Gianmarco Garofoli Day 2024

L’attenzione di Garofoli per i giovani, imparata da Scarponi 

22.12.2025
5 min
Salva

Tra pochi giorni, domenica 28 dicembre, a Castelfidardo prenderà il via la seconda edizione del Gianmarco Garofoli Day”. Una giornata di sport in cui si potrà pedalare con il giovane corridore della Soudal Quick-Step Gianmarco Garofoli (ma non solo) ma anche condividere con lui momenti conviviali e di beneficenza.

Questo evento arriva però da molto lontano. Da quando il giovanissimo Garofoli partecipò al “Michele Scarponi Day”, e da lì iniziò a sognare il professionismo. Abbiamo contattato il corridore marchigiano per farci raccontare, tra passato e presente, queste sue esperienze. 

Gianmarco Garofoli Mondiali 2025
I Mondiali di Kigali sono stati il momento più bello del 2025 per il corridore della Gianmarco Garofoli
Gianmarco Garofoli Mondiali 2025
I Mondiali di Kigali sono stati il momento più bello del 2025 per il corridore della Gianmarco Garofoli
Gianmarco, com’è andata la stagione?

Molto bene, sono davvero soddisfatto, non potevo chiedere di più. Non pensavo di correre tutte queste gare importanti e di essere lì davanti in tante occasioni. Forse il momento più bello sono stati i Mondiali. Finire la gara con la maglia azzurra, con la chiamata arrivata all’ultimo, è stata un’esperienza davvero molto bella a tutto tondo.

I tuoi impegni però non sono ancora finiti. Tra pochi giorni ci sarà il Gianmarco Garofoli Day…

Sì, sarà la seconda edizione. L’idea mi è venuta perché quando ero piccolo Michele Scarponi organizzava lo Scarponi Day, a cui ho partecipato anch’io. Lì ho iniziato a sognare di diventare un professionista, guardando a lui, conoscendolo e facendomi ispirare. Da lì è nata la volontà di organizzare anch’io un evento simile, per avvicinare alla bici il più persone possibile, specie i giovani.

Garofoli e Scarponi "Michele Scarponi Day"
Questa foto è un po’ sfuocata ma è importante: racconta del dodicenne Garofoli al “Michele Scarponi Day”, l’inizio del suo rapporto con l’indimenticato campione marchigiano
Garofoli e Scarponi "Michele Scarponi Day"
Questa foto è un po’ sfuocata ma è importante: racconta del dodicenne Garofoli al “Michele Scarponi Day”, l’inizio del suo rapporto con l’indimenticato campione marchigiano
Non si tratta quindi di un’autocelebrazione, tutt’altro 

Sì è un evento per la gente, non per me. Diverse persone mi hanno detto che era importante farlo, anche per donare il ricavato in beneficenza. L’idea è di coprire le spese con gli sponsor e donare tutto il ricavato delle iscrizioni ai progetti che scegliamo di anno in anno. La mattina faremo una pedalata tutti assieme da Castelfidardo a Sirola e ritorno, circa 45 chilometri ad andatura controllata. Lasceremo libertà nell’ultima salita verso Castelfidardo, dove chi arriverà primo si aggiudicherà il mio nuovo completino della stagione 2026.

Ma non ci sarà solo la pedalata, giusto?

Esatto, a seguire ci sarà un pranzo sociale in cui parleremo di come è andata la stagione, degli aneddoti successi, di cosa ci aspetta per il prossimo anno. Anche perché ci saranno grandi ospiti, come il mio compagno di squadra Andrea Raccagni e Giulio Pellizzari. Poi faremo una lotteria con in palio molti completi che mi hanno regalato degli amici pro, per esempio Landa, Dainese, e altri. Vogliamo aiutare le persone a coltivare i propri sogni, farle tornare a casa con qualcosa in più.

Garofoli Fan Club
Pur essendo molto giovane, Garofoli ha già un fan club molto attivo
Garofoli Fan Club
Pur essendo molto giovane, Garofoli ha già un fan club molto attivo
Ci racconti qualcosa di più del tuo rapporto con Scarponi?

L’ho conosciuto 2014 durante lo Scarponi Day, quando avevo 12 anni. Quell’anno la pedalata partiva da Filottrano, arrivava a Sirolo e tornava indietro. Sulla salita di Sirolo ho attaccato perché volevo a tutti i costi arrivare primo in cima. Michele ha notato la mia grinta e mi ha regalato il suo completo che doveva andare all’asta. Da lì ho iniziato a crederci, a pensare che forse davvero un giorno sarei potuto diventare un professionista…

Da lì il vostro rapporto è continuato?

Poi siamo rimasti in contatto e uscivamo spesso assieme, è venuto anche alla mia cresima. Un po’ alla volta mi ha preso sotto la sua ala. Ha parlato sempre bene di me tra i pro, quindi quando sono arrivato in gruppo già mi conoscevano grazie a lui. Credo abbia visto qualcosa al di là dell’aspetto fisico e tecnico, ha notato la grinta, la voglia che avevo.

Un’attenzione ai giovani che non a caso hai fatto tua. Sappiamo di un recente episodio a riguardo…

Cerco di fare il possibile per ispirarli, come Michele ha fatto con me. Per esempio lo scorso Novembre ho partecipato alla Serata del Grande Ciclismo a Pesaro. Durante la serata due esordienti mi hanno fatto una domanda che mi ha colpito, mi hanno chiesto se diventare un professionista fosse il mio sogno già da piccolo. Anche in quel caso avevo portato un mio body da mettere all’asta, ma ho voluto regalarlo a loro due. Ho pensato che lo meritassero di più rispetto a qualche altro altro appassionato.

Gianmarco Garofoli
Un giovanissimo Garofoli, quando il professionismo era solo un sogno
Gianmarco Garofoli
Un giovanissimo Garofoli, quando il professionismo era solo un sogno
C’è qualche giovane corridore che stai seguendo come Scarponi seguiva te?

Ho visto molta determinazione in una ragazzina, Mya Dazzini, che corre tra le Allieve. E’ la figlia del meccanico che mi segue quando sono a casa, l’ho conosciuta al Garofoli Day l’anno scorso e poi ho seguito i suoi risultati durante la stagione. Mi ha colpito subito la sua voglia e la sua determinazione.

Speriamo sia di buon auspicio come lo è stato per te. Gianmarco, ultima domanda. A cosa punti per il 2026?

Sicuramente al Giro. Voglio arrivare lì al meglio per provare a vincere una tappa, sarebbe un sogno. Prima voglio fare bene anche nelle classiche delle Ardenne, e poi essere in forma per i Mondiali di Montreal. Ma, come sempre, un passo alla volta.