Vittoria Guazzini, la notte in bianco e poi la crono dei sogni

09.09.2021
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Nomen omen. La seconda giornata degli Europei di Trento si apre con una Vittoria, di nome e di fatto, sul primo gradino. La prova a cronometro per donne under 23 va all’azzurra Guazzini che batte la tedesca Hannah Ludwig (campionessa uscente) di 39”. A completare il podio e la festa italiana c’è Elena Pirrone (a 46”) autrice di una seconda parte di gara in totale rimonta, scalzando la polacca Marta Jaskulska (a 51”) che già pregustava la medaglia di bronzo.

Al suo arrivo la toscana Guazzini – dopo aver scambiato un paio di battute di circostanza – ci aveva lasciato per andarsi a sedere sulla hot seat, col gesto delle dita incrociate sia per lei sia per la sua compagna di club e nazionale. Nel frattempo la bolzanina Pirrone, terza provvisoria, attendeva gli ultimi arrivi mentre alle transenne cercava di recuperare energie e fiato. Alla fine, quando hanno tagliato il traguardo sia la polacca che la tedesca, le nostre italiane si sono corse incontro per un abbraccio liberatorio. Oro e bronzo per due atlete che sanno come, nelle categorie giovanili, si vincono medaglie.

Un’altra raffica di medaglie per Dino Salvoldi, qui con Pirrone e Guazzini
Un’altra raffica di medaglie per Dino Salvoldi, qui con Pirrone e Guazzini

Vittoria, da Tokyo a Trento

Ce le portano in mixed zone, sono raggianti e hanno ragione di esserlo. Le sentiamo. 

Vittoria, questo di oggi è un podio quasi simile a quello degli Europei junior a Brno nel 2018: prima tu, seconda Ludwig e terza stavolta la tua compagna Pirrone. Una maggiore soddisfazione rispetto ad allora.

Sì, fino alla fine facevo il tifo per Elena (quarta all’intermedio a 2” dal podio, ndr) perché so che lei ci teneva molto e sono contentissima per questo doppio risultato. Hannah (Ludwig che correrà nella nuova Uno-X Pro Cycling Team nel prossimo biennio, ndr) è una atleta molto forte, sapevo che era la favorita ed essermi riconfermata anche in questa categoria ovviamente mi rende molto felice. Significa che i valori sono quelli, siamo buone atlete e speriamo di riconfermarci anche tra le elite.

Tra le elite sarà quello di continuare in questa specialità, portando risultati.

La cronometro mi piace molto. Anche se quando ho finito ho detto che le crono non sono belle, perchéè effettivamente bisogna un po’ volersi male per arrivare al traguardo esauste (ride, ndr). Ma il bello del ciclismo è questo. Spero, anzi sicuramente continuerò a lavorare su questa specialità.

E per il mondiale invece?

Non so ancora il cittì che scelte farà, intanto mi godo il momento. Domani farò la prova in linea, spero di recuperare perché sarà abbastanza impegnativa. Per il mondiale aspetterò di sapere cosa deciderà Salvoldi.

L’anno prossimo correrai nella Fdj Nouvelle Aquitaine Futuroscope. Un passaggio importante con l’opportunità di crescere.

Sì, ho fatto questa scelta per vedere cosa c’è al di fuori delle squadre italiane e sono contenta di averla fatta. Sono però altrettanto contenta di questi tre anni fatti nella Valcar Travel&Service perché mi hanno permesso di crescere in tutta tranquillità. Ci tengo a ringraziare il presidente Valentino Villa, il mio allenatore Davide Arzeni che con me hanno avuto tanta pazienza, mi hanno capita, ascoltata. Questa vittoria è anche per loro.

Quanti margini di miglioramento ti senti di avere?

Non so, spero tanti. Sicuramente con l’età, andando avanti, alcuni aspetti più professionali potrei migliorarli. Però per il momento credo che un po’ di spensieratezza faccia bene. Arriverà comunque il momento in cui dovrò limare su tutto.

Concentrazione prima della partenza per Vittoria Guazzini
Concentrazione prima della partenza per Vittoria Guazzini
Da Tokyo ad oggi, che percorso è stato soprattutto a livello morale?

L’obiettivo principale di quest’anno erano le Olimpiadi, ma era dall’inizio dell’anno che avevo fatto un cerchietto a questa giornata. Per scaramanzia non lo avevo mai sbandierato più di tanto, ma ci tenevo veramente. Stanotte è stato difficile dormire perché sentivo un po’ la pressione, volevo regalare un grande alla mia famiglia (si commuove un po’ mentre lo dice, ndr). 

Dopo le Olimpiadi hai staccato la spina, più per una questione mentale che fisica. 

Sì, ci voleva, sono stata un po’ a casa tranquilla con la mia famiglia. Forse qualcuno ha storto il naso per questo ma ne avevo bisogno, mi serviva e un po’ onestamente ho dovuto farmelo scivolare addosso. Poi ho ripreso a correre il Olanda, in Spagna e sono venuta qui. 

A chi dedichi questo successo?

A tutte le persone che mi hanno sostenuto, alla mia famiglia che anche loro come me hanno fatto tanti sacrifici.

Pirrone, filo ripreso

Ora è il turno di Elena Pirrone, che intanto abbraccia suo padre e sua sorella e poi ci raggiunge.

Elena uno splendido bronzo conquistato nella tua regione. Raccontaci la tua gara…

Non è stato facile, da subito ho fatto molta fatica. Sono partita senza aspettarmi nulla in realtà ma mi sono detta «Elena vai a tutta e vediamo cosa ci salta fuori». Sono contenta di essere qui, di aver potuto dimostrare quello che valgo, soprattutto perché l’anno scorso avevo avuto una brutta delusione agli Europei (nella stessa prova finì quarta a 3” dal podio, ndr). Mi ci voleva proprio questo podio, mi dà morale per il finale di stagione, mi apre una speranza per il mondiale. Spero di essere convocata per la crono. Poi sono felice perché ha vinto una mia compagna di squadra e sono contenta per lei.

E non poteva mancare l’abbraccio fra Vittoria Guazzini ed Elena Pirrone con Saul Barzaghi, fisio della nazionale
E non poteva mancare l’abbraccio fra Vittoria Guazzini ed Elena Pirrone con Saul Barzaghi, fisio della nazionale
Arrivavi da un periodo altalenante.

Sì, è stato un anno non tanto facile, mi sembra di essere sulle montagne russe. Ultimamente però stavo ritrovando una buona forma, la mia solita pedalata. Speriamo di continuare così e che il prossimo anno sia migliore.

Ti vediamo piuttosto tirata rispetto al passato. I tuoi margini di crescita quali sono?

Per quanto riguarda la cronometro c’è ancora tanto da lavorare, come spingere di più il rapporto e tanti dettagli da perfezionare. Ma credo di essere sulla buona strada. Mentre invece su strada la salita è una parte fondamentale, quindi lavorerò molto su quello. Sì, sono più magra di prima ma devo ancora perdere qualcosina nel peso.

A proposito della prossima stagione, dove sarai?

Rimango in Valcar, ho firmato ancora per un anno e poi si vedrà. Anzi colgo l’occasione per ringraziare la mia squadra che mi è stata molto vicina in questi anni.