Il ciclomercato in questo periodo della stagione è sempre in fermento tra nuovi annunci, rumors e riconferme. Al Tour de Pologne ci sono tanti corridori alle ultime recite con la propria squadra prima di passare nella nuova dal 2022 ed uno di questi è Stefano Oldani.
Il 23enne milanese ci aveva detto in anteprima del suo ingaggio alla Alpecin-Fenix per i prossimi due anni, riprendendo anche le parole del suo diesse John Lelangue che, sempre a bici.PRO, aveva dichiarato che lo vedeva in una squadra che gli desse maggiore libertà in base alle sue caratteristiche pur mantenendo un giudizio positivo su di lui.
Il terzo posto centrato a Bielsko-Biala nella quinta tappa del Polonia – dietro a Nikias Arndt del Team Dsm e Matej Mohoric della Bahrain-Victorius (foto di paertura) – gli regala morale, anche per come è nato questo piazzamento (avendo avuto via libera da Degenkolb per disputare lo sprint). Ma proviamo ad approfondire il suo passaggio alla corte di Mathieu Van der Poel.
Torniamo su questa notizia partendo dalle parole di Lelangue.
Penso che lui abbia ragione nel senso che quest’anno al Giro i miei spazi alcune volte li ho avuti però più volte, come anche qui in Polonia, sono stato al servizio dei capitani.
In azione nella crono di apertura dei Paesi Baschi 2021 Nel 2016, tricolore crono, ha corso gli europei U23 a Plumelec: 27° posto
Poi ci avevi detto sinteticamente che ti hanno preso per essere d’appoggio a VdP.
Esatto, sarò in supporto a lui nelle gare in cui lui parteciperà, mentre nelle altre corse potrò giocarmi le mie carte. Questa è una buona notizia per me e non vedo l’ora di iniziare questo nuovo capitolo della mia giovane carriera.
Spiegaci meglio. Lui sarà il faro.
Sicuramente avendo in squadra un campione come Van der Poel, il focus sarà su di lui nelle gare principali, chiaramente a quelle a cui parteciperà. Penso abbiano un bel progetto. La squadra mi ha voluto perché quando non ci sarà lui avrò le carte in regola per giocarmi le mie possibilità. Loro lo sanno e credono in me. E come ho dimostrato col terzo posto di oggi posso esserci e posso fare bene.
C’è un po’ di rammarico ad aver trovato questo risultato a firma già avvenuta?
A dire il vero avevo già avuto contatti con la Alpecin-Fenix e con altre squadre interessate a me e la mia idea era già questa, di cambiare. Per Lelangue, come ha detto, era meglio che io trovassi una squadra dove avere più spazio.
Tecnicamente fai un passo indietro, ma la Alpecin-Fenix è un team professional sui generis. Non dovresti sentire la differenza, la qualità delle gare sarà quasi intatta visto che sono primi nel ranking dedicato alla loro status.
Sicuramente, anzi. Vi dirò la verità, quando dovevo prendere questa decisione dopo la loro proposta, lì per lì in modo “ignorante” ho pensato che stavo firmando per una professional. Poi ci ho riflettuto subito, ho guardato i loro risultati, sarebbero ottavi nella classifica WorldTour e poi so che loro partecipano a corse di rilievo grazie alla classifica speciale che vincono negli ultimi anni con tanti punti di vantaggio. Hanno un budget importante e tanti corridori che vanno forte. Credo di aver fatto un passo importante, sicuramente non indietro.
Conosci già qualcuno a parte i soliti noti?
Non hanno solo Van der Poel o Merlier, ci sono anche Gianni Vermersch e tanti altri giovani, compreso il giovanissimo Ben Tulett (britannico classe 2001, ndr) che è qui in gara al Polonia.
Perché hai accettato la loro proposta?
Cercavo una squadra con una mentalità vincente e ambiziosa. Penso che la Alpecin-Fenix mi rispecchi. Lo si capisce da come affrontano tutte le gare a cui partecipano, che abbiano Vdp alla partenza oppure no. Era quello che cercavo per migliorarmi.
Da junior hai vinto un tricolore a crono, nella quarta tappa di media montagna qui in Polonia sei andato bene, ieri hai fatto terzo in volata. Sei ancora giovane, quali sono le tue vere caratteristiche? Cosa stai facendo per diventare più completo?
Mi sto riscoprendo tanto, perché l’anno scorso facevo le volate di gruppo, sfruttando il mio spunto veloce, ma non sono abbastanza esplosivo per vincere gli sprint compatti. Sto migliorando molto in salita, grazie al mio preparatore con cui ho analizzato i dati. E ad esempio, a San Sebastian ho fatto valori importanti per il mio peso. Ancora non so quali sono le mie caratteristiche, non voglio pormi limiti e spero di scoprirmi strada facendo. Spero anche di tornare a lavorare a crono per puntare a piccole corse a tappe come questa per la generale. Non sono un cronoman puro, la mia corporatura non è quella, ma in futuro in gare del genere potrei dire la mia.