Marcato 2021

Marcato chiude dopo 17 anni, ma ha molto da dire

05.09.2021
4 min
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Il 2021 di Marco Marcato è stato davvero un calvario. Io suo ruolino di marcia dice che aveva iniziato anche in maniera sostenuta, con ben 6 gare nel periodo delle classiche del Nord, poi è arrivato il Tour of the Alps e dopo del corridore di San Donà di Piave si sono perse le tracce, fino a ritrovarlo al Giro di Polonia. Era giusto capirci qualcosa, ma le parole che Marco ci ha confidato vanno oltre quello che ci aspettavamo…

«Ad aprile ho avuto un episodio di aritmia e mi sono dovuto sottoporre a un piccolo intervento di ablazione per fibrillazione atriale – racconta Marcato – sono rimasto fermo oltre un mese per poi riprendere piano piano, alla fine ero tornato a “riveder le stelle” in Polonia ma ho avuto un altro caso e d’accordo con medico e società abbiamo deciso di chiudere la stagione e conseguentemente la carriera».

Marcato Nord 2021
Marcato alla Bredene Koksijde Classic 2021, chiusa al 27° posto. In Belgio il trevigiano vanta il posto d’onore al Giro di Vallonia 2010
Marcato Nord 2021
Marcato alla Bredene Koksijde Classic 2021, chiusa al 27° posto. In Belgio il trevigiano vanta il posto d’onore al Giro di Vallonia 2010
Quindi non ti vedremo più in giro?

Non come ciclista professionista, ma non è una decisione causata dai problemi fisici, avevo già detto a inizio stagione che sarebbe stata l’ultima, ho fatto 17 anni di professionismo e credo possano bastare… certamente non avrei voluto chiudere così, non era il finale che mi aspettavo, ma bisogna anche saper accettare quel che arriva, la salute viene prima di tutto, solo che avrei voluto chiudere bene, magari partecipando al Giro del Veneto che passava sotto casa mia. Lo guarderò…

Il problema che hai avuto al cuore che conseguenze ha nella vita di tutto i giorni?

Nessuna ed anzi vorrei ringraziare il Dott.Alessandro Zorzi e tutto lo staff dell’Ospedale di Padova per tutto l’appoggio che mi hanno dato. E’ frutto dello stress psicofisico della mia attività, abbassando i livelli tutto torna alla normalità. Anche adesso non è che ho smesso di andare in bici, ma fatto in tranquillità.

E ora, che cosa succede nella vita di Marco Marcato?

Continuerete a vedermi in giro, questo è sicuro… Sono già d’accordo con il team (la Uae Team Emirates, ndr) che mi ha supportato in tutto e per tutto e che mi ha offerto di continuare a lavorare nella struttura. Si apre un altro capitolo, tutto da scoprire.

Marcato Uae 2021
Alla Uae dal 2017, Marcato resterà nello staff della squadra in un ruolo da definire
Marcato Uae 2021
Alla Uae dal 2017, Marcato resterà nello staff della squadra in un ruolo da definire
Che cosa vorresti fare?

Mi piacerebbe molto lavorare con i giovani: ho visto negli ultimi anni come la mia esperienza sia stata sempre fonte di consigli da parte dei ragazzi, degli ultimi arrivati in squadra e vorrei continuare su questa strada, rendermi utile per agevolare chi fa il passaggio di categoria che non è sempre facile.

Dovendo fare un consuntivo di 17 anni di attività?

Posso ritenermi più che soddisfatto, avendo preso tanto da questo mondo al quale spero di aver restituito. Ho iniziato con tante aspettative, correndo anche da leader e prendendomi le mie soddisfazioni, soprattutto nelle corse del Nord che esaltavano le mie caratteristiche, poi ho capito che potevo ritagliarmi un ruolo più stabile stando nell’ombra e alla fine devo dire che chiudo in ampio attivo.

Quanto è cambiato il ciclismo in questi 17 anni?

Enormemente, due mondi completamente differenti. Io passai che non sapevo neanche che cosa fossero cardiofrequenzimetro e watt, oggi invece vedi ventenni che arrivano subito al top, lavorano come professionisti. Io posso dire di aver trovato la vera maturazione intorno ai 27-28 anni, adesso i tempi sono enormemente abbreviati. Si va sempre di più verso un ciclismo specialistico nel quale si va sempre a tutta, tanto che ci si comincia ad allenare già a metà ottobre quand’io cominciavo a metà dicembre…

Marcato Tours 2012
La vittoria più prestigiosa di Marcato, la Parigi-Tours 2012. L’anno prima era giunto secondo
Marcato Tours 2012
La vittoria più prestigiosa di Marcato, la Parigi-Tours 2012. L’anno prima era giunto secondo
Malori parlava di vietare il consulto dei watt in corsa, per rendere le gare un po’ più soggette all’inventiva. Sei d’accordo?

E’ come con l’introduzione dell’elettronica nella Formula 1. Dà grossi vantaggi, ma viene meno l’istinto del campione, è così anche nel ciclismo, ma non solo per i watt, anche per le radioline, che sicuramente sono utili per la sicurezza, ma appiattiscono un po’ le corse. Io sarei per togliere i potenzimetri e utilizzare le radio solo su un canale a disposizione dell’organizzazione per comunicazioni legate alla sicurezza. Credo che così ci sarebbe molto spettacolo in più e si vedrebbero azioni diverse.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

Dal punto di vista personale la vittoria alla Parigi-Tours del 2012, iscrivere il mio nome in un albo d’oro così prestigioso è stato qualcosa di magico, ma come emozioni, quello che mi è rimasto nel cuore è stato l’arrivo ai Campi Elisi dello scorso anno, con Pogacar in maglia gialla. Per com’era arrivata, per tutto il lavoro che avevamo sostenuto in squadra, l’abbiamo sentita tutti un po’ nostra, mi sono sentito parte di quell’impresa.