figoli, stava seguendo un percorso di marketing, fra l’Italia e Parigi. Finché nel 2013 venne il giorno in cui gli dissi: “Adesso o mai più!”. Lui si licenziò e ad aprile mi raggiunse. Eravamo in otto».

Francesco Pelosi, il socio Nicholas Figoli e il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini
Francesco Pelosi, il socio Nicholas Figoli e il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini

Un team di 60

Il 2016 è l’anno in cui l’agenzia comincia a crescere. Nel portfolio iniziano ad accumularsi clienti ed esperienze importanti. Philips e Huawei nelle tecnologie con qualche blitz di rilievo nella cosmesi e un occhio sempre fisso al mondo dello sport, che ancora oggi con Enervit si affianca a brand come Oppo e Wella, passando per Segafredo e Nivea.

«Così, finita l’esperienza con la Nippo-Fantini – prosegue Pelosi – nel 2019 abbiamo deciso di tagliare tutto e concentrarci soltanto sull’agenzia. E ora siamo in 60: 15 qui a Spezia e 45 a Milano, tanto che qui abbiamo inaugurato il Sun Space e lassù abbiamo appena preso un nuovo ufficio in zona Navigli. La nostra prospettiva è diventare un riferimento fra le agenzie indipendenti».

Da La Spezia a New York

Ma oggi si parla del Cinema Diana: il Sun Space di via Sapri, con l’insegna originale e l’azzurro tipico della città. Sede dell’agenzia. Palcoscenico a disposizione della città. Spazio di co-working. Miniera delle idee. E quando qualcuno fa una cosa bella per la propria città, oltre al compiacimento per il risultato in sé, ha l’orgoglio del figlio tornato in porto dopo un lungo viaggio, con qualcosa di importante da offrire. Anche se di fatto, da qui Francesco non se ne è mai andato.

«Quello che abbiamo voluto fare – spiega – è stato portare il nostro mondo a Spezia. La risposta forte alla domanda di una città che sta cambiando. Vogliamo che chi entra nei nuovi locali possa pensare di essere a New York e nel contempo capisca di trovarsi in un territorio unico, in una città aperta che sta trovando un imprinting positivo. Abbiamo preso un cinema, lo abbiamo ristrutturato e abbiamo riqualificato una parte centrale della città. Daremo il nostro spazio alle aziende. Agli eventi di cultura. Mi piacerebbe portarci i Ted Talks. Fare in modo che gli spezzini abbiano un palco utilizzabile nel centro della città».

La scuola del ciclismo

Resta da capire che cosa c’entri il ciclismo in tutto questo. E anche se la sensazione è ben chiara, la risposta di Francesco chiude il cerchio.

«Il ciclismo è stato il mio militare – sorride – e poi con le varie squadre la mia vera università di business. Ho preso quello che ho vissuto nella quotidianità di corridore e poi nella vita dei team e l’ho trasferito nel mondo del lavoro. Mi ha dato tanto. Siamo fieri di avere Enervit fra i nostri clienti. C’è una sorta di fil rouge che unisce gli anni in bici a quello che sono oggi. Ho corso per 12 stagioni. Ho lavorato per altre nove come ufficio stampa e per cinque ho avuto la mia squadra. E ogni volta che voglio fare networking, porto i manager delle aziende con cui lavoro a fare dei giri in bici. In un modo o nell’altro, il ciclismo qui dentro ci sarà sempre».