Landa cauto al via della Vuelta: «Vengo da dove vengo»

13.08.2021
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Mikel Landa alla partenza della Vuelta è abbottonato come uno che non vuole dire una parola più del necessario. C’è da capirlo. L’ultima volta che si sentiva fortissimo e un minimo si è sbilanciato è stato al Giro d’Italia. E dopo aver fatto vedere grandi gambe a Sestola, è rimasto coinvolto nella caduta di Cattolica, tornando a casa con qualche costola e la clavicola rotta.

«E’ servita pazienza – dice con un filo di rassegnazione – ciclismo non è solo vincere, ma anche passare momenti difficili, gestirli e riprendere i sogni e i propri obiettivi».

La Vuelta che parte domani gli si addice per strade e spirito di corsa, ma la condizione non è ancora al top. Anche se alla Vuelta Burgos ha tenuto testa a tutti i rivali, compreso Bernal che era certo lì per fare la punta alle armi, ma a farsi staccare non ci sta mai troppo volentieri.

Al Giro dello scorso maggio era in gran forma. A Sestola è arrivato con Bernal e Ciccone
Al Giro dello scorso maggio era in gran forma. A Sestola è arrivato con Bernal e Ciccone

Landa bandiera

Landa è a detta di tutti i giornalisti spagnoli, l’unico corridore di casa che abbia ancora la capacità di infiammare il pubblico. Senza dover per forza definirlo l’erede di Contador e con Valverde in calando, il pubblico e gli addetti ai lavori si sono resi conto che Marc Soler ed Enric Mas non sono all’altezza dei desideri. Così, in attesa che arrivi Juan Ayuso (sulle cui spalle il carico delle attese è già smodato), Landa è la bandiera di quel correre all’attacco che tanto piace al pubblico. In più Mikel è basco, il carattere non gli manca.

Come stai?

Sto bene, sono motivato. Non ho la forma migliore, però verrà durante la corsa.

Si parte da Burgos, praticamente vicino casa…

Mi porta fortuna. Ho vinto la Vuelta la scorsa settimana e avrò i miei tifosi. Vedremo se sarò già in grado di lottare dalle prime tappe e se sarò in grado di farlo sino alla fine. L’obiettivo resta sempre quello: salire sul podio. Ma per vari motivi, tra cui soprattutto la sfortuna, quest’anno non ci sono riuscito.

La sfortuna era in agguato: a Cattolica, caduta, 4 costole rotte e anche la clavicola
La sfortuna era in agguato: a Cattolica, caduta, 4 costole rotte e anche la clavicola
Per questo sembri così… cauto?

Vengo da dove vengo, con quattro costole rotte e la clavicola. A forza di prendere simili botte, la fiducia va un po’ giù. Perciò mi limito a dire che vorrei salire sul podio e lottare per qualche tappa. E poi vedremo.

La Bahrain Victorious è una delle squadre rivelazione dell’anno.

E’ un gruppo tutto nuovo. L’anno scorso era cominciato un primo rinnovamento, ma poi a causa del Covid non si è potuto raccogliere troppo. Abbiamo sempre lavorato bene, seguendo criteri rigorosi e vincenti. E adesso che il periodo sfortunato è finito e abbiamo potuto allenarci in modo completo, i risultati sono iniziati a venire.

Ti aspettavi che Aru, secondo alla Vuelta Burgos, avrebbe annunciato il ritiro dopo la Vuelta?

Onestamente no e penso che sia una pena per i suoi tifosi. Lo vedevo tranquillo, peccato. E’ stato un compagno di squadra e di strada, un amico. La sua vita ha preso un cammino diverso.

Ti senti tra i favoriti della Vuelta?

Direi che quello è un ruolo che compete a Roglic e Bernal, per quello che hanno conseguito finora. Io spero di potermi infilare fra loro e giocarmela. Loro possono metterci le gambe e una grande stagione.

E tu?

Io ci metto una grande voglia di fare e di colmare la lacuna di forma. Spero di trovare l’energia per fare tutto questo ed essere nel vivo della corsa.

In percentuale, a che punto sei?

Non saprei dire, bisognerebbe chiederlo al mio preparatore, ma non so se un numero possa descrivere come sto. Spero di arrivare al 100 per cento durante la corsa, per potermela finalmente godere.

Il Team Bahrain Victorious ha vissuto un cambiamento radicale che al secondo anno sta dando i suoi frutti
Il Team Bahrain Victorious ha vissuto un cambiamento radicale che al secondo anno sta dando i suoi frutti

Maglia speciale

Fra le annotazioni, come si può vedere nella foto di apertura, c’è che il Team Bahrain Victorious ha messo da parte il rosso della maglia per rispetto verso il colore della Vuelta e indosserà un kit speciale di Alé, continuazione della maglia Cripto Art NFT, che mira ad aumentare la consapevolezza sull’obesità e i vantaggi dell’attività fisica nel ridurne  i rischi. Per cui sulla maglia compaiono messaggi in tal senso e iniziative legate alla pratica sportiva, i cui dettagli sono ben spiegati nel sito dedicato. Perciò, non resta che partire.