Sei Giorni di Gand 2025, Elia Viviani, ritiro

EDITORIALE / Le domande su Viviani team manager azzurro

24.11.2025
5 min
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Elia Viviani saluta dalla Sei Giorni di Gand e diventa il nuovo team manager delle nazionali. Prende il posto di Amadio, che prende il posto di Villa. Quest’ultimo lascia la nazionale dei professionisti su strada, tiene le crono e torna a pieno titolo nella pista donne, affiancando Bragato. Lo annuncia il comunicato successivo al Consiglio federale del fine settimana. Nulla cambia per il resto, neppure la sensazione di una architettura suggestiva, ma forse un po’ rischiosa.

Chi sia Viviani non lo scopriamo oggi. Chi scrive lo conosce, lo intervista e ha iniziato a parlarci da quando era un U23. Sarebbe stato bello semmai che negli anni lo avessero scoperto anche altri addetti ai lavori che, ipnotizzati dalla strada, non hanno mai riconosciuto al veronese il prestigio che merita. Elia ha costruito la sua carriera fra pista e strada. Ha sacrificato a volte l’una e più spesso l’altra, diventando però uno dei pochi atleti nella storia dello sport italiano ad aver vinto medaglie in tre diverse edizioni delle Olimpiadi. E’ sempre stato un professionista meticoloso, già da ragazzino stupiva per la concretezza delle risposte e la lucidità nel progettare gli obiettivi. Dopo 16 stagioni da professionista, 90 vittorie su strada (fra cui un titolo europeo), 3 medaglie olimpiche su pista (una d’oro), 11 medaglie ai mondiali su pista (3 d’oro), 22 medaglie agli europei su pista (15 d’oro), avrebbe tutto il diritto di fermarsi, studiare e scegliere la sua strada. E’ pronto per fare il team manager delle nazionali?

L’esperienza di Villa alla guida dei pro’ è durata un solo anno, con risultati molto interessanti
Campionato del mondo Kigali 2025, prova su strada professionisti, Marco Villa e Giulio ciccone, dopo corsa
L’esperienza di Villa alla guida dei pro’ è durata un solo anno, con risultati molto interessanti

Un tutor per Viviani

Magari sì, glielo auguriamo di cuore. Di certo, conoscendolo, Elia non farà mancare l’impegno e cercherà di portare nell’ambiente azzurro le idee e le soluzioni ipotizzate in tanti anni da corridore, osservando e vivendo le realtà delle squadre in cui ha militato. Basta per gestire il movimento azzurro? Avrà un tutor che lo affiancherà? Amadio, che ha ricoperto il ruolo fino ad oggi e da nuovo tecnico della strada non avrà per un bel pezzo giornate frenetiche, si incaricherà della sua formazione? E’ questa la strada più logica e probabilmente il motivo per cui Viviani ha accettato la proposta azzurra. Le scelte dell’ultimo Consiglio federale fanno pensare infatti alla grande voglia di coinvolgerlo e alla necessità conseguente di disporre il resto.

Giusto ieri, Villa ha dichiarato di essere stato sempre consapevole che il suo ruolo di tecnico della strada fosse a tempo determinato. In realtà, in questi mesi ha spesso parlato al futuro: lo faceva immaginando il suo lavoro o quello del futuro tecnico? Quando il 23 febbraio venne annunciato il nuovo assetto delle nazionali, nel non confermare Bennati, le parole del presidente Dagnoni non lasciavano intuire che ci fosse nell’aria un avvicendamento a breve termine. «Il valore indiscusso di Villa – si leggeva nel comunicato – ci ha convinto in questo cambiamento. A lui l’incarico sicuramente più difficile in questa fase storica, ma anche di maggior prestigio».

Forse se Viviani si fosse fermato all’inizio della stagione, l’assetto varato ieri sarebbe stato anticipato di nove mesi. Ma Elia, che ha più volte ribadito di non aver mai pensato di fermarsi senza averci riprovato alle sue regole, ha probabilmente scombussolato i piani di chi lo vedeva già team manager all’inizio del 2025.

