Primoz Roglic ha conquistato la terza Vuelta, dopo aver vinto il prologo di Burgos e altre tre vittorie di tappa, compresa la diciassettesima a Lagos de Covadonga e la crono finale a Santiago de Compostela.
«E’ stata un’altra bella giornata e sono state tre settimane bellissime – ha detto – sono molto felice per me stesso e per i ragazzi intorno a me. Questo è stato davvero un lavoro di squadra. E’ stata un’ultima crono difficile. Tuttavia mi hanno aiutato molto il pubblico e il supporto lungo la strada».
A fondo nel dolore
Con la bici nera e oro di campione olimpico, il leader della Jumbo-Visma ha trovato la testa e le gambe per replicare alla grande crono di Magnus Cort, che ormai sperava di avercela fatta.
«Ho solo cercato di concentrarmi sulla tappa – ha detto Roglic – e di fare del mio meglio. Sono andato veramente a fondo dentro me stesso, nel mio dolore. E’ incredibile, pazzesco. A volte si vince con una grande differenza, a volte con molta meno. Ma ogni modo di vincere è fantastico. L’abbiamo vissuta giorno per giorno. Ho fatto del mio meglio e mi sono divertito. E sono onorato di aver vinto per la terza volta».
Amore per la Spagna
Al di là della lotta per il podio e con la caparbia difesa di Jack Haig dall’attacco di Adam Yates, l’ultima crono a Santiago de Compostela è stata anche l’ultima gara di Fabio Aru. Un tema che nello stesso giorno abbiamo affrontato anche con Dario Cataldo e Giuseppe Martinelli.
«Gli ultimi 3 anni sono stati molto difficili per me – ha raccontato Fabio – ma proprio alla fine ho ritrovato un buon feeling con la bici. Mi mancava essere capace di attaccare e guidare con la libertà che provi quando puoi effettivamente fare la gara.
«Nel 2014 ho vinto la mia prima gara da professionista al Giro d’Italia, è stato speciale. Quella vittoria ha cambiato la mia vita e ha fatto sì che le persone iniziassero a sapere chi sono. Ma quell’anno ho anche avuto modo di scoprire questo bellissimo Paese, la Spagna. E agli spagnoli piace il modo in cui corro. Ho sempre amato correre su queste strade e sulle grandi salite in giro per la Spagna, conservano tanti dei miei ricordi più belli».
«Di sicuro, felice…»
Il suo annuncio ha colpito, poi Fabio si è tuffato nella gara come ha sempre fatto nella sua carriera: a testa alta e stringendo i denti.
«Ho attraversato un periodo molto difficile in questa gara – ha detto – un grande ringraziamento va alla squadra per avermi aiutato, è stata di per sé una piccola vittoria. In questi ultimi giorni mi sono davvero divertito a dare il massimo. Essere davanti con la forza nelle gambe. Il supporto è stato speciale, ho ricevuto tante belle parole e vi ringrazio tutti. Certamente, avrò bisogno di alcuni giorni per capire completamente le mie sensazioni. Quindi è difficile dire in questo momento come mi sento. Ma di sicuro sono felice».