Van Der Poel: i passi verso il mondiale di mountain bike

12.09.2025
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L’appuntamento iridato di Mathieu Van Der Poel si avvicina, il corridore olandese cercherà la vittoria al mondiale di mountain bike in Svizzera questa domenica, il 14 settembre. La caccia alla sua quarta maglia iridata si è aperta già da qualche mese. Van Der Poel ha rinunciato all’idea di andare a correre in Rwanda, così come tanti altri atleti, e tra sé e sé avrà fatto i conti con gli obiettivi che ancora può raggiungere in una carriera unica. Il fuoristrada è il suo grande amore. E’ arrivato dal ciclocross, dove ha saputo conquistare tutto, per poi passare alla strada e replicare. Un altro tassello è arrivato con il gravel, dove Van Der Poel ha conquistato il titolo iridato lo scorso anno. 

La nuova, o per meglio dire vecchia sfida è la mountain bike. L’atleta dell’Alpecin-Deceuninck si era messo alla caccia di un titolo importante alle Olimpiadi di Tokyo 2021, andando però lontano dall’ottenerlo. Tuttavia la sensazione è che il campionato del mondo in palio in Svizzera domenica prossima sia qualcosa sul quale Van Der Poel non è disposto a scendere a patti. 

Van Der Poel è tornato a correre in mtb a Les Gets dopo un periodo di pausa (foto Alpecin-Deceuninck)
Van Der Poel è tornato a correre in mtb a Les Gets dopo un periodo di pausa (foto Alpecin-Deceuninck)

Stop e ripresa

Se l’obiettivo era già settato da parecchio tempo non lo è stato il cammino di avvicinamento. L’iridato di Glasgow si è dovuto ritirare dal Tour de France a causa di una polmonite, uno stop forzato che lo ha costretto a rivedere i suoi piani di allenamento. 

Una volta ristabilito è tornato in corsa al Renewi Tour. In Belgio ha fatto vedere di essere in crescita, conquistando un secondo posto finale alle spalle di un ottimo Arnaud De Lie. Sull’ammiraglia della Alpecin, in quei giorni c’era, Christoph Roodhooft, sport director del team. A lui ci siamo rivolti per farci raccontare questi ultimi mesi di Van Der Poel, dal ritiro al Tour al mondiale di Valais 2025

Al Tour l’olandese è stato costretto al ritiro da una polmonite (foto Leon van Bon)
Al Tour l’olandese è stato costretto al ritiro da una polmonite (foto Leon van Bon)
Ripartiamo dal Tour, come si è ripreso Van Der Poel dalla polmonite?

Ha dovuto prendersela comoda per diversi giorni. Riposo, allenamenti leggeri quando possibile e grande attenzione al recupero sono stati fondamentali. Soprattutto, è stata una questione di pazienza: il suo corpo aveva bisogno di riprendersi completamente prima di poter tornare a gareggiare ad alti livelli.

Come si è allenato durante quelle settimane? Che tipo di allenamento ha fatto? Più specifico per la mtb?

E’ andato in Spagna, la sua solita base di allenamento, dove ha combinato lunghe uscite di resistenza con alcuni lavori a intervalli man mano che progrediva. Non c’era abbastanza tempo per fare allenamenti specifici in vista degli impegni di mountain bike, per questo abbiamo aspettato dopo il Renewi Tour. 

Nel mese di agosto Van Der Poel si è riposato e ha ricostruito la condizione (foto Instagram)
Nel mese di agosto Van Der Poel si è riposato e ha ricostruito la condizione (foto Instagram)
Quanto è stato importante il Renewi Tour per le sue future gare? E perché?

Il Renewi Tour lo ha aiutato a ritrovare il senso del ritmo e l’intensità della gara. E’ stato importante per ricostruire la competitività e la fiducia senza rischiare immediatamente con una gara in mtb. In altre parole, è servito da ponte verso una preparazione più specifica per il fuoristrada.

La forma era quella che vi sareste aspettati?

Per un ciclista che stava tornando da una polmonite la sua forma era già abbastanza buona. Non al massimo come a luglio, ovviamente, ma fisicamente era vicino al suo miglior potenziale. Mentalmente, ritrovare la fiducia sulla bici era altrettanto fondamentale.

Il ritorno in gara è avvenuto a fine agosto al Renewi Tour, dove VDP ha vinto una tappa a Geraardsbergen (foto Rhode Photos)
Il ritorno in gara è avvenuto a fine agosto al Renewi Tour, dove VDP ha vinto una tappa a Geraardsbergen (foto Rhode Photos)
La vittoria a Geraardsbergen è stata importante?

Assolutamente sì. Ha confermato che era tornato competitivo e in grado di vincere. E’ stata una spinta sia fisica che mentale, che gli ha dato fiducia per i suoi obiettivi più ambiziosi, ovvero il mondiale di mountain bike.

La decisione di partecipare al campionato del mondo di mtb è stata condivisa con la squadra?

Sì. In una squadra come la Alpecin-Deceuninck, queste decisioni vengono sempre discusse. Gli atleti, in questo caso Van Der Poel, la direzione e il management della squadra valutano insieme i rischi e le opportunità. È una decisione di squadra, mai individuale.

Van Der Poel ha corso a Les Gets come ultima gara prima del mondiale arrivando sesto (foto UCI MTB World Series)
Van Der Poel ha corso a Les Gets come ultima gara prima del mondiale arrivando sesto (foto UCI MTB World Series)
Quanto è stata importante la gara di Les Gets in vista del mondiale di domenica?

Les Gets è stata importante. Il percorso era tecnico e impegnativo, paragonabile a quello del prossimo campionato del mondo ( in apertura foto UCI MTB World Series). E’ stata un’occasione per ritrovare la fiducia e le capacità tecniche, cosa che ha fatto. Ha anche affrontato la gara con cautela, costruendo un buon risultato senza correre rischi inutili.

Van Der Poel ha mostrato alcune lacune tecniche rispetto ai corridori che si concentrano regolarmente sulla mountain bike, riuscirà a colmare questo divario?

Dipende da un po’ più di allenamento tecnico, più tempo sulla mtb ed esperienza su percorsi simili. Impara in fretta, ma serve tanta concentrazione. I migliori biker sono tecnicamente molto forti, ma questo può essere compensato da una condizione fisica ottimale. E non è che Mathieu non sia tecnicamente capace!

Il percorso iridato sarà molto tecnico, per VDP sarà importante arrivarci al top della condizione (foto UCI MTB World Series)
Il percorso iridato sarà molto tecnico, per VDP sarà importante arrivarci al top della condizione (foto UCI MTB World Series)
L’assenza di ciclisti di alto livello come Pidcock apre la strada a Mathieu per vincere l’ultima maglia iridata che gli manca?

Sicuramente aiuta, ma non è una garanzia. Il parterre che si troverà ad affrontare domenica è eccezionalmente forte e imprevedibile. Le condizioni del percorso, il tempo e i piccoli errori sono tutti fattori importanti. Anche se l’assenza di Pidcock aumenta le possibilità di Mathieu, il resto della concorrenza non deve essere sottovalutato. Dovrà essere al top della forma, ed è proprio su questo che ha lavorato nell’ultima settimana prima della gara.