La costanza nel ciclismo moderno è una dote molto apprezzata, i tifosi ed i direttori sportivi si innamorano dei corridori in grado di poter performare per gran parte dell’anno. Un ragazzo che si è fatto vedere durante tutto l’arco della stagione, senza però riuscire a conquistare la vittoria, è Francesco Busatto (foto Instagram di apertura). Atleta al secondo anno tra gli under 23 ed al primo alla General Store. In questa sua stagione è stato supportato e guidato da Paolo Rosola.
Francesco, come stai, cosa stai facendo in questi giorni?
Sto bene, la gamba la sento piena, vuol dire che la condizione c’è. Mi sto allenando un po’ ma senza esagerare visto che esco da un periodo di corse piuttosto intenso. Anche perché domenica sono partito con la nazionale per fare due settimane di ritiro al Sestriere. E’ una bella esperienza, ma non penso che prenderò parte ai prossimi impegni.
Come mai?
Il mio diesse Rosola ha parlato con Amadori e hanno deciso di non farmi andare al Tour de l’Avenir o ai mondiali. Preferiscono farmi fare le cose passo per passo, anche perché ho già corso con la nazionale quest’anno e le mie esperienze le ho fatte, si è deciso per uno stile più conservativo.
Anche perché hai fatto l’europeo, com’è andato?
Direi bene. Avevamo una tattica di squadra molto chiara, l’unico che era decretato a fare la volata se fossimo arrivati in un gruppo compatto era Parisini. Noialtri avevamo il compito di essere sempre davanti in corsa e di entrare nei vari attacchi. Devo dire che siamo stati sempre attenti e vigili, tant’è che De Pretto è entrato nell’attacco giusto. Ha fatto davvero un gran numero nel riuscire ad entrare in quel drappello.
E tu come sei andato?
Sono contento di quanto ho fatto. Alla fine è stata una gara intensa, ma non troppo dura. Sono arrivato con una buona gamba nel finale. Ho anche tirato la volata di gruppo a Parisini, io che solitamente non sono avvezzo a queste cose.
Facciamo un passo indietro, quest’anno sei stato sempre davanti ma senza vincere, soprattutto al Giro, cosa pensi che ti sia mancato?
Al Giro sono arrivato con una buona condizione, era un evento che preparavo da tutto l’inverno e ci tenevo. Nelle tappe più adatte a me sono rimasto davanti e questo mi ha reso felice. Se devo trovare il pelo nell’uovo posso dire che nell’ultima frazione con arrivo a Pinerolo, mi sono fatto sorprendere all’imbocco dell’ultimo muro, non sono riuscito a risalire e ho chiuso terzo.
Hai costanza, questa è una buona dote, hai lavorato in questa direzione?
Da aprile in poi sono stato sempre nei primi degli ordini d’arrivo, la costanza è una dote che ho sempre avuto. Chiaramente in questi due anni da under sono cresciuto molto e potrò farlo ancora. Ogni stagione ho visto dei miglioramenti e questo mi fa ben sperare per il futuro.
Dal Giro è subentrato Rosola come diesse, con lui come ti trovi?
Si vede che arriva dai professionisti, ha un modo di lavorare e di approcciarsi diverso, più strutturato e metodico. Quando partiamo per le gare sappiamo cosa dobbiamo fare ed i nostri ruoli in corsa, poi è super disponibile. Parliamo tanto insieme, è il primo a dirmi di non avere fretta di crescere, di non strafare. L’età è dalla mia parte e tutto arriverà a tempo debito.
Parla Rosola
Il nuovo diesse delle General Store ha portato una ventata di aria fresca e di esperienza. Un metodo di lavoro nuovo e metodico che consente a tutti i ragazzi di poter lavorare meglio e di non spremersi inutilmente.
Che corridore è Busatto?
E’ un buon elemento, costante nel rendimento e nei piazzamenti, manca la vittoria. Domenica ho provato a farlo correre in maniera diversa dal solito, l’ho fatto uscire dalla comfort zone.
Dicci…
L’idea era quella di farlo attaccare fin dall’inizio, ha provato due o tre volte a portare via un gruppetto, non è riuscito ad uscire ma si è mosso bene. Però nel complesso ha fatto quel che gli ho chiesto, anche la squadra ha corso molto bene. Era un esperimento un po’ estemporaneo, anche Busatto era contento, si è trovato un po’ in difficoltà perché la fuga è andata via in contropiede, ma non ha mollato si è impegnato tanto, chiudeva i buchi e cercava di entrare nei contrattacchi. Lui è un corridore abituato a stare sulla difensiva, a coprirsi. Ho voluto testarlo in un attacco da lontano, fargli fare fatica e prendere aria in faccia, le corse di secondo piano servono anche a questo, trovare modi diversi di correre.
Subentrare a metà anno non è mai il massimo.
No ma non c’erano alternative e sono contento di essere arrivato qui e di aver trovato questo gruppo. Sono uno a cui piace programmare, anche nel mio computer ho il programma delle cose da fare ogni giorno. Stiamo già lavorando per la prossima stagione.
Cosa bolle in pentola?
Vogliamo ampliare il nostro calendario, aggiungere qualche gara internazionale. Busatto ha corso con la nazionale alla Corsa della Pace, gareggiare all’estero con costanza ti fa crescere e ti permette di testarti con corridori forti. Per questo dico che vorrei con me Francesco tutto l’anno, in questo modo avrei la possibilità di fare la preparazione con lui e di gestire il suo calendario nella maniera migliore.
E’ vero che hai parlato con Amadori dicendogli di non portalo all’Avenir?
Vero. Con Marino ho parlato durante il Giro under, è un ottimo cittì, non serve che gli dica cosa fare. Ci siamo confrontati, mi ha detto che avrebbe voluto portare Busatto in ritiro e gli ho detto che sarei stato felice se lo avesse fatto. Stare due settimane con la nazionale gli può far solo bene. Avrà tempo per fare le altre gare, per il momento ha corso un europeo e la Corsa della Pace, è abbastanza carne al fuoco.