ROMA – La premiazione della Coppa Italia delle Regioni si trasforma di colpo in un meraviglioso spot per il ciclismo quando vengono invitati a parlare Claudio Chiappucci, Alessandro Ballan e Paolo Bettini. Da un lato c’è Roberto Pella, il presidente della Lega Ciclismo Professionistico. Dall’altro c’è Flavio Siniscalchi, in rappresentanza del ministro dello sport Abodi. E quando i tre campioni, ben ispirati da Lucia Blini, raccontano la loro passione per lo sport, la sala ammutolisce. Siamo a Palazzo Rospigliosi, dall’altro lato della strada ci sono le Scuderie del Quirinale e poco più avanti la stessa sede del Presidente della Repubblica. Roberto Pella sfrutta i suoi contatti e lo fa bene: non si era mai visto tanto ciclismo a Roma e Roma sembra ben contenta di accoglierlo.
Chiappucci racconta quello che fa per valorizzare i territori. Ballan racconta dell’impegno con i più piccoli e il ciclismo femminile nella Giorgione in cui iniziò a correre. Bettini racconta del ponte culturale creato con la Grecia e dell’iniziativa del Pedale Rosso contro la violenza sulle donne. Il ministro delle pari opportunità Roccella annuisce, Pella fa la sintesi e sottolinea il tutto.
«Questi grandi campioni – dice – non solo ci hanno fatto sognare, non solo ci hanno fatto vivere delle emozioni, ma continuano a far vivere alle altre persone queste esperienze. Sostegno al settore giovanile, valorizzazione dei territori, impegno in favore degli altri. Dobbiamo ringraziarvi perché siete di esempio. Non solo per aver dato tanto, ma perché continuate a dare tanto al mondo dello sport e alla gente comune. Le iniziative che portate avanti sono importanti anche oltre il ciclismo».



Undici regioni, 800 Comuni
La Coppa Italia delle Regioni taglia il secondo traguardo, dopo che l’edizione 2024 si articolò in appena quattro tappe: poche per darle una valenza tecnica, ma fu il seme dell’idea che Roberto Pella avrebbe lanciato per il 2025. Questa volta le prove sono state 31, con ben altro riscontro. Il presidente ha grandi slanci e non è sempre facile stargli dietro e mantenere tutte le parole. Non tutto è stato fatto come annunciato, qualche prova non si è svolta, ma già per il 2026 si annunciano corse nuove ed è lo stesso Pella a dare l’appuntamento per la presentazione: 28 gennaio, ore 15, alla Camera dei Deputati.
«Lo scorso 27 febbraio – dice Pella aprendo la mattinata – alla Camera dei Deputati nasceva la Coppa Italia delle Regioni 2025, un progetto realizzato grazie ai ministri dello sport Andrea Abodi, della famiglia Eugenia Maria Roccella, degli esteri Antonio Tajani, del turismo Santanché. Un progetto che come Lega del Ciclismo abbiamo voluto costruire insieme alla Conferenza delle Regioni. Grazie alla Coppa Italia delle Regioni abbiamo fatto conoscere in Italia e nel mondo le nostre corse leggendarie. Abbiamo valorizzato le imprese sportive delle nostre atlete e dei nostri atleti. Abbiamo attraversato ben 11 regioni e oltre 800 comuni. Infine abbiamo fatto innamorare e rinnamorare milioni e milioni di italiani. Nessuno di noi si sarebbe immaginato un successo così grande, il nostro meraviglioso film ha avuto inizio così».




Scaroni e podio XDS Astana
Ci sono Scaroni, Velasco e Ulissi: tre uomini della XDS Astana ai primi tre posti e forse non è un caso. La squadra aveva bisogno di fare punti ed essere davanti in tutte le corse ha portato a questa classifica. C’è il quarto, Davide Piganzoli, in procinto di conoscere i compagni della Visma-Lease a Bike, superato da Ulissi proprio alla Veneto Classic, che si consola con la classifica degli under 25. C’è Mattia Bais, che ha vinto la classifica dei GPM, e con lui Stefano Zanatta per raccogliere il premio della classifica a squadre del Team Polti-Visit Malta.
«Sicuramente è un motivo d’orgoglio essere qui – dice Scaroni – per il lavoro che abbiamo fatto nell’arco di tutta la stagione. Una classifica del genere si vince facendo le corse che la compongono e cercando di restare sempre davanti. Sicuramente dalle corse in Toscana in avanti, si può dire che sia diventata un obiettivo, ne parlavamo anche con i ragazzi che sono venuti qua oggi. E’ diventata un obiettivo e l’abbiamo conquistata con un buon margine. Mi viene da sorridere se penso che tre anni fa ero sul punto di smettere per la vicenda della Gazprom. E’ servita soprattutto tanta resilienza, non è stato facile. Però dopo tre anni di crescita è arrivata questa soddisfazione e speriamo che ne arrivino tante altre nelle prossime stagioni».


La parità di genere. E di premi…
Fra le donne dei piani alti della classifica, c’è solo Monica Trinca Colonel, che racconta la sua caparbietà nel voler sfondare nel ciclismo. La lombarda ha concluso al secondo posto dietro Elisa Longo Borghini, collegata in videoconferenza al pari di Eleonora Gasparrini, prima fra le giovani. Alle sue spalle Gaia Segato, presente con Walter Zini, premiato per il successo della BePink-Imatra nella classifica a squadre.
«Volevo ringraziare fortemente le istituzioni presenti – dice la Longo – perché la Coppa Italia delle Regioni è un’iniziativa unica nel suo genere. E’ importantissima per far crescere il ciclismo in generale, ma soprattutto il ciclismo femminile che ne ha molto bisogno. Vorrei ringraziare il presidente Pella che ha fortemente voluto questa parità, anche per quanto riguarda i premi tra le classifiche maschili e le femminili. E ringrazio anche la Conferenza delle Regioni che ha aiutato a far sì che questa nuova challenge prendesse forma».


Una grande occasione
C’era tanto ciclismo e tanti ne hanno approfittato per passare un paio di giorni a Roma, che stamattina li ha accolti con un bel sole, mentre ieri li ha costretti a rintanarsi in qualche accogliente trattoria vista la pioggia. Il presidente Pella annuncia per il prossimo anno una serie di circuiti serali che vedranno impegnati gli ex professionisti e si prenota con Fabretti per avere la diretta RAI. Si respira l’enorme possibilità che per il ciclismo può venire da un tale presidente di Lega, ma annotiamo ancora una volta l’assenza di rappresentanti della FCI che della Lega è genitrice (era presente Maurizio Brilli, presidente del Comitato Regionale del Lazio). Se i due enti riuscissero a parlare, forse davvero si potrebbero fare cose grandissime.