Villa cammina dietro, come sempre. Il centro di Bruges brulica di tifosi fiamminghi, che puntano all’ultima birra e poi torneranno a casa o in hotel. Da questi stessi vicoli anni fa partiva il Giro delle Fiandre, così la presenza traboccante di tifosi non è una novità. Di diverso c’è che alla partenza si cullano speranze, mentre qui l’arrivo di Ganna ha gelato Van Aert ed Evenepoel. E mentre Pippo racconta a selve di microfoni la vittoria e le sue sensazioni, il suo tecnico della pista e anche della crono lo segue con lo sguardo e il sorriso.
Non sarà come la commozione di Tokyo, ma sembri felice…
E’ andata bene, dai. E’ partito nel modo giusto, ha giostrato bene lo sforzo di 47 minuti. Gli avevamo detto che sarebbe durata sui 48, lui diceva 49 invece ha fatto ancora meno (Ganna ha vinto la crono iridata in 47’47”, ndr). E’ andato forte. Arrivava da una stagione incredibile, ma difficile da gestire. Dopo le olimpiadi era giusto riposare, non arrivare qua con troppe gare perché aveva bisogno di recuperare sia di testa che di gambe, però…
Però diceva di essere nervoso e che ha avuto bisogno dei compagni, della nazionale…
Era nervoso come sempre, ma si sa aggrappare alle persone giuste. Avrà fatto le sue telefonate, mandato i suoi messaggini a tutto il gruppo di cui si fida… E alla fine parte sempre giusto. Questa volta è arrivato giustissimo!
Com’è stata l’attesa della partenza?
Stamattina non si svegliava più, si è alzato anche tardi. Siamo arrivati giusti, abbiamo preparato bene l’appuntamento, con Velo e Cioni. Cassani gli ha dato la tranquillità. Pippo ha voluto correre a Trento la prova su strada e Davide giel’ha fatta fare. Ha voluto togliersi dalla prova in linea qui in Belgio e abbiamo riprogrammato i due mondiali. Questo l’ha azzeccato, vediamo l’altro.
Che differenza fra Bruges e Imola?
Ci credo sempre in Pippo, ma l’anno scorso è stato una sorpresa per tutti. Intendiamoci, qualcosa ci aveva fatto vedere prima, al campionato italiano e alla Tirreno. Questa volte doveva rimontare. Le Olimpiadi ci avevano fatto vedere che i campioni olimpici erano altri. Ma qui Pippo ha dimostrato di avere testa. A Tokyo aveva detto in anticipo che il circuito non era per lui, ma che con uno più adatto poteva giocarsela. Oggi ha trovato il percorso giusto e ha vinto.