Vingegaard torna a vincere. E manda un messaggio a Pogacar

24.02.2025
5 min
Salva

Ieri non è stato solo il giorno di Tadej Pogacar che ha vinto il UAE Tour, ma anche di Jonas Vingegaard. Il capitano della Visma-Lease a Bike, infatti, vincendo la cronometro si è portato a casa la Volta ao Algarve em Bicicleta.

Dopo un 2024 difficilissimo, che Jonas aveva chiuso poco dopo il Tour de France (al Polonia, ndr), finalmente è riapparso sereno e non solo vincente. Il fatto che nell’arrivo in salita non avesse vinto aveva già fatto alzare qualche malumore. Il tutto mentre Pogacar già aveva vinto una corsa, era andato in fuga e si era persino gettato in volata.

Dopo Jonas e Wout, c’è Tiberi

«Non so se me lo aspettavo – ha detto Vingegaard dopo l’arrivo – ma sicuramente speravo di vincere. Ovviamente, dopo quello che è successo l’altro giorno verso l’Alto da Foia, forse ero un po’ più dubbioso… Ma, a dire il vero, credo di aver mostrato quello che sono oggi, non avevo le stesse gambe. Se è un sollievo? Non lo so, ma sono molto contento».

La vittoria di Vingegaard va analizzata. Di certo è partito molto forte e ha sfruttato alla grande le direttive arrivate dal suo compagno più illustre, Wout Van Aert. Wout, partito parecchio prima, aveva fatto segnare il miglior tempo. E anche in modo netto. Dopo il secondo intermedio si era fermato a cambiare bici: il finale, infatti, era in salita, con 2,3 chilometri al 9,3 per cento di pendenza media.
La Visma-Lease a Bike, dunque, aveva ripreso, quasi d’incanto, a essere il team fantascientifico dei dati e dell’aerodinamica.

L’unico a essere stato più veloce, ma solo nel finale, è stato Primoz Roglic, il quale però era partito col “freno a mano”. Quando è stata la volta di Jonas, le cose sono state subito chiare rispetto agli altri big della generale: vantaggi nettissimi ai due intermedi, arrivando ad avere 52” su Primoz dopo 17 chilometri. Tra gli uomini di classifica, il migliore alle spalle del danese è stato il nostro Antonio Tiberi, al termine terzo assoluto dietro ai due Visma. Van Aert, invece, che era in testa prima dell’ultimo intermedio, sullo strappo finale ha perso 27”: probabilmente il cambio della bici non ha fruttato ed ha fatto le prove per Jonas.

Questa breve cronaca ci serve per dire che Jonas è stato il migliore nella gestione dello sforzo e nella salita finale. In una parola: la condizione c’è.

Splendido Tiberi: terzo nella crono di Malhao a 3″ da Van Aert e a 14″ da Vingegaard
Splendido Tiberi: terzo nella crono di Malhao a 3″ da Van Aert e a 14″ da Vingegaard

Soddisfazione reale

«In effetti – prosegue Vingegaard – è stata una bella giornata per me e per la squadra. Ovviamente sono molto contento, molto felice di vincere la classifica generale e di prendermi la rivincita sull’altro giorno. Mia figlia mi ha detto che dovevo vincere oggi, questo mi ha dato ancora più motivazione per farlo per lei».

Vingegaard è tornato più volte sulla prestazione della seconda tappa, quella della sua “non vittoria” in salita. Forse gli scocciava per davvero. E ha aggiunto: «Altri avevano già diversi giorni di gare nelle gambe, io scendevo dall’altura e mi serviva un po’ di tempo per prendere il ritmo».

«Come stavo? E’ stata una bellissima cronometro, mi sono divertito molto. Era un percorso adatto a me, anche se ovviamente dipende se hai buone gambe oppure no. Per ora mi sento bene, sono molto felice di essermi divertito oggi.
«Sono partito pensando alla cronometro e non alla generale. Era un test importantissimo. Sentivo che con le spalle ero messo bene. Anche la scelta di non cambiare la bici è stata ben ponderata. Alla fine abbiamo valutato che per me la differenza di tempi sarebbe stata pochissima e così abbiamo deciso di continuare con la bici da crono».

Messaggio a Pogacar

L’Algarve rilancia parecchio Vingegaard e, tutto sommato, l’intera Visma. Anche la prestazione di Van Aert non va sottovalutata. Aver letteralmente dominato la crono la dice lunga sui materiali, sulle gambe, sul buon lavoro svolto in altura. E ci voleva dopo un 2024 tribolato.

«Come ripeto – ha concluso Vingegaard – sono contento per me e anche per Wout. Anche lui veniva da un anno difficile. Ora non vedo l’ora che arrivi il resto della stagione».

Resto della stagione che per Vingegaard sarà incentrato sul Tour de France. Ma questo primo blocco di gare vedrà impegnata l’ex maglia gialla anche alla Parigi-Nizza e al Catalunya. Il suo programma prevede solo corse a tappe, e l’altra gara prima della Grande Boucle sarà il Delfinato.

Ma il Delfinato sembra lontanissimo. Quello che conta della giornata di ieri è che, se Pogacar trionfa, Vingegaard non sta a guardare. Il messaggio arrivato allo sloveno è stato forte e chiaro.