Campionati dle mondo pista 2025, Santiago del Cile, Roberto Amadio, Elia Viviani
Ha fatto passare Viviani fra i pro’, lo ha seguito da team manager su pista e ora Amadio lo aiuterà nel nuovo incarico
Campionati dle mondo pista 2025, Santiago del Cile, Roberto Amadio, Elia Viviani
Amadio ha fatto passare Viviani fra i pro’, lo ha seguito da team manager su pista e ora lo aiuterà nel nuovo incarico

Amadio e il Consiglio

Roberto Amadio diventa il tecnico dei professionisti: ha l’esperienza per quel ruolo e un parco di azzurri giovani e con personalità tutte da costruire. Rinunciando a lui come manager, la Federazione si indebolisce in un ruolo cruciale oppure è consapevole che Roberto potrà svolgere il doppio incarico, affiancando Viviani. La parte burocratica del lavoro federale non gli è mai piaciuta, alcuni consiglieri si sono spesso lamentati delle sue assenze, ma avendo la pelle dura e sulle spalle l’esperienza da manager di squadre WorldTour, Amadio è riuscito ad arrivare fin qui dai giorni di Tokyo.

Già durante l’estate si sussurrava della volontà di una parte del Consiglio di modificare il suo incarico: va capito se fare di lui il tecnico della nazionale vada considerato una promozione. Non è consuetudine, almeno nel WorldTour, che un team manager diventi direttore sportivo, semmai il contrario: l’esempio di Luca Guercilena è lampante. Di certo la nuova qualifica di Amadio ha liberato spazio per Viviani. A quest’ultimo basterà essere stato un campione per navigare nelle dinamiche della politica federale? Amadio ha ammesso più volte che quando si è abituati a intervenire in modo rapido per superare una necessità, è difficile dover chiedere il permesso a chi non ha neanche la completa consapevolezza del problema. Forse, non avendo alle spalle alcuna esperienza da manager, Viviani troverà meno sconcertante certe dinamiche che per Amadio sono state spesso indigeste.

Campionati del mondo Kigali 2025, Rwanda, Ruanda, Segretario generale FC Marcello Tolu, presidente Cordiano Dagnoni, Lorenzo Finn iridato U23, Gianni Vietri consigliere federale
Da sinistra, il segretario Tolu e i presidente Dagnoni: questo il tandem che guida la FCI. A destra, dopo Finn, il consigliere Vietri
Campionati del mondo Kigali 2025, Rwanda, Ruanda, Segretario generale FC Marcello Tolu, presidente Cordiano Dagnoni, Lorenzo Finn iridato U23, Gianni Vietri consigliere federale
Da sinistra, il segretario Tolu e i presidente Dagnoni: questo il tandem che guida la FCI. A destra, dopo Finn, il consigliere Vietri

Il passo più lungo

L’inverno in arrivo ci offrirà la possibilità di cercare risposte alle tante domande di questo lunedì freddo e piovoso. Le Olimpiadi di Los Angeles non sono tanto lontane e la pista azzurra è nella delicata situazione di avere più da perdere che da vincere. Siamo arrivati molto in alto e serve un cambio di passo per salire ancora, lavorando sugli atleti e contemporaneamente sullo sviluppo dei materiali. Quanto alla strada, i pochi mesi di gestione di Villa hanno segnato un risveglio di interesse e di entusiasmo. Probabilmente Amadio proseguirà sull’identica strada, avendo condiviso con Villa la maggior parte delle scelte.

Ora il quadro appare stabile. Restiamo dell’avviso che un professionista scrupoloso come Viviani meriterebbe il tempo per studiare e affrontare il mondo del lavoro con una formazione più completa. Accettare questo incarico azzurro è forse il passo più lungo della sua carriera sempre molto controllata. Per fortuna avrà attorno persone consapevoli del suo valore, che lo supporteranno al meglio possibile.